Generi letterari

Discussioni di vario genere, libri e poesia
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mcar
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Generi letterari

Messaggio da mcar »

Innanzi tutto faccio i miei complimenti agli ideatori del forum.
solo da  pochi giorni che sono entrato a far parte della vostra famiglia.
finalmente non mi sento più il pazzo che non appena rientra a casa ( purtroppo lavoro per sopravvivere e scrivo per vivere) accende il pc e scrive.
Una curiosità perchè molti si danno all'horror?????
é più semplice descrivere cose irreali perchè non si devono giustificare con la verosimiglianza?
O è più complicato rendere verosimile una cosa irreale????
TO BE OR NOT TO BE,THAT IS THE QUESTION.....
Grazie.
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Davide Zaccardi
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Re: Generi letterari

Messaggio da Davide Zaccardi »

La risposta è la stessa che potrei darti relativamente a chi scrive fantasy come me. Dal mio punto di vista è una questione di esigenza: io ho bisogno di usare la scrittura come valvola di sfogo per la mia fantasia, altrimenti le storie ed i personaggi si affollerebbero nella mia testa e con tutto quel vociare non riuscirei più nemmeno a pensare! :-)
Parlando di difficoltà, non ritengo che un genere sia più complesso di un altro; come diceva il mio caro nonno "nulla è più arduo del fare un qualcosa che non sei capace di fare o che non ti piace", quindi ognuno scrive assecondando il proprio talento più sviluppato ed i propri gusti.
Certamente, assai più complicato, è l'essere originale: chi riesce a fare paura senza tirare in ballo le solite cose (fantasmi, assassini, creature repellenti, demoni...)?
Troppe persone sono erroneamente convinte che avere un brutto carattere significhi "avere carattere".

La Terra è il manicomio delle anime.
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carlo
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Re: Generi letterari

Messaggio da carlo »

nell'horror come nel fantasy come (e forse ancor più) nella fantascienza vi sono autori ottimi, che fanno Letteratura, che usano però la maschera del genere per potersi esprimere senza timori censure o un eccessiva pesantezza su tematiche politico sociologiche difficilmente affrontabili con altri generi.   Si veda che so, 1984.... o player piano.
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cignonero
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Re: Generi letterari

Messaggio da cignonero »

e fin qui avete afrontato i generi come noi li conosciamo (noir, fantasy, scifi). che dire poi di quegli autori che, senza sperimentalismi, narrano in 'modalità ibrida' : noir con il rosa, commedia+giallo e così via.
La nuova frontiera, vecchia quanto il mondo (il mondo di chi racconta a chi vuol ascoltare storie) : affabulazione!
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
a chi soffre, poiché in guerra molti cadono, non tutti muoiono. mentre in tempo di
pace tutti scambiano eppure c'è sempre qualcuno che perde
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Massimo Baglione
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Re: Generi letterari

Messaggio da Massimo Baglione »

Infatti io penso che sia estremamente difficile orientare un racconto in un genere, senza sconfinare negli altri. Diciamo che si può classificare il genere di un'opera analizzando quale di questi sia prevalente nella narrazione.
Un esempio: sto leggendo "La musica della città vivente", di John Shirley.
E' pubblicato nel Classici Urania, quindi un lettore pensa alla fantascienza classica, ma a dire il vero a me pare che di fantascienza (a due terzi di lettura, almeno) ci sia ben poco. E' un bel fantasy, questo sì.
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carlo
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Re: Generi letterari

Messaggio da carlo »

beh urania ne ha fatti spesso di questi scherzi... di pubblicare romanzi totalmente fantasy o comunque privi di dinamiche sci fi, magari perchè comunque l'autore è di genere o per altri motivi.
mcar
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Re: Generi letterari

Messaggio da mcar »

La questione è che secondo me raccontare la vita reale ti mette a confronto con un termine di paragone che è sotto gli occhi di tutti ed è appunto la realtà sia essa storica, culturale o anche solo sociale.
Esempio pratico solo per essere più chiaro:
in un ipotetico romanzo x c'è un episodio che rigurda una rapina. bene devo fare in modo che lo sviluppo della stessa sia per lo meno plausibile, il piano, i mezzi utilizzati, i personaggi e gli stati d'animo devono essere obbligatoriamente plausibili.( leggete i libri di follet i pilastri della terra e mondo senza fine come esempio di un romanzo estremamente plausibile perchè molto reale, sia per quello che riguarda il contesto storico, che culturale.Ognuno di noi leggendoli può verificare da subito se ciò che scrive è plausibile o meno).
A confronto mettete i libri di Herbert ( la saga di Dune) bene li la fantasia dell'autore (premetto assolutamente unica ed originale) non deve confrontarsi con nulla e la plausibilità dell'opera deriva esclusivamente dalla sua capacità descrittiva( nessuno penserebbe mai che possa esistere un imperatore verme che campa centinaia di anni, o le trote della sabbia o la gilda spaziale).
In pratica il fantasy, l'horror o il fantascientifico ti sconta l'obbligo di essere plausibile.
King non deve rendere plausibile la vicenda di Roland di Gilead(l'ultimo cavaliere /torre nera) perchè o l'accetti e la fai tua oppure no,  diversa cosa dovrà fare ken follet con le vicende di Jack il Rosso ( i pilastri della terra) perchè deve fare in modo che tutto rientri in un periodo storico e sociale ben preciso(non può far apparire ad un certo punto un mitra se parla di medioevo).
La mia domanda è proprio questa, è più semplice giustificare un avvenimento se non deve far i conti con il reale?
grazie.
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Davide Zaccardi
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Re: Generi letterari

Messaggio da Davide Zaccardi »

mcar ha scritto: [...]La mia domanda è proprio questa, è più semplice giustificare un avvenimento se non deve far i conti con il reale?
grazie.
Ti potrei rivoltare la domanda chiedendoti se è più semplice descrivere la realtà che conosciamo od inventarne una nuova. :-)

Vedi, chiunque può scrivere di eventi assurdi o inspiegabili che trascendono la nostra percezione della realtà, ma non molti sono in grado di renderli plausibili. Prendiamo ad esempio Flatlandia, dove Abbot (non ricordo il nome) descrive un mondo bidimensionale e governato da pregiudizi geometrici: devi essere parecchio "elastico" mentalmente per concepire un sistema simile, soprattutto quando esprimi il punto di vista di un essere bidimensionale che descrive un mondo tridimensionale. Nonostante la straordinaria e quasi inconcepibile estraneità di Flatlandia al nostro sistema di percezioni, Abbott è riuscito a rendere solido e credibile il suo racconto.

Pensa invece a Christopher Paolini, sedicenne che ha creato la saga di Eragon. Il racconto è diventato famoso grazie all'ausilio dei media che lo hanno trasformato in un capolavoro, ma obiettivamente, leggendolo, ti accorgi che è scritto da un adolescente. Gli eventi si susseguono con un meccanismo "Deus ex machina": l'uovo di drago che trova "per caso" nella foresta, il suo addestramento nelle arti magiche da parte di un cavaliere che "per caso" il protagonista aveva conosciuto, amici e nemici che si comportano come tali solo perché "è così che deve andare"...
Non sono spiegate le relazioni fra la gente comune e la magia, cosa pensa la gente dei draghi, com'è strutturata la società umana...
Insomma, se leggi Eragon al fine di distrarti un po', va bene, ma se cerchi la qualità in un romanzo fantasy, non ti leggi Paolini, almeno in mia opinione.

Chiunque può piazzare un drago in mezzo alla campagna, ma il bravo autore si dovrebbe almeno chiedere:
-che cavolo ci fa un drago in mezzo alla campagna?
-di cosa si nutre il drago? Come si procura il cibo?
-se i draghi sono tanto forti e senza nemici naturali, perché non si sono riprodotti di più e non hanno conquistato il mondo?
-che rapporti hanno i draghi con le altre creature? Perché?
-ci sono abbastanza personaggi potenti nel mondo che ho creato, per contrastare i poteri dei draghi? Perchè? Esistono altre potenze che necessitano di essere equilibrate da un nemico altrettanto potente?
-un animale che pesa tre tonnellate e lungo dodici metri dovrebbe passare la vita alla ricerca di cibo, o ci sono animali abbastanza grossi ed in numero sufficiente, con un adeguato ritmo riproduttivo, da poterlo sfamare?
-se è buono ed aiuta i buoni, perchè i buoni non hanno ancora vinto? Se esistono anche draghi cattivi che aiutano i cattivi, perché mai non si mettono d'accordo fra loro, spazzano via la razza umana più debole e poi non se la vedono fra di loro?

Potrei pensare ad almeno altre trenta domande, ma mi fermo qui. Secondo te è davvero più facile descrivere una realtà totalmente immaginaria?
Troppe persone sono erroneamente convinte che avere un brutto carattere significhi "avere carattere".

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