motti del fascismo

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carlo
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motti del fascismo

Messaggio da carlo »

Uno strumento di propaganda molto utilizzato dal regime fascista erano gli slogan, spesso attribuiti o coniati direttamente da Benito Mussolini. Per iniziativa di Achille Starace, molti di questi furono utilizzati per decorare le facciate libere di tante case.

Ardisco ad ogni impresa
Ludovico Ariosto, Orlando furioso.
Beffo la morte e ghigno
Boia chi molla
Chi osa vince
Motto della Special Air Service britannica (Who Dares Wins), usato poi anche da altre forze speciali.
Chi si ferma è perduto
Mussolini, Genova, 14 maggio 1938.
Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla
Mussolini, Scritti e discorsi, Hoepli, VII, p. 225.
Credere, obbedire, combattere
Datevi all'ippica
Dio e Patria. Ogni altro affetto, ogni altro dovere vien dopo.
Primo precetto di un decalogo di Giovanni Giuriati pubblicato su Gioventù fascista nel 1931.
Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la fede
Dux mea lux
Significa "Duce mia luce".
Dux nobis
Significa "Duce a noi"
Fascismo è libertà
Fedeltà è più forte del fuoco
Eja, Eja, Eja, Alalà!
È un grido di guerra coniato da Gabriele D'Annunzio e concepito come alternativo all'esterofilo "hip, hip, hurra!". Il motto, scritto il 7 agosto 1918 da D'Annunzio su una bandierina tricolore donata agli aviatori, si diffuse soprattutto tra gli Arditi in seguito all'Impresa di Fiume; successivamente fu adottato anche dai fascisti. Il motto è composto di parole d'origine classiche: "eja" è una parola adoperata da Eschilo e Platone, utilizzata come grido di guerra dagli eserciti greci. D'annunzio apprese difatti tale parola dal linguaggio dei sardi, il cui significato riconduce ad un "sì" entusiastico e questo quando visitò l'isola di Sardegna insieme a Edoardo Scarfoglio, Cesare Pascarella e Ugo Ranieri nel lontano 1882. Ebbe difatti modo di conoscere le genti del Campidano e il dialetto campidanese della lingua sarda, e di scrivere poesie soffermandosi nel paese di Villacidro.
Diffusa ancora nel Medioevo e tra i Crociati; "alalà" (dal greco alalazo) era usata da Pindaro e da Euripide, e ripresa in tempi più recenti da Giosue Carducci o Giovanni Pascoli.
Asso (CO):Scritta ancora presente, seppur sbiadita, su una casa. Si legge: È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende..È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. E il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori.
Mussolini, discorso per l'inaugurazione della Provincia di Littoria, 18 dicembre 1934.
Fermarsi significa retrocedere
Mussolini,Piazza De Ferrari, Genova, 24 maggio 1926.
Fino alla vittoria
Habere non haberi
È una locuzione in lingua latina coniata dallo scrittore italiano Gabriele D'Annunzio; il suo significato è "possedere, non essere posseduto".
Il Duce ha sempre ragione.
Il nemico del Fascismo è il tuo nemico: non dargli quartiere.
Dal decalogo del milite fascista (1928).
Italia agli italiani
La Patria si serve anche facendo la guardia a un bidone di benzina
Dal decalogo del milite fascista (1928).
Le radici profonde non gelano mai
Libro e moschetto / Fascista perfetto
Lo slancio vitale del popolo italiano non fu e non sarà mai fermato!
Marciare per non marcire
Motto fascista, indicante la necessità dell'azione, coniato forse da Filippo Tommaso Marinetti (fondatore del futurismo) immediatamente prima o durante la prima guerra mondiale; in seguito ripreso dagli Arditi e poi dai Fasci di combattimento.
Meglio lottare insieme che morire da soli
Meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora
La frase nasce e si diffonde sulle trincee nei giorni della Resistenza sul Piave.
Memento audere semper
È una locuzione in lingua latina coniata dallo scrittore italiano Gabriele D'Annunzio; il suo significato è "ricorda di osare sempre".
Me ne frego
Benché attribuito a Gabriele D'Annunzio, il motto si è probabilmente diffuso tra gli Arditi durante la prima guerra mondiale e la successiva Impresa di Fiume. Trae origine dalla scritta che un soldato ferito si fece apporre sulle bende, come segno di abnegazione totale alla Patria.
Molti nemici, molto onore
Mussolini ha sempre ragione
Leo Longanesi, L'italiano, 11 febbraio 1926; ora in Vademecum del perfetto fascista, Vallecchi.
Noi tireremo dritto.
Mussolini, Palazzo Venezia, Roma, 8 settembre 1935.
Non basta essere bravi bisogna essere i migliori
Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani
O con noi o contro di noi
Frase di origine evangelica (Luca 9,50).
Pronti, ieri, oggi, domani al combattimento per l'onore d'Italia
Ricordare e prepararsi
Ringrazia ogni giorno devotamente Dio perché ti ha fatto italiano.
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi
Se il destino è contro di noi... Peggio per lui!
Se il Mediterraneo per gli altri è una strada, per noi è la vita
Spezzeremo le reni
Sposi della vita, amanti della morte
Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato
Mussolini, discorso alla Scala, Milano, 28 ottobre 1925.
Ubi ordo, ibi pax et decor. Ubi pax et decor, ibi laetitia.
È una locuzione in lingua latina; il suo significato è "dove c'è l'ordine, lì c'è pace e decoro. Dove c'è pace e decoro, lì c'è la letizia.".
Vincere e vinceremo
Mussolini, annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940.
Duco, non ducor!
motto coniato da Gabriele D'Annunzio.

Altre  [modifica]
All'ombra dei nostri gagliardetti è bello vivere, ma se sarà necessario sarà ancora più bello morire.
Barcollo ma non mollo!
Anche se tutti, noi no!
L'Ardito della "Muti" serve, combatte e muore per l'Italia, per il Duce, per il Fascismo.
Bisogna volere. Fortemente volere!
Mussolini, Milano, 2 aprile 1923; il motto non è originale.
Camminare, costruire e, se necessario, combattere e vincere!
Con le nostre macchine, come, soprattutto, col nostro popolo e con la nostra fede, andremo sicuramente verso la vittoria.
Date tutto alla terra che è una banca che non fallisce mai.
Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della Patria.
Fate le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire.
Giudici dei nostri interessi, garanti del nostro avvenire, siamo noi, soltanto noi, esclusivamente noi!
Il contadino deve rimanere fedele alla terra, dev'essere orgoglioso di essere contadino, fiero di lavorare il suo campo.
Il credo del borghese è l'egoismo, il credo del fascista è l'eroismo.
Il fascismo è l'uguaglianza verace e profonda di tutti gli individui di fronte al lavoro e alla nazione
Il fascismo femminile che si raccoglie intorno ai nostri gagliardetti è destinato a scrivere una storia splendida, a lasciare tracce memorabili, a dare un contributo sempre più profondo di passione e di opere al fascismo italiano
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque e con le sue armi
Il valore di un popolo non viene determinato solo dalle vittorie in guerra, ma esse sono il fondamento del suo valore .
In alto i cuori
In una città di 100.000 abitanti non servono ingegneri od architetti, lì basta un geometra!
Io mi vanto soprattutto di essere un rurale
I popoli che non amano portare le proprie armi finiscono con il portare quelle altrui.
La cinematografia è l'arma più forte.
La disciplina deve cominciare dall'alto se si vuole che sia rispettata in basso
L'architettura è la sintesi di tutte le arti
La scienza, la volontà, la fede, possono attenuare gli effetti delle forze non benefiche della natura.
Lavoratore, ricorda che anche tu sei soldato, che il tuo lavoro è la tua trincea
L'Italia fascista può se necessario portare oltre il suo tricolore, abbassarlo mai
L'uomo è marito, padre, soldato.
Mentre in tante parti del mondo tuona il cannone, farsi delle illusioni è follia, non prepararsi è delitto. Noi non ci illudiamo e ci prepariamo
Muro o non muro tre passi avanti
Nessuno si illuda di poterci piegare senza avere prima duramente combattuto.
Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere.
Nessuno ha potuto fermarci...nessuno ci fermerà!
Noi guardiamo con sovrano disprezzo talune dottrine d'oltralpe, di gente che ignorava la scrittura, con la quale tramandare i documenti della propria vita, quando Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto!
Noi siamo sempre domani
Non è permesso a nessuno di vivere su quello che fu fatto da altri prima di noi. Bisogna che noi creiamo
Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani.
Non sprecate il pane quotidiano.
Oggi non ci sono più italiani di ponente o di levante, del continente o delle isole: ci sono soltanto degli italiani
Pane, lo so, per averlo provato, che cosa vuol dire la casa deserta ed il desco nudo
Quella che chiamano la mia "dittatura" è basata su molto entusiasmo popolare
Rispettate il PANE: sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.
Se mangi troppo, derubi la Patria!
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia
Siam fatti così!
Siamo quelli che siamo
Solo dall'armonia costituita dai tre principi: capitale, tecnica, lavoro vengono le sorgenti della fortuna
Tutte le leggi umane, non quelle divine, sono il risultato di uno sforzo di uomini. Altri uomini vengono, modificano, aboliscono, perfezionano. Non ci vuole nulla ad abolire. Distruggere è facile, ma ricostruire è difficile
Tutte le mete saranno raggiunte
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della Patria, integra e pura, come i Legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano
Una maschia gioventù con romana volontà combatterà...
Vado verso il popolo e sono col popolo per comunione d'intenti e di spirito
Vivere non è necessario, ma è necessario navigare!
Vivere pericolosamente!
L’anima a Dio, la vita al Re, il cuore alla Dama, l’Onore a me (ripreso dal giuramento dei cavalieri del medioevo
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Re: motti del fascismo

Messaggio da carlo »

per verificare che non dicessi, in una nostra discussione su "barcollo ma non mollo", una stupidaggine a vita, ho cercato su internet, e trovato su wikipedia, diversi motti in auge nel ventennio... trovo che alcuni siano stupendi, altri ridicoli... ma che indubbiamente abbiano tutti un valore storico, sopratutto quelli di genesi d'annunziana....
l.zag

Re: motti del fascismo

Messaggio da l.zag »

Starace chi legge :p):
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Re: motti del fascismo

Messaggio da carlo »

ahahahahaha
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Re: motti del fascismo

Messaggio da Michele Nigro »

"Il Parlamento è pletorico"

Ah, no! Scusate... mi sono sbagliato: questo non è un motto del ventennio... E' una frase di oggi!  :evil5:
"Tra i deboli di stomaco ci sono la gran parte degli abitanti delle città e quasi tutti quelli che amano le lettere." (Celso)

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Re: motti del fascismo

Messaggio da carlo »

grande Silvio....
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Re: motti del fascismo

Messaggio da Michele Nigro »

Salvo Nuove BR!!!  :glasses1:
"Tra i deboli di stomaco ci sono la gran parte degli abitanti delle città e quasi tutti quelli che amano le lettere." (Celso)

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