Letteratura e Internet

[carlo]

si ma vedi tra un sostenitore che non sa cosa sostiene e un potenziale interessato che non viene colpito dal messaggio, su mille inviti che possan poi esser realmente interessato al libro a quel che fai etc, saranno veramente pochi, è inutile il ragionamento "Bombardamento massivo" tuo, può avere un senso solo nell'ottica di dare all'editore l'idea di qualcosa di già esistente, di avere dei sostenitore, ma come copie vendute non ne porta nessuna nella maggioranza dei casi. Ha piu senso perder tempo in forum come questo farsi conoscere e poi segnalare il libro. Nel senso, meglio avvisare 100 interessati che 2000 ignavi di facebook. Fermo restando che se puoi avvisare entrambi..... male non fa :)

[Davide Zaccardi]

Mi trovi completamente d'accordo con quello che hai scritto.

[...]il ragionamento "Bombardamento massivo" tuo, può avere un senso solo nell'ottica di dare all'editore l'idea di qualcosa di già esistente, di avere dei sostenitore[...]

[...]Ho immaginato che se riuscissi a creare un gruppo con 5.000 iscritti per pubblicizzare un libro, il potenziale editore sarebbe più propenso a prendere in maggiore considerazione anche un nuovo autore come me.[...]

Questa è l'unica ragione per la quale sarebbe sensato fondare un gruppo Facebook, esattamente come dici tu. Giocando bene le proprie carte, da un gruppo di cinquemila persone su Facebook ci si può aspettare di vendere cento copie, ottimisticamente parlando. Diciamo che è uno strumento per motivare l'editore a pubblicarmi, ma non è da considerarsi come una base affidabile per la vendita. :-D (speriamo che nessun potenziale editore legga quello che ho appena scritto :-P)

[carlo]

ma si ma si, se l'editore è scaltro lo sa bene anche lui.....  :)  tempo fa feci outing ammettendo di aver creato nuoviautori.org (il vecchio sito, con ospiti quasi un migliaio di scrittori, da rimettere on line a breve) solo per meglio sostenere le mie velleità di scrittore, quindi non solo capisco ma condivido quel che dici, ti premettevo solo che c'è veramente tanto da darsi da fare per ottenere in cambio un ritorno spesso minimo.

[cignonero]

...
ma non è da considerarsi come una base affidabile per la vendita. :-D (speriamo che nessun potenziale editore legga quello che ho appena scritto :-P)

Ahahahah

[cignonero]

ma si ma si, se l'editore è scaltro lo sa bene anche lui.....   :)   tempo fa feci outing ammettendo di aver creato nuoviautori.org (il vecchio sito, con ospiti quasi un migliaio di scrittori, da rimettere on line a breve) solo per meglio sostenere le mie velleità di scrittore, quindi non solo capisco ma condivido quel che dici, ti premettevo solo che c'è veramente tanto da darsi da fare per ottenere in cambio un ritorno spesso minimo.

Sono d'accordo
Rimango dell'idea che per crearsi una lista seria, sia pur limitata, di afficionados bisogna avere un contatto diretto, sia su web sia soprattutto
nel mondo reale.
Come farsi conoscere dunque?
Ma, per esempio attraverso serate di reading, ohibò!

[Davide Zaccardi]

E' divertente pensare che molti artisti che bruciano dalla voglia di comunicare quello che hanno dentro attraverso le loro opere, siano poi così restii alla socialità ed alla comunicazione interpersonale diretta. Un buffo paradosso. :-)
I contatti personali diretti sono effettivamente necessari.

[cignonero]

.. ti premettevo solo che c'è veramente tanto da darsi da fare per ottenere in cambio un ritorno spesso minimo.

per essere più chiari, sono d'accordo su questa chiusa che sopra riporto.
Forse, tuttavia, e a proposito di outing, non facciamo abbastanza visto che - leggi: e quindi - il ritorno è minimo

[carlo]

io sono estremamente bloccato nei confronti delle letture e della conoscenza personale di gruppi di persone. Cioè, in parole povere, sono molto timidi, i miei amici e le mie amiche non ci credono, ma boh, non riuscirei a parlare in pubblico, e provo ansia quando vado a serata dove mi devo presentare a persone, per storie di libri. Quindi concord, non facciamo abbastanza, ognuno per i limiti suoi.