Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
MI ricordi un po' "La metà Oscura" di Stephen King.
Credo che un certo dualismo interiore affligga un po' tutte le persone, quando ci sono delle scelte da fare, o solo dei pensieri su cui ragionare, mi capita spesso di notare che la mia mente si fa in due, parlandosi come in un dibattito attraverso domande e risposte. E chissà perchè si tratta di due "entità" che si stanno pure antipatiche, e che mai trovano un accordo insieme, semplicemente quella più forte vince.
In quanto allo scrivere, lo si considera una maledizione perché lo si vede strettamente legato a una condizione, a delle sensazioni; per te la noia, la piattezza, per me la malinconia, il senso di non appartenenza.
In realtà io credo che questo genere di sensazioni ci sarebbero comunque, che si scriva oppure no. Chiunque può provare questi disagi, e forse noi abbiamo la "fortuna" di riuscire ad incanalarli attraverso il processo creativo. Per quanto mi riguarda, quando vengo presa da questo vortice, nel momento in cui poso la penna mi sento fisicamente meglio, come se un peso si sia levato dalla stomaco. Magari questo accede per pochi istanti, ma mi rende consapevole di quanto sia importante quello che faccio per me.
Quando ho smesso di scrivere per dieci anni tutto sembrava regolare, non ho ricordi di questi malesseri, ma in realtà mi rendo conto adesso che la mia non era pura spensieratezza, ero in realtà un robot come tanti, così assorbito a raggiungere i miei obiettivi (puramente materiali) da non vivere la mia vita e le mie sensazioni. Non nego che fosse comoda questa posizione, niente pensieri e niente menate, ma mi sentivo arida...
Credo che un certo dualismo interiore affligga un po' tutte le persone, quando ci sono delle scelte da fare, o solo dei pensieri su cui ragionare, mi capita spesso di notare che la mia mente si fa in due, parlandosi come in un dibattito attraverso domande e risposte. E chissà perchè si tratta di due "entità" che si stanno pure antipatiche, e che mai trovano un accordo insieme, semplicemente quella più forte vince.
In quanto allo scrivere, lo si considera una maledizione perché lo si vede strettamente legato a una condizione, a delle sensazioni; per te la noia, la piattezza, per me la malinconia, il senso di non appartenenza.
In realtà io credo che questo genere di sensazioni ci sarebbero comunque, che si scriva oppure no. Chiunque può provare questi disagi, e forse noi abbiamo la "fortuna" di riuscire ad incanalarli attraverso il processo creativo. Per quanto mi riguarda, quando vengo presa da questo vortice, nel momento in cui poso la penna mi sento fisicamente meglio, come se un peso si sia levato dalla stomaco. Magari questo accede per pochi istanti, ma mi rende consapevole di quanto sia importante quello che faccio per me.
Quando ho smesso di scrivere per dieci anni tutto sembrava regolare, non ho ricordi di questi malesseri, ma in realtà mi rendo conto adesso che la mia non era pura spensieratezza, ero in realtà un robot come tanti, così assorbito a raggiungere i miei obiettivi (puramente materiali) da non vivere la mia vita e le mie sensazioni. Non nego che fosse comoda questa posizione, niente pensieri e niente menate, ma mi sentivo arida...
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
Sono d'accordo con Luigi...
Spesso mi viene chiesto come mai non scrivo cose allegre, mi capita di essere allegra ma non sento di doverlo testimoniare su carta.
Preferisco "vivere" i momenti di leggerezza, di serenita'.
Il buio e' prepotente e va estirpato, steso sopra superfici candide....
Spesso mi viene chiesto come mai non scrivo cose allegre, mi capita di essere allegra ma non sento di doverlo testimoniare su carta.
Preferisco "vivere" i momenti di leggerezza, di serenita'.
Il buio e' prepotente e va estirpato, steso sopra superfici candide....
L'invidia è una brutta bestia, se ti morde in giovane età...sei fottuto!
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
Non prendetela come una cosa "brutta", ma è molto più facile scrivere di cose tristi o di umori malinconci che far sorridere la gente. E la cosa più difficile di tutte e scrivere di cose tristi e di umori malinconici, facendo sorridere al contempo. Per questo amo Vonnegut.
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
Mi rendo perfettamente conto del fatto che è certamente così, ma il punto non è questo, ma è smettere di scrivere..
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Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
A volte è più facile scrivere di cose tristi semplicemente perchè un modo per esorcizzarle.
Scrivere per far ridere è davvero difficile ma ritengo sia altrettanto difficile scrivere di cose tristi.
Quanto al non scrivere. Se sono triste mi capita di scrivere molto ma anche se sono allegro. Sono i periodi intermedi che sono per me poco creativi.
Scrivere per far ridere è davvero difficile ma ritengo sia altrettanto difficile scrivere di cose tristi.
Quanto al non scrivere. Se sono triste mi capita di scrivere molto ma anche se sono allegro. Sono i periodi intermedi che sono per me poco creativi.
Magari ti interessa il mio ultimo libro, IL SOGNO DI POLDO
http://www.edizionicreativa.it/book.php ... DI%20POLDO
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Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
Io nn riesco a scrivere perche' mi sento inadeguato. Non riesco a trovare spazi, il nulla.
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
E' proprio nell'inadeguatezza, che le parole trovano la propria collocazione ideale.
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
... come non scrivere?
io ho smesso di scrivere quando ho risolto "il sospeso" che avevo con me stessa. da quando le mie due "claudia" non sono più in conflitto, vivo e non scrivo. o scrivo di meno. o scrivo cose che al momento mi sembrano banali. o scrivo piccole poesie. insomma la scrittura non riesco ad abbandonarla del tutto, scrivo sul mio diario quando sono incazzata nera col mondo, o con mio marito. ma quando sono felice, che scrivo? non sono stata in grado di scrivere niente sul giorno del mio matrimonio... niente. ero talmente felice che non mi fregava niente di scriverlo sul diario, non avevo le parole, perchè conosco tutte le parole del dolore ma non quella della felicità.
in compenso, sono diventata logorroica. talmente logorroica che ogni tanto mi prendo in giro da sola.
quindi, se sono triste scrivo. se sono felice, parlo.
non credo che gli altri siano troppo felici di questo ::)
e invece il mio problema è davvero che non riesco più a trovare l'ispirazione, o meglio magari in testa mi frullano mille cose che potrei benissimo scrivere, ma di fronte al foglio... il nulla. provo a computer, che magari essendo più veloce sta al passo con la mia testolina pensierosa. ma niente. il nulla.
sapete cos'ho fatto?
mi sono creata un blog. vanitosa come sono ho pensato che io ho bisogno di stare al centro dell'attenzione... e internet sembra un buon punto di passaggio per parlare di me (scrivendo, necessariamente) e per riprendere almeno in parte quella che una volta non era solo una passione, ma un'esigenza.
io ho smesso di scrivere quando ho risolto "il sospeso" che avevo con me stessa. da quando le mie due "claudia" non sono più in conflitto, vivo e non scrivo. o scrivo di meno. o scrivo cose che al momento mi sembrano banali. o scrivo piccole poesie. insomma la scrittura non riesco ad abbandonarla del tutto, scrivo sul mio diario quando sono incazzata nera col mondo, o con mio marito. ma quando sono felice, che scrivo? non sono stata in grado di scrivere niente sul giorno del mio matrimonio... niente. ero talmente felice che non mi fregava niente di scriverlo sul diario, non avevo le parole, perchè conosco tutte le parole del dolore ma non quella della felicità.
in compenso, sono diventata logorroica. talmente logorroica che ogni tanto mi prendo in giro da sola.
quindi, se sono triste scrivo. se sono felice, parlo.
non credo che gli altri siano troppo felici di questo ::)
e invece il mio problema è davvero che non riesco più a trovare l'ispirazione, o meglio magari in testa mi frullano mille cose che potrei benissimo scrivere, ma di fronte al foglio... il nulla. provo a computer, che magari essendo più veloce sta al passo con la mia testolina pensierosa. ma niente. il nulla.
sapete cos'ho fatto?
mi sono creata un blog. vanitosa come sono ho pensato che io ho bisogno di stare al centro dell'attenzione... e internet sembra un buon punto di passaggio per parlare di me (scrivendo, necessariamente) e per riprendere almeno in parte quella che una volta non era solo una passione, ma un'esigenza.
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
facendola ridiventare solo una passione, ed esigenza in quanto tale, imparando a scrivere anche da felice... :)
Re: Periodi di mancata ispirazione o di incapacità a scrivere...
@ Moonlight: l'esperienza del blog è molto simile alla mia, quando l'ho scoperto è diventato una valvola di sfogo, ma anche e soprattutto una modalità di espressione.
Non sono mai riuscita a tenere diari, nemmeno da piccolina, ma sul blog è diverso, perchè è una via di mezzo tra il diario e la narrativa, ci si può porre diversamente a seconda del momento.
E magari si scopre che c'è qualcuno che legge perchè si diverte, e non perchè ti conosce, o vuole qualcosa... ti legge per quello che scrivi. E questo è già "scrivere", e farlo nel modo migliore!
Non sono mai riuscita a tenere diari, nemmeno da piccolina, ma sul blog è diverso, perchè è una via di mezzo tra il diario e la narrativa, ci si può porre diversamente a seconda del momento.
E magari si scopre che c'è qualcuno che legge perchè si diverte, e non perchè ti conosce, o vuole qualcosa... ti legge per quello che scrivi. E questo è già "scrivere", e farlo nel modo migliore!