Chi ? il vero lettore?

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Vita
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Chi ? il vero lettore?

Messaggio da Vita »

C'? qualcosa che mi strugge.
Ho sempre pensato di essere una buona lettrice,nel senso che leggo pi? o meno tanto,anche se in sessione d'esame non riesco a portare a termine quasi nessun libro.
Ultimamente per? ho paura che mi stia prendendo in giro da sola.
Essere un buon lettore significa essere uno di quelli che leggono qualsiasi pagina che presenti in fila pi? sequenze di frasi, cos? da poter veramente dire "questo mi piace e questo no" ed invece io no...purtroppo io non sono cos?. Sono dannatamente chiusa e selettiva a volte anche troppo severa.
Non riesco a leggere nessun romanzo moderno, mi annoiano e spesso li trovo volgari(lo so sono pessima). Non parliamo poi degli autori italiani, una storia ? ambientata in una delle nostre fantastiche citt? ed io chiudo il libro scontenta ed io odio l'idea di smettere di leggere ed essere ancora triste.
Tutto questo pu? essere stupido per voi, ma per me ? gravissimo perch? mi limta in tutti i sensi.
Come lettrice perch? resto una noiosa studentessa un p? snob ed anacronistica.
Soprattutto per? mi limita come scrittice o pseudoscrittrice, perch? rischia di farmi scrivere di cose e di posti che in raelt? non conosco...e dunque eccomi qu? a cercare di scrivere una storia tutta italiana costellata da personaggi dai nomi improbabili tipo Gertrude solo perch? trovo che nomi tipo Pasquale o Anna (non me ne vogliano tutti i Pasquale e le Anna io ho uno zio che adoro che si chiama Pasquale)siano cacofonici e sto male e ho un bisogno disperato di crescere...e di capire.
Il paradosso ? che il racconto in questione mi piace e ho voglia di finirlo ma gli manca qualcosa ed ho paura (ancora una volta) di non poterlo aiutare.
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
alessandra scifoni

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Messaggio da alessandra scifoni »

credo che sia un problema di molta gente che scrive(o cerca di farlo)quello di sentirsi "limitati"..io x esempio sono fissata con certi autori e ho non poche difficolt? a leggere "altro"!per? a volte capita,vedi un libro in libreria(o in biblioteca)e inizi a leggerlo..potrebbe prenderti subito oppure lo tieni l? sulla scrivania e lo riprendi dopo un mese o magari un anno..
una mia amica mi ha detto che mi dovrei "sforzare" di scrivere qualcosa di reale, che faccia parte della mia vita,fatti,molti fatti e persone credibili..questo ? il mio limite.
non so se sia giusto forzarsi..secondo me potresti allargare le tue letture ma non importi troppo di scrivere ci? che non senti tuo,a costo di sembrare snob! :wink:
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dixit
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Messaggio da dixit »

Se desidererai allargare i tuoi orizzonti letterari, vedrai che prima o poi la voglia di spaziare fra diversi autori ti verra`. Certo non vuol dire che uno debba sentirsi obbligato a leggere anche i libri che ritiene delle schifezze. Penso che il tempo sia ben impiegato leggendo soprattutto cio` che ci piace. Lo stile di scrittura che cresciamo e apprendiamo non dipende solo da cio` che leggiamo. Semmai ci orienta verso un genere in particolare anziche' verso altri.

Comunque, si puo` sempre provare a sperimentare nuovi autori e uno lo capisce alla fine del primo libro se l'autore gli piace oppure no.

Non e` una questione facile da risolvere, non e` detto che si debba leggere qualsiasi cosa per diventare ottimi scrittori. Magari si puo` cercare di spaziare tra i generi, piu` che tra gli autori. Ecco questo puo` essere un suggerimento... :D

Io ogni tanto affronto l'avventura con un nuovo autore (leggo vari generi) e se mi garba poi compro un altro suo libro, altrimenti, be' altrimenti tanti saluti, ce solo l'imbarazzo della scelta.
:P
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Messaggio da kashino84 »

capita anche a me di trovare libri noiosi, anzi fino a qualche anno fa non leggevo minimamente un libro. Piano, piano con la passione ho incominciato a leggere e con il passare del tempo sto diventando un forte lettore, appassionato di una buona fetta di generi letterari. Per quanto riguarda gli autori italiani ce ne sono alcuni sottovalutati, altri troppo soppravalutati, quindi bisogna leggere e cercare di formare un proprio giudizio e informazione sugli autori del nostro paese.
Miki
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Messaggio da Miki »

La prima cosa che mi ? venuta in mente aprendo questo topic ? stato il decalogo di Pennac dei DIRITTI IMPRENSCINDIBILI DEL LETTORE:

I. Il diritto di non leggere
II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro
IV. Il diritto di rileggere
V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI. Il diritto al 'bovarismo' (malattia testulamente contagiosa)
VII. Il diritto di leggere ovunque
VIII. Il diritto di spizzicare
IX. Il diritto di leggere ad alta voce
X. Il diritto di tacere

A chiunque abbia 'dubbi' o perplessit? come quelli aspressi da Vita consiglio proprio la lettura di "Come un romanzo" di Pennac, il piccolo saggio sulla lettura e sul lettore che, a mio parere, tutti gli insegnanti dovrebbero leggere.

Come dice Pennac Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.
Strane ? una parola un po' forte; io direi personali.

Leggere ? un piacere; la lettura ci apre le porte sul mondo, su quello lontano e sconosciuto, ma anche su quello vicino e a volte dato per scontato, non approfondito. Leggere amplia i nostri spazi e i nostri pensieri; a volte ci emoziona a volte ci fa riflettere. La lettura agisce su di noi a vari livelli, e non sempre deve farlo ad un livello 'intellettuale' (infatti il pi? delle volte non lo fa).
Perch? dunque forzarla?
Perch? imporci una lettura che ci ? aliena perch? '? la cosa giusta da fare'?
Ne ho avuti abbastanza a scuola di libri imposti e strascicati, tanti dei quali ho riscoperto pi? avanti, liberata da costrizioni e da relazioni da scrivere!

I miei autori preferiti sono semi-sconosciuti: Brunella Gasperini, Betty Smith, John D. Fitzgerald; amo la letteratura umoristica inglese, da Jerome K Jerome a PG Wodehouse, cos? come la letteratura americana di Kerouac e Hemingway; mi piace la storia, sia in forma di romanzo a fondo storico che sottoforma di saggio; possiedo e ho letto pi? volte l'intera raccolta della Storia d'Italia di Indro Montanelli; mi piacciono i libri di James Herriot e Gerald Durrell; amo la letteratura romantica, da quella classica di Jane Austen e delle sorelle Bronte, a quelle a sfondo storico come Georgette Heyer o Clare Darcy o Madeleine Brent, fino alla chick-lit pi? contemporanea di Lisa Jewell e Helen Fielding.
Non sono una grande amante del genere fantasy, ma faccio un'eccezione per Tolkien, che adoro.
E nella mia libreria c'? spazio anche per la letteratura per ragazzi, da quella che ho amato nella mia infanzia, passando per Louisa May Alcott a Mark Twain, da Astrid Lindgren a Gianni Rodari, che ancora oggi di tanto in tanto rispolvero, fino a libri che ho scoperto attraverso i miei figli, come la saga di Harry Potter.
Non leggo poesie. Ho pochissime raccolte, Baudelaire e Gibran sono gli unici; se mi colpisce una poesia di un autore qualunque la trascrivo in una mia raccolta personalizzata e quindi pi? che poeti preferiti ho versi preferiti.
Non mi interessano nel modo pi? assoluto la fantascienza, i thriller, i libri dell'orrore e nella mia vita ho letto forse tre gialli classici.
Conosco e leggo poco gli autori italiani moderni; non ho mai letto un Benni o un Baricco, per esempio, e non ? che mi interessi pi? di tanto farlo.

Insomma, non ho assolutamente problemi col fatto che leggo quello che mi pare e piace, anche se magari non ? l'ultimo Best Seller o il grande classico che va letto per forza.
E allo stesso modo scrivo quel che mi va di scrivere, quello che sento mio.
Non mi aspetto che ci? che scrivo piaccia a tutti.
Ho trovato un mio pubblico e questo mi basta, anche se non sar? mai il prossimo fenomeno editoriale.
Ultima modifica di Miki il 18/04/2006, 22:34, modificato 1 volta in totale.
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carlo
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Messaggio da carlo »

me lo ricordo, fantastico, in che libro era?
Miki
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Messaggio da Miki »

"Come un romanzo".
barbaragozzi
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Messaggio da barbaragozzi »

[quote=""Miki""]La prima cosa che mi ? venuta in mente aprendo questo topic ? stato il decalogo di Pennac dei DIRITTI IMPRENSCINDIBILI DEL LETTORE:

I. Il diritto di non leggere
II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro
IV. Il diritto di rileggere
V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI. Il diritto al 'bovarismo' (malattia testulamente contagiosa)
VII. Il diritto di leggere ovunque
VIII. Il diritto di spizzicare
IX. Il diritto di leggere ad alta voce
X. Il diritto di tacere

A chiunque abbia 'dubbi' o perplessit? come quelli aspressi da Vita consiglio proprio la lettura di "Come un romanzo" di Pennac, il piccolo saggio sulla lettura e sul lettore che, a mio parere, tutti gli insegnanti dovrebbero leggere.

Come dice Pennac Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.
Strane ? una parola un po' forte; io direi personali.

......[/quote]

Sono d accordissimo con Miki, in particolare i primi 5 Diritti enunciati da Pennac sono fondamentali. Penso che ogni lettore debba avere un proprio rapporto personale (quasi "intimo" se mi permettete l uso del termine) con la lettura, senza questa condizione si finisce per diventare apatici oltre che demotivati. Leggere significa chiudere gli occhi ed entrare in un altra realt? o in ogni caso in qualcosa di diverso dalla propria quotidianeit?...per cui se questo viaggio non ? spontaneo e libero se ne perde il vero gusto. In considerazione di questa premessa non penso che ci si dovrebbe preoccupare se si risulta selettivi nello scegliere autori o tipo di libri da leggere...certo l ideale sarebbe leggere un p? di tutto ma ? davvero un ideale astratto... io ho la mia personalit? e i miei gusti per cui seguo quelle che sono le inclinazioni del momento e compro libri che sento in sintonia con quella che sono... nel corso degli anni sono cambiata e con me anche le miei preferenze e trovo che sia giusto cosi... magari fra 5 anni Vita legger? un romanzo scritto da un italiano e ambientato a Roma...perch? no!
Sul discorso poi di ritrovarsi a leggere qualcosa che scopriamo poco interessante ? capitato anche a me...le prime volte mi sono forzata e li finivo cmq poi mi sono resa conto che la forzatura peggiorava la situazione perch? finivo per leggere meno e di mala voglia... adesso mi rendo conto in fretta se ho sbagliato un acquisto ( di solito non oltre le prime 10/20 pagine) per cui non faccio altro che togliere il segnalibro e riporlo nello scaffale. E inutile almeno per me leggere se qualcosa per qualsiasi motivo non mi ? piaciuto....
Miki
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Messaggio da Miki »

Credo sia capitato a tutti, ma io non ho mai finito un libro che non mi piaceva.
Non ce la faccio proprio!

Invece mi ? capitato di prendere un mano un libro diverso da quelli che leggo di solito - magari su invito di qualche parente o amico " Leggilo! ? bellissimo!" - e, un po' scetticamente di iniziare a leggerlo, per restarne poi totalmente soggiogata.
Mi ? capitato per esempio con "Il Profumo" di Suskind. L'ho iniziato per far piacere a mio fratello che me lo ha regalato e stradecantato e l'ho letteralmente divorato.
Non mi riusciva di metterlo gi?!
Di mio non l'avrei probabilmente mai nemmeno iniziato.
Di contro mi ? stato regalato "Il Mandolino del Capitano Corelli" e al terzo capitolo l'ho chiuso e l'ho portato al mercatino del libro usato.
Insomma Vita: sii aperta a provare cose nuove di tanto in tanto, perch? potresti scoprire qualcosa di prezioso dove non te lo aspettavi, ma se un libro non ti piace, non sforzarti di leggerlo fino in fondo e a tutti i costi.
Chiudere un libro che non ti piace ? tuo DIRITTO! :wink:
Miki
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Messaggio da Miki »

un ps.

Mi ? anche capitato di iniziare un libro, non riuscire a finirlo, riprenderlo in mano tempo dopo, in circostanze diverse, e di leggerlo fino in fondo senza difficolt?, anzi, con interesse e magari anche un po' di emozione.
Come dice Barbara: il tempo ci cambia, le nostre esperienze e le nostre emozioni ci avvicinano a libri diversi a stadi diversi della nostra vita.
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