le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

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settimanale di scienze umane n?0679 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)



FATTI

06 febbraio 1822: l'imperatore Francesco I commuta la pena di morte sentenziata contro Pietro Maroncelli e Silvio Pellico rispettivamente in venti e quindici anni di carcere duro. I due patrioti sono condotti nelle carceri di Murano (VE) e di l? tradotti alla fortezza dello Spielberg, in Moravia, dove saranno rinchiusi il 10 aprile. La loro pena sar? successivamente dimezzata per grazia dell' imperatore.
06 febbraio 1831: Cesena, Rimini e Ravenna, senza combattere, disarmano la truppa pontificia e innalzano il tricolore. Ferrara chiede soccorso ai bolognesi essendovi in citt? il presidio austriaco che rende pi? difficile la rivolta. A Roma Gregorio XVI, la sera stessa della consacrazione a vescovo di Roma e dell'incoronazione papale, riceve le notizie della rivoluzione a Bologna.

I rivoluzionari del Modenese marciano sulla citt? alla notizia della fuga del duca. Assalito il municipio, i manifestanti obbligano il consiglio di reggenza a ritirarsi e costituiscono un governo provvisorio e una guardia nazionale. Liberano dalle carceri gli arrestati della notte del 3 in casa Menotti e altri detenuti politici rinchiusi dal 1822.

07 febbraio 1815: Vittorio Emanuele I ? a Genova in visita solenne.

08 febbraio 1830: l'Indicatore livornese cessa le pubblicazioni, per ordine del governo toscano, per aver pubblicato un articolo di Giuseppe Mazzini giudicato pericoloso.
09 febbraio 1831: a Ferrara un governo provvisorio ? istituito. A Pesaro il delegato pontificio affida il governo della citt? e della provincia ad un comitato di notabili. L'enciclica ai "dilettissimi sudditi" di papa Gregorio XVI esorta paternamente all'obbedienza e promette "piet? e perdono" ai rivoluzionari pentiti e "provvidenza, beneficenza e prosperit?" alle province ribelli che ritornino alla legalit?.
10 febbraio 1829: muore a Roma papa Leone XII. Il cardinale Annibale della Genga era salito al soglio pontificio il 28 settembre 1823. Come di tradizione, il municipio di Roma libera dalle carceri i detenuti per colpe minori. Nella fase di sede vacante assume il governo della Chiesa il cardinale cesenate Pier Francesco Galeffi.
11 febbraio 1843: l'opera di Giuseppe Verdi, I lombardi alla prima crociata, con libretto di Temistocle Solera, ? rappresentata per la prima volta, con grande successo, alla Scala di Milano. Il celebre "coro dei lombardi" diventer? uno dei canti patriottici pi? popolari in Italia.

12 febbraio 1831: a Roma il governo pontificio, per timore di disordini, sospende i festeggiamenti del carnevale; alcuni scontri fra gendarmi e carbonari si svolgono in diverse parti della citt?. Nei tumulti di Parma il popolo cerca di disarmare i soldati, ma la duchessa Maria Luisa si rifiuta di lasciare la citt?. Fugge invece di nascosto il segretario di Stato, il barone Joseph von Werklein.

PARLIAMONE

STRATEGIA E TENSIONE ELETTORALE

Gi? da prima che si sciogliessero le camere dal ?parallelepipedo? ogni immagine che appariva metteva addosso una tensione senza pari, per la strategia dei candidati.

L?espressione ?strategia e tensione? comunemente designa la catena di attentati terroristici che si sono verificati in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta; gli esecutori dei pi? gravi sono rimasti sconosciuti, mentre altri attentati sono stati riconosciuti opera di forze appartenenti ad ambienti estremisti politici e alla criminalit? organizzata. Sembra che ci? sarebbe dovuto rientrare in un progetto che mirasse a destabilizzare la situazione politica e sociale italiana, in presenza di una crescita delle forze del Movimento Operaio e Studentesco, per provocare una reazione conservatrice, se non autoritaria.

Quindi metodo di lotta politica caratterizzato dal sistematico ricorso di voler violentare lo spettatore con la sistematica strategia violenta, per fortuna solo verbale (per il momento) che si ? venuta a creare tra le due fazioni politiche italiane; soprattutto dal perseverare televisivo di chi da tre canali, dopo le ultime elezioni, ? passato a sei e chi, invece, ci fa mangiare la mortadella e, sembra, che gli interessi solo questo: ?Vendere pi? mortadella possibile? facendoci capire, senza aprir bocca, che ama coloro che la mangiano; gli altri, che per ragioni religiose non possono, a lui non interessano.

Ecco nata la ?Strategia elettorale? che ci tiene in tensione perch? nel nostro Paese ci sono moltissime persone che non mangiano carne suina.

La strategia sembra giustifichi, generalmente, tale tensione con la necessit? di rovesciare un potere costituito cui attribuisce un carattere repressivo.

State buoni, se potete, diceva San Filippo Neri ai bambini; e noi, con la medesima pazienza spegniamo il ?parallelepipedo? fino al 7 aprile, se non vogliamo vedere sempre la stessa faccia. Fatevi coraggio ottantasette giorni passano presto. Fatemi sapere.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

IL GIOCO DELL'ESISTENZA

di Marco Besso

Fino all?esaurimento del secolo e del millennio, trascorso da un lustro, si ? ritenuto fossero i versi di Alfonso Gatto, i pi? belli dedicati al pap?. La fine del secolo ventesimo ha coinciso con un?attenzione crescente e una moltiplicazione di studi sulla musicalit? e il sentimento di quei versi sono la pietra miliare del Novecento poetico italiano.

Unica versione poetica che potrebbe tener testa ai versi di Alfonso Gatto ci sarebbero quelli di Clemente Rebora.

La prima lirica presenta, una sezione iconografica; la seconda registra l?affetto che riguarda il contatto sentimentale del figlio verso il padre.

Pi? ampio respiro iconografico e sentimentale, inciso con versi di fuoco come la ?tavola dei Comandamenti? lo offre Marco Besso, che in pochi versi, fa un viatico con una serie di itinerari di lettura e di approfondimento, dandoci tracce utili per ricostruire e comprendere la sua opera, che permetta al lettore non soltanto che si ponga attenzione alla lunga battaglia che ha visto la nascita della lirica, che non ? collocabile n? con l?avanguardia n? con la tradizione. Una lirica che configura il tentativo di limitare il sentimento a favore della ricerca verbale e di restringere e comprimere l?area molto estesa della poesia che infesta il nostro tempo, in cui il poeta ? pi? ?scrivitore di versi? che poeta,estendendo l?area dello ?scopiazzamento?.

Marco Besso a partire dalla prima lirica ci ha fatto capire il suo mondo poetico con un discorso limpido e musicale. Egli sviluppa la sua poesia passando attraverso una serie complessa di esperienze interiori: dai dubbi frequenti, dovuti e ingigantiti dalla sua giovane et?, al lirismo umanitario appassionato e acceso, fino all?infuocarsi della parola nella meditazione e nella contemplazione lucidamente razionale del mutare oscuro della vita e delle forme che premono gli uomini.

Il linguaggio del ventenne Poeta pare nascere dall'urgenza di fondere contenuti sociali e sentimentali, con una propria attenzione al periodo che vive, con lo sguardo e la memoria irta e drammatica sintesi espressiva, passando attraverso Campana, Rimbaud e Apollinaire, come una musica non pi? sensitiva, ma interiore. La lirica ha vinto la seconda edizione del Premio Arden Borghi Santucci ?Una poesia d?amore?

IL GIOCO DELL'ESISTENZA
[a mio padre]
di Marco Besso
Sfiancala questa vita,
abbarbicata all'anima con le unghie
come la notte al giorno
e stridente sul rasoio del cuore.

Struggila questa vita,
mentre, apparentemente, giace inerte
come il morto sul mare,
come piuma in mano al vento di maggio.

Amala questa vita,
oltre ogni respiro, oltre ogni battito.
E' sempre troppo tardi,
ma adesso gioca ancora un Poco a "vivere".
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settimanale di scienze umane n?0681 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)



FATTI

20 febbraio 1854: ? ufficialmente inaugurata dal re Vittorio Emanuele II, la linea ferroviaria Torino-Genova.

21 febbraio 1883: il filosofo Bertrando Spaventa, uno dei principali esponenti dell'idealismo italiano, muore a Napoli. Era nato a Bomba in provincia di Chieti nel 1817.

22 febbraio 1825: Francesco I concede l'amnistia a tutti gli imputati di atti di guerra civile del 1820 in Sicilia, a eccezione di coloro che hanno esercitato ruoli di comando o sono accusati esplicitamente di omicidio.

23 febbraio 1821: un proclama di Ferdinando I, invita i napoletani a non seguire il fanatismo rivoluzionario e ad accogliere l'armata austriaca come una forza che agisce soltanto pel vero interesse del nostro regno.

24 febbraio 1922: la compagnia di Ruggero Ruggeri mette in scena, al teatro Manzoni di Milano, Enrico IV di Luigi Pirandello.

25 febbraio 1826: il primo battello a vapore compie il viaggio inaugurale sul Lago Maggiore. Seguir? l'istituzione di linee di battelli a vapore sul Lago di Como, sul Po e nei porti dell'Alto Adriatico.

25 febbraio 1863: ? inaugurata la linea ferroviaria diretta fra Roma e Napoli. Il treno, partito da Roma alle sei del mattino, giunge a Napoli alle diciannove e cinquanta, con un?ora e ventisei minuti di ritardo sull'orario previsto.

26 febbraio 1821: a Torino muore Joseph de Maistre, ministro reggente la gran cancelleria, uno dei massimi e pi? intransigenti teorici della restaurazione.

26 febbraio 1831: Maria Luisa a Piacenza, dove ha fissato la nuova capitale del ducato, dichiara nullo tutto l'operato del governo rivoluzionario di Parma e invita i militari dei suoi ducati a non obbedire agli ordini dei rivoluzionari e a concentrarsi a Piacenza. Intanto a Bologna quarantuno deputati delle citt? e dei comuni insorti della Romagna e delle Marche proclamano la loro indipendenza dal governo temporale della Chiesa e la costituzione di un solo governo delle Province Unite.

PARLIAMONE

IL PREMIO ARTISTICO LETTERARIO

Il 24 marzo di sei anni fa inviai il messaggio che segue,quanti di voi lo ricordano?

mecenate - industriale - comune

L'INDUSTRIA DEL PREMIO LETTERARIO

ora sono gli artisti che sovvenzionano i premi

?Quarant?anni fa sulle pagine di ?Sogno?, Carletto Mazzoni scrisse : ?Il poeta ? un pidocchioso?. Forse intendeva che quest'uomo, quando ? veramente poeta, colui che anticipa i tempi, che stravolge usi e costumi, molto spesso anche i governi, sente la necessit?, appena scritta una poesia di leggerla a qualcuno. Diventa quasi paranoico. A volte difficilmente si trova un amico disposto ad ascoltare (non parliamo dei parenti), allora affida i suoi scritti alle giurie dei premi letterari, pagando fior di quattrini pur di sapere che qualcuno ha letto il suo lavoro. In questo modo, il poeta, e l'artista in genere, ? diventato mecenate di quelli che bandiscono concorsi letterari, siano essi un Comune, un Industriale, un Editore. Bisogna riconoscere per? che non tutti sono esosi, ma ?furbetti? s?.

Mi ? capitato di assistere alla premiazione di un Concorso letterario in una cittadina umbra. Si tratta di un premio copiato di sana pianta, non solo nella stesura, ma anche nella realizzazione (prendendo il titolo) da un altro concorso che vive da 24 anni e del quale sono state fatte sedici edizioni. Mi sono scandalizzato, se si pu? usare questo termine, visto che I'Italia e gli italiani ne hanno fatto un luogo comune, quando l'Assessore alla Cultura del Comune che ha bandito il concorso, ha dichiarato davanti a seicento persone circa, che stipavano il bel teatro ospitante, che il Premio realizzato dalla loro amministrazione ? stato ideato da uno pseudo ?Organizzatore?, che lo scorso anno lo aveva realizzato in un paesino della Puglia. Non ha aggiunto, per? che non lo ha ripetuto in quello stesso paese perch? il vero ideatore del premio aveva diffidato il sindaco dal ripeterlo. Da ?furbastro? si ? rifugiato in Umbria, tacendo l?accaduto. L'amministrazione comunale ha fiutato "l'affare" e gli ha permesso di realizzarlo.

Per partecipare il poeta ha pagato 20.000 lire per ogni poesia, pi? la spesa per 5 fotocopie. 30.000 lire. per partecipare con una silloge di 15 poesie, pi? 75 fotocopie. Per concorrere con il libro di poesie edito ?.50.000 di tassa di partecipazione, pi? cinque copie dello stesso libro (col prezzo di copertina non inferiore a 15.000 lire). Il pseudo organizzatore ha dichiarato, pubblicamente, di aver ricevuto oltre duemila opere. Facendo una media, tra 50.000, 30.000 e 20.000, abbiamo un introito da parte dell?organizzazione che ha bandito il concorso, di circa 100.000.000 (cento milioni di lire). Sono stati assegnati premi per un totale di ?. 2.500.000, pi? le spese di un centinaio di coppe (altra falla che non permette di valorizzare ne il poeta, ne l'opera, anzi affossa la poesia), lire 1.000.000. pi? i diploma altre 500.000 lire, pi? altre piccole spese per l?organizzazione, sono state spese in totale circa diecimilioni. Le casse del comune hanno incamerato circa novanta milioni di lire. Ecco come il poeta ? diventato il mecenate dei Premi Letterari.

Alle suddette spese il poeta ha aggiunto anche quelle del viaggio dal luogo di residenza al paese dove si ? svolta la cerimonia di premiazione. Con questi risultati chi n?esce con le ossa rotte ? proprio la poesia, perch? il suo autore ? pago e felice.

Sono rimasto tre ore ad assistere alla premiazione, gli autori erano felici e tutti hanno fatto a gara per far conoscere ai presenti, almeno una loro composizione recente, o addirittura scritta per l'occasione. Sono state tre ore d?agonia, dolevano le orecchie all'ascolto di s? tanta zavorra, e lo stomaco si ribellava.

Ho chiamato ingiustamente Poeti i partecipanti al premio letterario, avrei dovuto chiamarli: "Esaltati". Per tale motivo non si leggono pi? poesie. Ed ? sempre Lei, la Signora delle Arti, che ne esce malconcia, mentre chi organizza questi premi dove ci sono duemila premiati risanano il bilancio.

Qualche editore che non si ? sentito da meno dei sindaci e degli industriali ha usato lo ?specchietto per allodole?: la pubblicazione della silloge di poesie vincitrice. Ha chiamato undici persone (che all?apparenza sembrano di tutto rispetto), ha bandito il concorso. Due giorni prima della premiazione avverte uno dei concorrenti, ritenuto non pi? concorrente (non si capisce, ma si sa bene perch?) lo si invita alla premiazione. Il concorrente non pi? concorrente si rivolge ad un componente la commissione giudicatrice, suo intimo amico, il quale meravigliato gli dice: ?ma veramente hai partecipato al concorso? Io mica le viste le tue poesie!? Il gioco ? stato fatto, come il concorrente non pi? concorrente, ma invitato per riempire la sala e consumare una cena in compagnia pagandola profumatamente, aveva anticipato all?editore quando questi aveva insistito perch? partecipasse al concorso. L?editore, intanto, valorizzer? il suo pupillo, e avr? racimolato i duemila abbonamenti ad una rivista che non ha nulla di moderno, reazionaria e conservatrice: inutile dunque.

Intanto il poeta ancora una volta ha sostenuto la parte del mecenate di un concorso letterario. Ci dovete credere ne esistono a migliaia, tra premi bricconcelli e premi bricconi, ma quest?ultimo ? il pi? briccone di tutti.

A questo punto non c?? neanche pi? da meravigliarsi che, undici persone vendono il proprio nome pur di avere qualche secondo di notoriet??.

Due anni or sono, fui chiamato dall?organizzatore di un premio che oggi ? affermato, furono tutti contenti perch? fummo d?accordo di quanto fosse virile la poesia di quel concorrente scelto: alata e fortemente sociale. L?anno successivo, mi trovai davanti una silloge pi? alata di quella dell?anno prima, il suo titolo m?incurios?: ?Impronte digitali sulla mia anima?, una poesia avvenieristica, bella moderna anche nell?ironia sottile della presa in giro degli ?scrivitori di versi?, in cui i fatti storici diventavano occasione per far risaltare questa ironia che mi ricordava tanto Parini. Era da parecchio che non leggevo un?opera cos? perfetta in ogni sua sfumatura, perfetta stilisticamente e chiara come acqua cristallina di montagna; assegnai dieci punti a quest?opera; ma l?organizzatore mi rimprover? asserendo che nemmeno a Leopardi si pu? assegnare dieci impunemente, come mi ero permesso di assegnare un voto assoluto a quell?opera che conteneva un sacco di errori storici, mi prodigai per farle capire che non erano errori ma sottile ironia. Allora cadde la maschera: ?Ma lo sai che il premio consiste nella pubblicazione dell?opera? Quanto mi viene a costare la pubblicazione di un malloppo cos? voluminoso??; fu premiata un?opera che non aveva niente di poetico ma in compenso conteneva solo una quarantina di pagine. Lasciai la giuria e non ho voluto pi? saperne di quella organizzazione.

Lo scorso anno, un caro amico che stimo e voglio bene anche se non lo conosco personalmente, mi raccomand? ad un?organizzazione che bandiva un concorso per la prima volta; non me la sentivo eppure cedetti alle insistenze telefoniche fiume ed and? bene fino a quando, l?organizzatore in una e-mail lascia cadere la maschera affermando: ?Non ti preoccupare che appena mi giungono i voti di tutti i componenti la giuria, li manipolo io e vi far? sapere il nome del vincitore?, andai su tutte le furie ed abbandonai la giuria.

Oggi leggo un messaggio dell?Avvocato Michele Marra, che giustifica la tassa di lettura per organizzare un premio artistico letterario, lamentando:

?Il nostro concorso parte da un progetto didattico, far accedere gli alunni di una scuola media di provincia, alla poesia e comprendere le regole della grammatica, logica, sintassi, dalle liriche e non dai testi.

Perch? cinque euro per partecipare? Semplice perch? non troviamo uno sponsor che versi duemila\duemilacinquecento euro per poter organizzare il concorso completamente gratis.

Il costo per l'invio del bando, con spedizione a circa quattrocento poeti, per intenderci; l'invio e-mail per oltre diecimila scrittori, siti e vari, l'acquisto dei premi, la preparazione delle targhe con il simbolo delle varie contrade del paese, la stampa degli inviti per la serata finale,l'organizzazione della serata finale;purtroppo costano

L'idea ? quella di togliere la tassa di partecipazione, ma fino a quando il premio non avr? uno sponsor sar? complicato. Tieni presente, che, naturalmente il debito che si accumula ricade sul sottoscritto, nel senso che laddove non si coprono i costi provvedo direttamente io. Non dimenticare, infine, che per i primi dieci poeti di POETILANDIA che inviano UNA LIRICA ciascuno, la partecipazione ? del tutto gratuita, attesa la pubblicit? che il sito d? del concorso ed il patrocinio del tutto gratuito che Poetilandia ha voluto concedere all'iniziativa?.

Quanta dignitoso rispetto verso i concorrenti noto in queste semplici parole che sembrano scritte col sangue tanta ? l?amarezza celata dignitosamente.

Ne so qualcosa io che sentendomi rinvigorito in salute ho ripreso la battaglia dei premi e la lotta contro quel ?Racket dell?Arte? che vuole ad ogni costo seppellire la Poesia e l?arte in genere, senza pensare che se la Poesia muore con essa muore anche l?uomo! Un concorso semplice svolto sul web dove giudici e giuria sono gli stessi concorrenti, coadiuvati all?esterno da cinque critici, scrittori e poeti riconosciuti. Ho avuto la partecipazione di ventinove Poeti, la tassa di partecipazione ? stata con offerta piacere, ma non inferiore a dieci euro.

I concorrenti sono stati magnanimi, qualcuno non ha pagato nemmeno i dieci euro, per? c?? stato qualche altro che ne ha inviati cinquanta, eppure tra premi, diploma e antologia, che forse si venderanno soltanto una cinquantina di copie, l?Associazione per? ha ricevuto il premio pi? bello, gli stessi poeti concorrenti hanno votato la vera poesia e questo ci consola e ci inorgoglisce, perch? certi che la vera poesia abita ancora questa Terra.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

ASCOLTAMI
di Daniela Costantini

Daniela Costantini, vive e lavora a Roma. Divide il suo tempo tra ufficio, casa, famiglia e le sue passioni: la pittura il disegno, la lettura, l'informatica, la musica specialmente quella dell?australiano Tony O'Connor.

Trascorre le ore libere leggendo Pr?vert, Neruda, Gibran, De Mello e altri.

Ha iniziato a scrivere poesie per dare un'espressione ai sentimenti che spingono ad essere compresi e accettati.

Il titolo ?Ascoltami?, d? la sensazione che l?autrice colloqui con qualcuno che la sente in silenzio senza ribattere alle sue parole, spinta dalla speranza che bisogna ?pensare pi? a far bene che a star bene; perch? si finirebbe anche a star meglio?.

Lo star bene e nello stesso tempo fare del bene, questo il concetto esaltato e cantato da Daniela Costantini, fare bene, come enuncia Manzoni, la nostra lo vive nelle innumerevoli gioie e dolori che una famiglia dona e prende, perci? la lirica che ha vinto il Secondo Premio al ?Premio Arden Borghi Santucci ? Una poesia d?Amore 2006 - ? ? la manifestazione della soddisfazione di stare e fare bene; perch? parla con l?amato senza essere interrotta, ed Ella appare soddisfatta perch? finalmente pu? dire il suo pensiero senza essere contraddetta.

E la lirica dice a voce spiegata questa realizzazione: canta il suo amore. Ed ? proprio questa la tesi spirituale che la Costantini, afferma.

Questo concetto ? stato enunciato fin dalla prima lirica e a cui la Costantini in futuro ? stata sempre fedele: lo abbiamo visto e assaporato nelle altre liriche. Il senso acuto e vigile della realt?, fa della sua poesia una lirica di alto lignaggio perch? tiene alta la bandiera della verit? nell?arte. Nel suo mondo poetico c?? una larghissima eco che ti fa sentire infiammato di tutto l'ardore sentimentale e altruistico, non ? solo impressione ma canto sincero e pieno di desiderosa speranza. Ecco perch? il suo linguaggio ? semplice: ? rivolto al Dio di giustizia; perci? ? stato capito e accettato dai colleghi elettori e giudici.

ASCOLTAMI?

di Daniela Costantini

Ti piango con tenerezza,

ti penso con nostalgia,

ti ricordo con tutti i nostri ricordi,

ti mando un sorriso

quando ripenso al tuo.

Volo da te come piuma

colorata d?arcobaleno

e tu accogli tutto il mio amore,

asciughi le mie lacrime,

ascolti i miei sussurri.

Uno scambio d?amore

oltre la vita

protetto dall?amore di Dio,

dagli Angeli che sorridono

alle nostre anime innamorate.

Il nostro indissolubile nodo d?amore

cinge profondamente il cuore.
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FATTI
27 febbraio 1821: I soldati austriaci occupano Rieti.

28 febbraio 1829: una vendita di carbonari ? scoperta a Roma. La polizia irrompe durante una cerimonia d'iniziazione e arresta tutti i componenti della vendita.

28 febbraio 1831: a Mantova, fallisce il tentativo di liberare dal carcere Ciro Menotti.
01 marzo 1884: l'ingegnere Vincenzo Stefano Breda, uomo d'affari veneto, con l'appoggio di Benedetto Brin, poco tempo prima della nomina di quest'ultimo a ministro della marina, fonda a Terni la Societ? altiforni fonderie e acciaierie. Grazie al determinante contributo della nuova azienda la produzione di acciaio, oscillante fino al 1885 attorno alle tre, quattromila tonnellate annue, passer? a cento-cinquantasettemila nel 1889.

02 marzo 1900: inizia la discussione parlamentare sulle modifiche al regolamento della Camera, proposte da Pelloux il 20 giugno 1899 per impedire l'ostruzionismo parlamentare.
03 marzo 1894: ? votata la fiducia al governo, su proposta di Abele Damiani. Al termine della discussione sulla politica interna la maggioranza parlamentare approva l'energica repressione condotta da Crispi in Sicilia, con trecento-quarantadue voti favorevoli, quarantacinque contrari e ventidue astenuti; votano contro i socialisti e i radicali.

04 marzo 1896: Baldissera sbarca ad Adua e assume il comando delle forze armate italiane.

05 marzo 1886: la Camera approva il bilancio di stretta misura e conferma la sua fiducia al governo, sulla base di un ordine del giorno proposto da Antonio Mordini.

PARLIAMONE
IL PREMIO ARTISTICO LETTERARIO E ATTIVITA? CULTURALE
Domando scusa se ricorro a cose dette trent?anni fa, durante il Primo Convegno Internazionale dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?, ma nulla ? cambiato, sotto il sole e in quei tre giorni, dal 19 al 21 marzo 1976, la discussione dibattito si svolse sul tema: ?La Poesia della Vita contro la Mercificazione dell?inutile e il Racket dell?Arte?.

Ebbi l?onore di aprire il dibattito e sottolineare il significato del tema affrontato; ma ci? che voglio sottolineare oggi sono le parole ancora attuali di Francesco Grisi e di Giorgio Carpaneto. Grisi afferm?: ?La tematica che qui, con tanto coraggio, ? stata tracciata pu? essere sostanzialmente delineata su due fatti apparentemente lontani, ma in realt? vicini. I due fatti sono questi: la Poesia, come Arte, fino a che punto ? documento e quando, invece, diventa testimonianza? E' indubbio che il cavalier Marino ? un documento del suo tempo, un grosso documento del suo tempo; come Guido da Verona lo ? del suo tempo; e, che documento, aggiungerei! Quindi c'? questa prima funzione di essere documento del proprio tempo; ma possiamo accontentarci di questo quando si parla d'Arte? Certamente, no! Ed allora l'Arte deve diventare qualcosa che si serve del proprio tempo, negli eventi del tempo, nel linguaggio del tempo, nelle condizioni del tempo per essere altro e, su quell'altro, ? tutto il problema dell'arte".

Di questo teniamo conto, noi dell?A.I.A. ?Poesia della Vita? quando esaminiamo le opere partecipanti ai nostri concorsi letterari; in primo luogo vediamo se la poesia partecipante ? ?poesia come arte? o ?poesia come sentimento? facendo una cernita sia della prima corrente sia della seconda. Ma ritorniamo a Francesco Grisi che passa a sottolineare la teoria dei rumori nell?Arte per rifugiarsi nella testimonianza dell?arte: " ... e quindi soltanto quando la poesia, o un quadro, o altro, per una condizione miracolosa propria, esprime una rumorosit? e non si sa perch? quell'opera d'arte la possiede ed ? la condizione misteriosa per non essere documento; ecco che abbiamo la testimonianza, che non ? pi? documento. Ecco perch? Dante ? un documento, ma ? oltre il documento in quanto testimonianza per tutti noi".

Dopo alcuni interventi di artisti presenti, venuti da ogni parte d?Italia e anche dall?estero (Canada), Grisi passa ad illustrare la condizione dei poeti oggi, ?in certo senso, i poeti della Poesia della Vita sono dei reazionari in questo momento della nostra societ?, perch? l'affermazione di questi princ?pi porta fatalmente ad essere in una posizione di grande rivoluzione contro tutto l'accomodamento e tutto il comodo che esiste nella nostra societ?. Poi c'? l'altro aspetto e su questo m?intratterr?. La nostra societ? tecnologica, consumistica e cos? via di seguito, ha prodotto dei grandi salti culturali... ".

In questo modo, sposta il problema sul punto focale: la scuola. Dalla scuola allarga la visuale, con un realt? cruda e viva, alle varie organizzazioni culturali del nostro Paese per soffermarsi al problema librario editoriale e, cifre alla mano, denuda la condizione che noi. de ?il baricentro?: abbiamo intenzione di combattere, anzi abbiamo cominciato a combattere: editorie, premi letterari organizzati, riviste - fantasmi. Sull?editoria e i premi letterari organizzati si sofferma a lungo Giorgio Carpaneto, esordendo con una nota amara e purtroppo vera, sul comportamento dei quotidiani nei confronti della cultura italiana, che, non essendo cronaca nera, non fa notizia. Ma, con un sospiro ancor pi? amaro, c?illustra come siano uccise e affossate le speranze belle di un giovane scrittore e come un premio possa vivere a lungo perch? "bricconcello". Carpaneto non si limita a denunciare, ma descrive minuziosamente il meccanismo di questi premi "bricconcelli". ?Otto persone istituiscono un premio letterario di cui sette fanno parte della giuria e l'ottavo vince il premio. L'anno successivo, il vincitore entra a far parte della giuria dalla quale ? uscito il premiabile e cos? via, di anno in anno. Ed ecco che, cos?, sono tutti contenti e felici e il pubblico gabbato. Ma che dire, poi, dei premi ?BRICCONI?, che si svolgono secondo un congegno meraviglioso, economicamente? Eccolo: un grande editore chiede a dei ricchi industriali, un prestito e pubblica un libro. Gli industriali, poi, insieme con una giuria "ad hoc", premiamo quel libro. Il pubblico crede al giudizio, richiede il libro, l'editore stampa migliaia di copie, vende e restituisce i soldi avuti in prestito con un congruo interesse. Lui, intanto, ha guadagnato, i giornalisti che hanno recensito sono contenti, per evidenti motivi; l'autore ? soddisfatto e gli industriali... pure. Cos? va il mondo?

Improvvisamente la voce di Carpaneto s?incrina, ma Egli ? un uomo forte, si ? lasciato andare dall'emotivit?, per un solo attimo. Ora con voce ferma continua:

"All'inizio della carriera giornalistica, credevo di essere libero di scrivere tutto ci? che volessi, di poter formulare giudizi onesti e autonomi. Mi chiama il redattore-capo di un importante quotidiano della sera, in cui collaboravo e mi impone di non formulare giudizi su libri o su quadri. Nei miei articoli di terza pagina, il compito di giudicare non doveva essere il mio, c'era un critico ufficiale che avrebbe stilato il pezzo. Dopo tre anni di giornalismo agonistico, lasciai l'importante quotidiano e mi gettai a capofitto, con amore, illuso nella creazione di una rivista che si proponeva sincerit? e combattivit?. Io e alcuni soci, costituimmo una societ? per azioni, ne uscimmo con forte passivit?. Altri continuarono la rivista col principio: prendo lo scrittore pi? affermato e vado bene. Valorizzare i giovani bravi e senza appoggi politici, questo volevo fare, questo mi impedirono di fare".

Il sottoscritto per tener fede al suo impegno si ? fatto tre infarti, del quale uno lo ha portato per poco al di l?, ma evidente deve portare a termine ci? che ha iniziato nel 1973, che Nostro Signore vuole rimanga ancora sulla terra.

La piaga aperta dal sottoscritto qualche anno prima, per estirpare il cancro, riprendeva a sanguinare perch? Marcello Eydalin ci mette il dito con forza e Giorgio Carpaneto ci lavora di bisturi.

Francesco Grisi suggerisce (era il segretario del Sindacato Nazionale Libero Scrittori). ?Per arrestare l'emorragia, non rimane che un mezzo, Unirsi e fare da s? ci? che oggi si fa in quattro tempi. Si eviterebbero tante cose, soprattutto si toglierebbero molti poteri dalle mani di persone o incompetenti, o opportunistiche. Tenete presente, per? che la realizzazione ? ardua e aspra di difficolt?".

(Continua 1)

LA POESIA DELLA SETTIMANA
IO, AI TUOI OCCHI NESSUN VALORE

di ANGELA NICOSIA

Angela Nicosia, ? nata Vittoria, in provincia di Ragusa, ma risiede in un piccolo paese della provincia di Trapani. La sua vita ? stata molta travagliata e continua ad esserlo, per? ha imparato ad essere forte e che si pu? affrontare tutto se indossi una corazza che ti protegge dalle sofferenze.

Ultimamente ha scoperto di avere una nuova passione, quella per la poesia, che le ? di diletto scrivere. Si sta appassionando anche della psicologia, un'altra materia che l'intriga molto e della quale vuole fare un pi? dettagliato approfondimento.

La parte infantile di lei sogna di riprendere gli studi di piano, afferma che ?la parte pi? matura si ? resa conto che i sogni sono solo desideri che raramente si realizzano, rimangono nel mondo incantato per darci modo di poter evadere da una vita che se no sarebbe invivibile?.

Intenta, sicuramente e considerare che democrazia significa autogoverno di popolo, civilmente evoluto, che sa darsi savie e legittime leggi, che ? capace di difendersi da coloro che vorrebbero sottoporlo al loro potere, rosi da quell'ambizione che Tacito elogiava come ?libido imperatoria?, che sa guardarsi da quei moti interni, capeggiati da demagoghi faziosi, i quali vogliono porsi a capo dello stato, spingendo le folle a sovvertire l'ordine pubblico.

Una collettivit? che esercita e difende tutti i suoi diritti civili, che s? da quella forma di governo ritenuta pi? conveniente, dev'essere colta e matura, deve aver una fisionomia ben definita, una struttura propria; non pu? essere una massa disorganizzata dove domini l'istinto, dove sovversivi prezzolati e astuti mestatori mettano in giuoco gl'incomposti moti delle folle e la mutevole opinione pubblica.

L'uguaglianza non dev'essere soltanto formale, ma effettivamente giuridica e morale; ha la sua base nel rispetto che il cittadino deve al suo simile e direttamente, o di rimesso, si fonda sul grande precetto evangelico: ?Amerai il prossimo tuo come te stesso?.

?Importa che l'uomo, disciolto dagli esterni vincoli ? ammoniva Gino Capponi ? non cada nella peggiore di tutte le servit?, la servit? d? se stesso, miseria di quelli che il volgo chiama beati; importa che a tale infermit? dello stato nostro l'educazione provvegga; importa all? Italia soprattutto un'educazione virile?.

Angela Nicosia, in regime di democrazia, pensa che ogni cittadino si senta una libera cellula vitale d'un grande organismo e l'educazione morale e sociale del futuro cittadino assuma importanza grandissima. L?essere umano si sente gi? membro della societ?; i suoi atti si determinano in modo da non recar danno agli altri; il proprio comportamento diviene l'espressione tangibile dell' umana convivenza, della collettivit?, di cui l'utile pubblico risulta dal complesso di tutti quelli individuali ed ? di natura superiore.

L'espressione poetica, indocile al pensiero, ha distrutto la poesia forse pi? originale di Goethe, di Byron, o del Leopardi. In un secolo, in cui tanto si apprezzava il suono d'ella parola, e si vestiva con gran pompa un simulacro d'idea.

Angela Nicosia a questo ha pensato prima e dopo aver vergato sulla carta questi versi incisivi che a mano a mano che la storia avanza, si fa sempre pi? sicuro, certo e virile.

IO, AI TUOI OCCHI NESSUN VALORE

di Angela Nicosia

Annegare in una immensa solitudine,

aspettando che qualcuno si accorga ,

della tua sofferenza,

del tuo silenzio,

ma si ? troppo impegnati dal contratto firmato con il tempo e se stessi,

per accorgersi che colui/ei che ti sta accanto ha bisogno di te,

del tuo appoggio,del tuo entusiasmo,

del tuo abbraccio,del tuo amore.

Lasci che il tempo fugga e,

con se trascini tutto ci? che trova,

non importa chi,come,quando,

ti serve tempo per te stesso,

non puoi sprecarlo per gli altri.

Ognuno di noi vale qualcosa,

eppure per te "gli altri" non valgono niente,

non valgono il tuo sorriso,

non valgono il tuo amore.

Vale la loro solitudine che con se li trascina,

in una corsa affannata,

contro qualcuno qualcosa che li possa salvare,

spesso non si trova nessun appiglio,

si rischia di affogare nella solitudine,

o morire per essa o di essa.

Io non valgo ci? che tu vorresti che io valessi!
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FEBBRAIO, CHE MESE!
quando il ricordo non ? pi? dolore



Ieri ? stato l?anniversario della morte di Remil, sono due anni che Renato Milleri ha lasciato la terra per unirsi al Padre Celeste e mi piace ricordarlo non con dolore ma con la serenit? pi? languida che il dolore del ricordo lascia col passare del tempo. Ma Renato mica ? andato via! Io ci parlo in tutte le ore del giorno, tutti i giorni, come quando era in vita.

Perch? ?febbraio, che mese?? Perch? in questo mese, e in tre giorni successivi, dello stesso, anche se in anni diversi eccetto gli ultimi due, tre amici carissimi, tre ?GRANDI POETI?, tre immortali hanno lasciato la terra: Arden Borghi Santucci, il 24 del 1997; Renato Milleri (Remil) il 25 di due anni or sono e Peppino Selvaggi il 26 il giorno dopo di Remil.

Renato Mill?ri in arte Remil, era nato a Roma il 1 giugno 1947 ed ha fondato la sua poesia (che si ostinava a chiamare ?prosa poetica?) sulla ricerca analitica del proprio io e le ?turbe? che seguono l?uomo dall?infanzia.

Ho detto che la ricerca inizia nell?infanzia, interrotta per ragioni di lavoro, nel periodo in cui ? stato impiegato di banca, per riprendere quando ? stato messo in quiescenza per ragioni di salute, nel 1981 con il grido disperato che vede la ?sua? citt? stretta nella morsa della violenza, intitolando una raccolta di poesie: ?La nostra citt? violenta?; una raccolta divisa in cinque parti, quasi a voler fare il viaggio dantesco a ritroso: Dante dal peccato giunge alla redenzione, lui dalla redenzione scende nelle ?bolgie infernali?; una raccolta di poesie che affascina, rapisce e indigna il lettore, ma importante ? che rimane incollato alla lettura fino all?ultima virgola, per sentirsi in ?trance? per ore dopo aver finito la lettura che continua imperterrita nel cervello fino a farlo sentire placato, perch? avvolto dalla sua rabbia e dal profondo amore che lo lega alla citt? eterna.

Ha detto Lorenzo de Ninis della poesia di Remil: ?La nostra citt? violenta?, ? una ventata di vita, sospesa tra sogno e realt?, mi ha spinto indietro nel tempo a rivedere la mia esistenza. Mi ha impressionato la freschezza dei suoi versi e, dietro l?apparente semplicit?, la profondit? dei pensieri e dei sentimenti espressi con immagini sinestetiche che ci avvolgono e ci fanno penetrare nel mondo presente-lontano-sereno-inquieto dell?uomo Remil (ma non solo lui). Spazio e tempo si fondono nel tentativo di spiegare a se stesso e agli altri l?arcano della realt?, della vita (la nostra citt? violenta), che si regge sulle ali dell?amore, del desiderio, del sogno, della solitudine, del conformismo, dell?ingiustizia. Tutto ? permeato da una tristezza esistenziale che porta il poeta ad accettare l?ineluttabilit? del vivere; anche perch? quello spazio infinito che ha visto da bambino gli scombussola l?esistenza al punto di ammalarsi di ?Agorafobia?

Giuseppe Selvaggi era nato a Cassano Jonio, giornalista politico prima a il ?Tempo?, poi a ?Il Messaggero? di Roma; critico d?Arte affermatissimo e noto tanto che per commentare il restauro della ?Cappella Sistina? i giapponesi vollero Lui. Dal mio libro ?Narciso e la Totalit? dell?esistere nella Poesia di Giuseppe Selvaggi?, (Edizione Antares Vincenzo Urini Editore, Premio ?Citt? La Valletta? di Malta) traggo una pagina dove illustro l?eros nella lirica di Selvaggi.
"La Porta" impressa nel cuore, l'immagine del suo ideale, la sublimit? dei suoi sogni che cercher? sempre, instancabilmente, nonostante le delusioni, come una Diana pronta a dare la sveglia al suo esercito, senza chiedere onorari, ma solo per la gioia di donare. Oggi, che tutti scrivono poesie credendo di essere geni, dimentichiamo spesso chi lo ? veramente, colui che attraverso la poesia sa creare profonde suggestioni con insoliti accostamenti di immagini, con linguaggio limpido e naturale dono di sentimenti. Se poi canta l'amore, sentimento pi? forte di ogni altra passione, e questa rimbalza da un'anima all'altra rimanendovi ramificata, allora quest?intenso amore, questa sorgente sgorgata in canto diviene un fiume che invade molte terre raggiungendo l'Oceano, come una musica grave e solenne.

(?) Queste considerazioni, naturalmente, non tolgono nulla all'incanto della poesia di Selvaggi. L'amore che canta nelle sue poesie e che adora con l'ardore del mistico ? amore puro e sincero; non l'amore personale, ma una rappresentazione intensamente soggettiva verso l'unione universale dell'uomo, perch?, so che mi ripeto, ? non pi? sentimento ma essere vivente, in quanto venuto al mondo dalla stessa "Porta".

(?) Quell'antitesi, che pareva conciliata nella creazione della figura vivente de "La Porta" riprende e dimostra come la causa segreta e l'affetto da cui il Poeta ? stato sopraffatto, suo malgrado, ? definitivamente compiuta.

Sembra che abbia cessato di pensare a "La Porta" e si sia rifugiato nell'espressione generalizzata, impersonale; ma quando rileggendo la poesia si rende conto di aver poeticamente, annullato, non solo il peccato originale ma di aver vinto anche il "complesso di Edipo", non si abbandona al rimpianto ma vive pienamente il desiderio bello, pulito e sacro, come non lo ? stato mai.

L'amore, nelle poesie di Giuseppe Selvaggi, non si riduce mai a erotismo o ossessione romantica, esso ? inserito sempre nel contesto della vita e impegna l'intera umanit?: ? il punto di un altissimo equilibrio raggiunto.

Per Giuseppe Selvaggi la poesia ? la sola espressione possibile di vita e di lotta. Egli continua a cantare, nonostante tutto, anche se l'essere nato nel periodo di Montale, Ungaretti, Quasimodo, Gatto, Cardarelli e Pasolini non ha permesso un esame pi? approfondito della sua produzione. Questo finir? col mettere la corda al collo ai cosiddetti "maceratori di poesia": quelli col nome altisonante nella critica letteraria attuale.

LA PORTA
Baciarti dove veniamo al mondo

sino alla volont? di viverti e viverci

il tuo volto cerchiato d'occhi ombra nel mio pensiero.

Questo baciarti cieco vedendoti

color di rosa, ma di che colore ? la rosa?

mi ripropone l'assurdo Dio forma d'uomo

con questo vivere pi? vivere

nel desiderio di entrare dentro di te

rivarco impossibile della materna porta

invece che avviarmi al cunicolo della morte.

Con pi? disperazione sulla bocca
ti bacio le serene parole di amore.

"CORPUS: racconto d'amore"

Arden Borghi Santucci l?abbiamo ricordata il 14 u.s. in occasione dell?assegnazione dei premi al concorso ?Una poesia d?amore? Premio Arden Borghi Santucci.
Quando alzate gli occhi al cielo e vedete tre ?stelle nova? rivolgete loro un pensiero grato per quanto ci hanno insegnato, dato e lasciato nel loro testamento spirituale.

Reno Bromuro
domenica 26 febbraio 2006
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settimanale di scienze umane n?0683 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)


FATTI
06 marzo 1885: la legge sulle nuove convenzioni ferroviarie ? approvata alla Camera con soli ventitre voti di maggioranza dopo settantacinque sedute tumultuose. La linea espressa da Depretis e dal ministro dei lavori pubblici Francesco Genala, favorevoli all'esercizio privato affidato a grandi societ?, si scontra con l'opposizione di molti deputati della destra, dell'estrema sinistra e della sinistra ostile a Depretis, schierati in favore dell'esercizio statale. La legge, che sar? promulgata il 27 aprile, raggruppa le ferrovie italiane nelle tre reti adriatica, sicula e mediterranea. La loro gestione ? affidata per sessanta anni, ma lo Stato ha facolt? di riscattarle dopo venti, quaranta anni, alla Societ? italiana per le strade ferrate meridionali, gi? operante, e a due nuovi gruppi: la Societ? italiana per le strade ferrate del Mediterraneo e la Societ? italiana per le strade ferrate della Sicilia. Le ferrovie assegnate loro in concessione sono quasi tutte di propriet? statale. Il 26 aprile la legge passer? in Senato senza incontrare ulteriori ostacoli.

07 marzo 1896: Il re incarica il generale Cesare Ricotti di costituire il nuovo ministero, essendo risultato impossibile affidare la costituzione di un nuovo governo sia a uomini della sinistra costituzionale e del centro, che avevano fatto parte del governo Crispi e sono dunque sgraditi al paese, sia all'opposizione anticrispina, osteggiata dal re.

08 marzo 1890: un'interpellanza di Imbriani ? presentata alla Camera. Il deputato repubblicano critica il rigore usato da Crispi verso le giunte municipali di Terni e di Copparo, fatte sciogliere dal presidente del consiglio per avere commemorato Guglielmo Oberdan, impiccato a Trieste dagli austriaci nel dicembre 1882.

08 marzo 1908, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperano chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero dura alcuni giorni e l'8 marzo il proprietario Mister Johnson, blocca tutte le porte dell'opificio e imprigiona le scioperanti nella fabbrica alla quale ? appiccato il fuoco. Le centoventonove operaie muoiono, arse dalle fiamme. Rosa Luxemburg propone, in ricordo della tragedia, l'8 marzo come giornata di lotta internazionale.

09 marzo 1889: Crispi forma il nuovo governo nominando Giovanni Giolitti e Federico Seismit Doda in sostituzione rispettivamente del ministro del tesoro Costantino Perazzi e di quello delle finanze Bernardino Grimaldi. Gaspare Finali ? nominato ai lavori pubblici al posto di Giuseppe Saracco, Pietro Lacava al nuovo ministero delle poste e dei telegrafi, che sar? istituito il 10 marzo. Fino ad allora, poste e telegrafi erano affidati al ministero dei lavori pubblici. Restano in carica gli altri ministri.

10 marzo 1884: una circolare ministeriale invita i comuni a istituire associazioni e leghe private tese a favorire la frequenza scolastica dei fanciulli poveri. Il governo lascia alle amministrazioni locali e ai privati il compito di promuovere la scolarizzazione.
11 marzo 1916: ha inizio la quinta battaglia dell'Isonzo. L'offensiva italiana, che si ? sviluppata dal Sabotino al mare, si concluder? il 19 marzo senza alcun risultato concreto.

12 marzo 1890: Crispi presenta un progetto di legge perch? sia eretto a Roma un monumento nazionale in onore di Giuseppe Mazzini.

PARLIAMONE

IL PREMIO ARTISTICO LETTERARIO E ATTIVITA? CULTURALE (2? puntata)
Ricordate? Durante il Primo Convegno Internazionale dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?, svolto dal 19 al 21 marzo 1976, il dibattito si svolse sul tema: ?La Poesia della Vita contro la Mercificazione dell?inutile e il Racket dell?Arte?. Nel numero scorso ho raccontato come Giorgio Carpaneto defin? alcuni premi letterari, durante la seconda giornata i lavori si avviano a pianificare la difesa del Poeta, dell?Artista in genere, contro il Racket Dell?Arte (che oggi, dopo trent?anni ? diventato ancora pi? potente e? prepotente, ma andiamo con ordine).

Giorgio Carpaneto, aveva riaperto la piaga che il sottoscritto aveva iniziato a curare qualche anno prima, per estirpare il cancro; piaga che riprendeva a sanguinare perch? Marcello Eydalin vi ci aveva messo il dito con forza proponendo l?estirpazione del cancro lavorandoci col bisturi.

?Per arrestare l'emorragia, non rimane che un mezzo ? aveva suggerito Francesco Grisi: unirsi in cooperativa?. Ancora oggi mi domando:?siamo pronti per affrontare queste difficolt?? Credo di s?, se ognuno di noi ? pronto ad applicare alla lettera il concetto kantiano di santit?; se ognuno di noi ? pronto ad impegnarsi ed esser coerente con s? e con gli altri.

Chiuse la prima giornata di lavori Walfrido Giannobi con una relazione su:
?La figura del poeta nell?attuale societ??, relazione arguta e spiritosa di una realt? sconcertante.

La seconda giornata iniziava con la relazione di Antonietta Lamorte, che ci portava a discutere su un problema di fondo: ?La filosofia umana della poesia vista attraverso le esigenze attuali della vita? La tematica, molto vasta, rimandava la conclusione al giorno successivo.

E il 21 marzo, prima di addentrarci nei meandri del Racket dell'arte vero e proprio, si concludeva il dibattito avviato dalla Lamorte e si raggiungeva cos? un altro punto basilare per la divulgazione della poesia:?portare il poeta a diretto contatto col lettore, iniziando un giro di incontri con scolari, studenti e operai?. Teoria subito messa in pratica facendo incontrare gli studenti dell?istituto scolastico per Geometri di Torre Annunziata con due rappresentanti dell?A.I.A. ?Poesia della Vita? un incontro tanto proficuo che fu ripetuto con gli scolari di due tre scuole della capitale, con vivo successo.

Sulla scia della relazione di Antonietta La morte si riesaminano anche le altre
relazioni introduttive, per entrare nel vivo di come debellare il racket dell'arte, proposte da Arden Borghi Santucci, di Adalia Negri Lavagnoli e del sottoscritto. Per debellare il racket, non basta divulgare la poesia e permettere l'affermazione di giovani bravi e valenti, ma occorre:

1. Unirsi sotto forma cooperativistica o sotto forma di associazione;

2. Interessare i ragazzi, i giovani, gli operai attraverso ?l'Incontro col Poeta?

3. Istituire un Premio per la saggistica sui quotidiani, per sollecitare la stampa ufficiale a parlare di chi veramente vale;

4. Distribuire da noi, i libri attraverso incontri e scambi con altri Circoli Culturali Italiani e anche di altri Paesi.

Collaborato attivi alla discussione: Giovanni Brambilla direttore della rivista ?Nuovi Orientamenti?, Carmelo Matarazzo, membro del C.I.A.S.; il pittore Vaglidoro e altri.

Viene a farci visita Crescenzo Di Paola, valido poeta e Assessore al Comune di Roma, il quale parla come Poeta, non come uomo politico. Dopo essere stato edotto su quanto era stato detto e i punti raggiunti, si complimentava con i presenti e interveniva con calore nella discussione, con grande gioia nostra, perch? Di Paola ha le idee chiare sulla realt? della nostra vita quotidiana, affermando le stesse vedute de ?Il Baricentro?.

Ci riunimmo, per la f?rma dello statuto, il giorno l'11 aprile, domenica, alle ore 9, sempre nella "Sala dello Specchio" del Centro Letterario del Lazio, in via Merulana 88, a Roma.

Nel ricordare quei giorni e riascoltare (perch? sono tutte incise su nastro) le relazioni sul ?1? CONEGNO NAZIONALE SCRITTORI E POETI DELLA POESIA DELLA VITA?, vedo dinanzi agli occhi le sale dei vari circoli culturali di Roma, di Napoli, di Trieste, di Bologna, di Cosenza, di Floridia durante l?assegnazione dei premi ai vincitori de ?Il Verso d?Oro?... affollatissime; le rivedo oggi, mai piene perch? la cultura italiana ? settoriale. Gli iscritti del Circolo X non frequentano il Cenacolo Y e quelli del Centro Z non assistono ai recitals del Circolo X, mi viene spontanea una domanda: perch? disperdere la forza basilare di una societ?, come la nostra, sezionandola in settori, quando potrebbero essere scambiati gli indirizzi permettendo al cultore artistico di essere libero di scegliere l'argomento letterario che preferisce; visto che la stampa ufficiale (certa stampa) ignora queste manifestazioni, se non sono garantite da una etichetta politica?

Perch? tutti i presidenti di Circoli o Cenacoli non si mettono in contatto, (noi de ?II Baricentro? siamo a loro disposizione per un contatto diretto), tra di loro per una possibilissima unione che sarebbe, a mio parere, salutare per la cultura italiana e, perch? no, anche internazionale, unendosi in Confederazione, senza per questo rinunciare alla propria autonomia? Ne guadagnerebbe l'Arte, perch?, in questo modo, sparirebbero i particolarismi e le sette, le possibilit? finanziarie permetterebbero di far amare la poesia anche agli increduli e l'Arte ne uscirebbe avvantaggiata: l'Arte con una grande "A".

LA POESIA DELLA SETTIMANA
VENTO DI MEMORIE

di Felice Serino

Felice Serino ? nato a Pozzuoli, poeta e studioso di astrologia, vive a Torino. Ha pubblicato le raccolte: ?Il dio-boomerang?, ?Frammenti dell'immagine spezzata?, ?Di nuovo l'utopia?, ?Delta & grido?, ?Idolatria di un'assenza? e ?Fuoco dipinto?.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui due primi premi assoluti e tre premi speciali. Si sono occupati di lui numerosi critici tra cui Maurizio Cucchi ed ? stato tradotto in ucraino, inglese e francese. Ha inoltre al suo attivo molti articoli pubblicati di vario genere.

Le considerazioni di Felice Serino ci additano un significato pi? vasto della vitalit?, perch? esse ci mostrano che la vitalit? non comprende solo il complesso degli impulsi diretti ed alla conservazione vegetativa, ma anche tutte quelle aspirazioni da esso sviluppate o dominate per la sua difesa e sicurezza.

Da ci? risulta che oltre l'analogia con la vita vegeto-vegetativa, valida solo nell?uomo dotato di spirito esiste anche una trasformazione umana del comportamento animale. Nelle espressioni del tipo:?sorpresa immobile?, ?che finge la morte?, la singolarit? dell?espressione, nella trasfigurazione artistica, raggiunge la sua espressione letteraria. Sotto questo punto di vista ? molto importante il fatto che dai versi si riconosca quali sono gli impulsi dell'uomo e quali le radici della sua azione istintiva, guidata dall??Io creativo? non solamente gli istinti elementari, ma anche la ricerca del timore e la curiosit?, l'istinto comunitario e sociale, l'affermazione della propria personalit?, come il bisogno di attivit?.

Ci rimane da considerare un significato pi? ampio dei precedenti, per la sua stretta relazione con la vitalit? originaria. Quando si parla della vitalit? di un oratore, di un polemista, di un artista o di un attore, non si allude n? al corrispondente psichico dei fattori biologici, n? alla sua espressione esistenziale, ma si vuol mettere in rilievo una qualit? del carattere personale. In questo senso caratteriologico, inteso per? nello stesso senso della veemenza dell'azione fisica che partecipa, senza curarsi del gesticolare selvaggio n? una manifestazione di forza f?sica. Questa come quello possono essere anche solo accettati o adottati. Si pu? uscire dai gangheri per affermare il proprio io o per motivi di prestigio, si pu? fingere d'essere in collera ed eccitarsi alla collera.

Nella totalit? dell?esperienza, Felice Serino, individuo umano si presenterebbe come due uomini relativamente autonomi, uno dei quali pu? definirsi come ?potenziale razionale? a causa del raziocinio che in esso ha il sopravvento, mentre l'altro potrebbe chiamarsi ?potenziale primitivo?, per lo scarso influsso esercitato dalla critica.

Nonostante l'effettiva bipolarit? tra ?L?io creativo? e il ?S? razionale? l?io personale, l'unit? dell'individuo umano non deve rimanere inalterata nell'esperienza del ?s??, la cui differenziazione rispetto all'io si manifesta gi? empiricamente nelle espressioni: ?conoscenza di s??, ?affermazione di s??, ?ricerca di s??.

VENTO DI MEMORIE

di Felice Serino

E' salamandra

sorpresa immobile

che finge la morte

due braccia schiuse a croce

cielo di carne vento

di memorie la vita



ora sospesa



finch? spunti

la trottola il suo perno *



*verso da Montale
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Con preghiera di divulgazione, grazie.
premio renato milleri
remil
poeta dell?anno 2006


A.I.A. ?Poesia della Vita?

bandisce e organizza il concorso

premio renato milleri (remil)

?Poeta dell?Anno?

per partecipare ? necessario aver pubblicato almeno

un libro di poesie e inviato entro e non oltre il 30 marzo 2006

(se le poesie sono in dialetto si prega di allegare la versione in lingua italiana)

a

A.I.A. Poesia della Vita c/o Reno Bromuro

Via Castel di Ieri, 21/R ? 00155 Roma

tra tutti i concorrenti saranno scelti

quattordici poeti e presentati al pubblico con un commento

di reno bromuro

(il quindicesimo ? il poeta pi? votato tra quelli

che hanno partecipato al premio ?Arden Borghi Santucci - Una poesia d'amore -?

inviando la scheda allegata all'antologia ?Basta una Poesia?

con i voti assegnati ad ogni poeta e non ad ogni poesia

il pubblico, lettore e giudice,

di ogni commento ricevuto via e-mail

tra tutti coloro che avranno votato sar? estratto a sorte un nome

a cui saranno inviati tre libri di poesie

ai primi tre poeti che avranno ricevuto il maggior numero di voti saranno assegnate

targhe personalizzate ricordo

attenzione questo concorso innovativo per il mondo poetico

ci permetter? di trovare ci? che cerchiamo:

?Il Poeta che possa rappresentare la poesia del 2006?

i premi saranno assegnati gioved? 1 giugno 2006

nel teatro

della Parrocchia di ?Nostra Signora di Czestochowa"

Largo Augusto Corelli, 9 - 00155 Roma - La Rustica

* * *

i siti letterari che intendono sostenere questo concorso con il loro patrocinio possono aggiungere l?indirizzo di seguito a questo bando:

http://www.associazioneagape.com
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NELLA FESTA DELLA DONNA

L?EMANCIPAZIONE DAL MEDIOEVO A OGGI



Nel Medioevo la donna una volta sposata lasciava la casa paterna ed entrava a far parte della famiglia del marito, ma i ruoli che poteva svolgere erano i lavori domestici, i lavori nei campi e accudire i figli.

Dopo la seconda guerra mondiale, la trasformazione capitalistica ha aperto alla donna la strada per la sua emancipazione, senza darle modo, per?, di avere un'istruzione che la facesse sentire pari all'uomo; anzi deve sopportare non solo il suo sfruttamento, ma anche quello dei bambini.

Passano i giorni, gli anni, i secoli con i suoi progressi, ma la donna dei cosiddetti Paesi industrializzati, non solo non ha raggiunto la parit? con l?uomo, ma ? ?mercificata e utilizzata come oggetto?.

Nel nostro Paese, "libero" e "democratico" ogni giorno sono scoperte ragazze e bambine ridotte a lavorare in semi-schiavit? oltre dodici ore il giorno per qualche euro: tragedie che convivono con il consumismo, ottenuto con lo sfruttamento dei popoli del Terzo Mondo, dove, per dar modo al nostro consumismo di vivere ed estendersi, muoiono quarantamila bambini al giorno per la fame; un mondo dove la nascita di una femmina ? vista come una disgrazia.

Otto marzo ?Festa della Donna? che bella festa! E? solo una grande beffa che si aggiunge all'iniquit?; perci? la donna ha ancora ragione di lamentarsi della situazione di subalternit? cui ? costretta e la volont? di emancipazione e di uguaglianza con l'uomo, a cui aspira, non solo ? legittima, ma ? sorretta da universali e autorevoli dichiarazioni di Organizzazioni Internazionali, umanitarie, sociali, politiche; Carte dei Diritti; Costituzioni. Proponimenti e tante parole e infinite dichiarazioni... inutili, poich? non ? sufficiente la volont? per ottenerla, in quanto sia la giustizia sia la sua volont? sono strettamente legate alla realt? socio - economica in cui vive.

Solo una societ? dedita alla collaborazione, che finalizza l?economia ai bisogni del popolo restituendogli servizi sociali e vita dignitosa in cambio del lavoro pu? affrontare drasticamente il problema della donna.

Ma l?uomo ? ?Schiavo del capitale, corrotto dalla sua stessa schiavit?, cerca di prendere la rivincita soggiogando la donna, sfruttandola e martirizzandola?. Stremato da un lavoro senza gioia e senza ideale, cerca oblio nell'alcol, quando non ricorre, nella sete d?evasione agli stupefacenti e, la donna, ne ? sempre la vittima. Afferma Carla Ravera ?E' la donna che prepara la carne da cannone, la carne da sfruttare, la carne da piacere. La donna non diventer? libera se l?uomo non sar? libero?.

Ma come nasce la ?Festa della donna?? E? l'inverno del 1908, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperano chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero dura alcuni giorni, finch? l'Otto marzo il proprietario Mister Johnson, blocca tutte le porte dell'opificio e imprigiona le scioperanti nella fabbrica alla quale ? appiccato il fuoco. Le centoventinove operaie muoiono, arse dalle fiamme. Allora Rosa Luxemburg l?operaia pi? battagliera ed emancipata propone, in ricordo della tragedia, la data dell'8 marzo come giornata di lotta internazionale.

Questo giorno Otto Marzo ? nato per diffondere nel mondo la linea e l'obiettivo dell'emancipazione della donna, con questo spirito proletario e rivoluzionario, ma l?ideale ? rimasto impigliato nelle idee che i riformisti, i revisionisti, le femministe non sono riusciti a trasformare in un appuntamento interclassista.

La giornata istituita, come ho gi? detto, nel 1910, dalla Conferenza delle donne socialiste di Copenaghen, per ricordare il martirio delle operaie della Cotton di New York morte due anni prima nell'incendio della fabbrica celebra la lotta delle proletarie e delle masse femminili sfruttate e oppresse contro il capitalismo e l'imperialismo per la parit? fra i sessi; ma, ripeto, della ?Festa della Donna? ? rimasta solo l?idea.

Asserisce Valentina Piattelli ?Le donne sono cittadine di serie A, al pari degli uomini. Esse sono padrone di se stesse e godono dell?eguaglianza giuridica e di tutti gli stessi diritti degli uomini. Possono accedere a tutte le professioni e a tutti gli uffici?. Invece Gioberti afferma: ?La donna, insomma, ? in un certo modo verso l?uomo ci? che ? il vegetale verso l?animale, o la pianta parassita verso quella che si regge e si sostenta da s??. Rosmini ribatte: ?Compete al marito, secondo la convenienza della natura, essere capo e signore; compete alla moglie, e sta bene, essere quasi un?accessione, un compimento del marito, tutta consacrata a lui e dal suo nome dominata?; mentre per Filangieri ?spetta alla donna l?amministrazione della famiglia e della prole, mentre le funzioni civili spettano all?uomo?.

Queste teorie sono state alla base del diritto di famiglia dell?Italia unita, riformato soltanto nel 1975. Anche per quanto riguarda i diritti politici, il dibattito in Italia ? stato assai poco acceso. Le stesse donne attive sulla scena politica sono uno sparuto gruppo di eccezioni.

Col passare del tempo, per?, le masse hanno perso la coscienza di classe della storia e il significato del valore dell?Otto marzo; di conseguenza il processo di emancipazione femminile segna il passo e il movimento di massa delle donne si ? completamente disgregato.

A loro sono riservati i lavori precari, a tempo determinato, part-time, stagionali, le ? vietato persino il lavoro notturno, sebbene approvato nel 1977 con la legge 903 sulla parit? donna-uomo nel lavoro, complice una direttiva dell'Unione Eeuropea cui l'Italia si ? ben volentieri adeguata.

Cos? c?? stato un vero e proprio ritorno al Medioevo a cui si ispira anche la recente sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna di uno stupratore con l'inverosimile motivazione che non avrebbe potuto sfilare i jeans alla sua vittima se questa si fosse veramente opposta.

Bisogna quindi lanciare una grande controffensiva ideologica, culturale e politica contro questa concezione reazionaria della famiglia e della donna e contro le misure governative; per far questo occorre che le masse tornino ad impugnare con forza la strategia globale e vincente dell'emancipazione della donna, cos? come ? stata elaborata e attuata dai grandi maestri del proletariato internazionale.

Quanto riguarda il lavoro domestico vero e proprio si devono estendere le mense aziendali e scolastiche, devono essere, finalmente, rivendicate mense di quartiere, lavanderie e stiratorie pubbliche, centri di rammendo e di manutenzione degli indumenti, squadre pubbliche di pulizie degli alloggi a prezzi popolari.

Per le casalinghe che non hanno alcun reddito - salvo quello da pensione di reversibilit? e di invalidit? e della prima casa ? le donne debbono chiedere una indennit? di disoccupazione pari a ottocento euro indicizzati da revocare in caso di rifiuto di un lavoro extradomestico adeguato alle capacit? effettive della casalinga.

Il nostro ? un processo epocale che passa inevitabilmente dalla conquista del potere politico da parte del proletariato. La donna, allora si sentir? appagata quando godr? gli stessi diritti degli uomini, in teoria e in pratica, nella giurisprudenza e nella legislazione come sul piano materiale ed economico, nella morale e nella pratica, ovunque nelle istituzioni, nelle professioni, nell'istruzione, nella famiglia, nei partiti, nei sindacati e nei movimenti.

Una volta raggiunti gli scopi prefissati la donna ? veramente emancipata, libera e soddisfatta? Raggiunge l?obiettivo che cerca di centrare dal 1921, ma se si guarda intorno e si accorge che suo figlio non la riconosce come mamma si pente amaramente di aver pensato a lottare per la parit? dimenticando il compito pi? sacro di mamma. Infatti, suo figlio ? cresciuto e lei non se n?? accorta, perch? al suo posto ci sono state tante Tate che hanno sostituito il suo compito e il figlio ? tanto disorientato, perch? non sa pi? chi ? la sua mamma vera, e si rifugia nei posti che maggiormente richiamano la cronaca nera per gridare a sua madre la sua esistenza. E non ? riuscita nemmeno ad alleggerire il peso del lavoro domestico e familiare, anzi questo ha occupato e occupa sempre pi? gran parte delle energie, dei pensieri e delle fatiche delle donne. ?La privatizzazione dei servizi sociali e sanitari pubblici, l'applicazione di tariffe, ticket e oneri a carico degli utenti sempre pi? esosi l'hanno reso ancora pi? gravoso. Le prestazioni sociali hanno ormai come unico soggetto dei diritti la famiglia, ovviamente una famiglia tradizionale, fondata sul matrimonio e prolifica, secondo i canoni borghesi?.

La societ? italiana ? notevolmente cambiata e le leggi hanno in parte sancito il cambiamento. Rimangono, per?, tracce della passata discriminazione in leggi quali quella che comprende fra i ?delitti contro la morale? anche lo stupro e l?incesto, legge eliminata soltanto recentemente. All?inizio del nuovo secolo ? caduto anche l?ultimo baluardo di esclusione delle donne in ambito statale, quello militare.

Se la donna si sente soddisfatta del suo raggiungimento individuale a parit? dell?uomo EVVIVA LA DONNA, ma possiamo veramente gridare EVVIVA LA DONNA?

Aspetto i vostri consigli eruditemi e ve ne sar? grato in eterno.

Reno Bromuro
marted? 7 marzo 2006

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Prima di iniziare a scrivere il raccontino del giorno vi voglio segnalare tre Premi che godono della mia fiducia il primo ? garantito dall?Associazione Agape, il secondo da Antonio Spagnolo e il terzo da Gloria Venturini.
Tre pilastri che sono sinonimo di seriet? perci? ve li segnalo e li raccomando caldamente, un abbraccio circolare con tutto l?amore di cui sono capace, Reno



BANDO

DEL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE:

POESIA IN LINGUA, POESIA IN VERNACOLO e RACCONTO ?AGAPE 2006?

L?Associazione AGAPE indice, nell?ambito della XXI manifestazione

?PASQUA CON NOI?,

il CONCORSO NAZIONALE DI POESIA E PROSA.

Per partecipare si inviano poesie in italiano e vernacolo, e racconti a tema libero (fino a 4 poesie e 4 racconti (non necessariamente 4), in 4 copie, di cui una con dati anagrafici, curriculum, numero telefonico ed eventuale cellulare.

Quota partecipazione Euro 10.

I lavori inviati dovranno pervenire entro il 28 MARZO 2006

a:

ASSOCIAZIONE AGAPE, PIAZZALE ZENDRINI 14, 30030 CAMPALTO.

TEL. 041900404 - FAX 041900717- e-mail: agapeit@libero.it
Le opere prime classificate saranno pubblicate gratuitamente nel Notiziario Agape del mese di GIUGNO 2006.

I vincitori saranno avvisati tempestivamente mediante telefonata.

Saranno premiate le prime tre poesie sia in vernacolo che in lingua e i primi tre racconti.

A tutti i partecipanti al concorso sar? consegnato un attestato.

LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO SI SVOLGERA?:

SABATO 8 APRILE ALLE ORE 20,30
NELL?AUDITORIUM di FAVARO VENETO ? (vedi cartina allegata)
E SARA? ALLIETATA DAL ?CONCERTO DI PASQUA?.
PER INFORMAZIONI:

cellulare 3491320341, tel. 041900404, fax 041900717, e-mail: agapeit@libero.it

*********************************************************

UNA PIAZZA RACCONTA



E' indetta l'ottava edizione del premio "Una piazza un racconto" per un racconto inedito

che non superi le 18.000 battute (spazi compresi), da inviare in forma anonima.

Scadenza 30 giugno 2006 - Premiazione 25 ottobre 2006.

Primo premio ?. 1.200

Secondo premio ?. 800

Terzo premio ?. 500.

Non ? richiesta tassa di lettura.

Giuria : Riccardo Bachrach -Christiane Groeben - Stefano La Marca - Marilena Lucente -

Antonio Spagnuolo.

Per consultare il bando completo : www.lutero.org o chiedere alla segreteria Luciana

Renzetti : luciren@tin.it

******************************************************

L?arcobaleno della vita
Quinta Edizione Letteraria del Concorso Internazionale. E' rivolto a tutti e non richiede alcuna quota d?iscrizione. I lavori vanno presentati entro e non oltre il 20 settembre 2006.

L?Assessorato alle Attivit? Promozionali e Spettacolo, la Pro Loco del Comune di Lendinara indicono per l?anno 2006 la Quinta Edizione Letteraria del Concorso Internazionale ?L?arcobaleno della vita?

L?iniziativa nasce dalla volont? di promuovere la comunicazione scritta, la cultura, il modo di esprimere i sentimenti, le emozioni? con le parole dai colori dell?arcobaleno, per dare voce a quella libert?, che per mille ragioni, rimane chiusa dentro l?anima.

BANDO DEL CONCORSO:

Il concorso ? aperto a tutti e non richiede alcuna quota d?iscrizione. E ? gradito e facoltativo un libero contributo per spese organizzative e di segreteria da allegare agli elaborati.
Possono parteciparvi autori italiani e stranieri.

Si riconoscono due categorie di partecipanti:

ragazzi fino ai 18 anni
adulti dai 19 anni.
Ogni partecipante pu? concorrere a tutte le sezioni, qualora si rispettino le caratteristiche richieste. Si pu? partecipare con uno o due racconti brevi, ed un massimo di tre poesie per sezione.

Le opere, edite o inedite, non possono essere gi? state premiate ai primi 3 posti in altri concorsi, non devono ledere il buon gusto e la decenza.

sezione A: adulti dai 19 anni in poi, prosa o racconto breve a tema libero in lingua italiana
(uno o due racconti - lunghezza massima due cartelle da 30 righe ognuna)
sezione B: adulti dai 19 anni in poi, poesia a tema libero in lingua italiana
(da una a tre poesie - lunghezza massima 60 versi)
sezione C: bambini e giovani fino ai 18 anni, prosa o racconto breve a tema libero
(uno o due racconti - lunghezza massima due cartelle da 30 righe ognuna)
sezione D: bambini e giovani fino ai 18 anni, poesia a tema libero
(da una a tre poesie -lunghezza massima 60 versi)
sezione E: Silloge inedita con titolo a tema libero di poesie in lingua italiana
(da un minimo di 10 ad un massimo di 15 poesie ? lunghezza libera di versi)
sezione F: Haiku rigorosamente classici (5-7-5 sillabe), un massimo di 5 Haiku per autore.
I lavori dovranno essere consegnati o inviati presso:

Concorso letterario L?arcobaleno della vita IV? edizione
- c/o Gloria Venturini
Via Santa Maria Nuova, 3/3 45026 Lendinara (RO)
entro e non oltre il 20 settembre 2006 (far? fede il timbro postale)

Tutti i lavori dovranno essere spediti in numero di 6 copie, dattiloscritte in fogli formato carta A4. Cinque copie completamente anonime, non dovranno essere firmate o recare segni particolari atti ad essere riconosciuti, la sesta copia dovr? avere allegato un foglio con le indicazioni delle generalit? del concorrente (nome, cognome, et?, indirizzo, numero telefonico, eventuale e-mail, dichiarazione dalla quale risulti che il componimento presentato al concorso non ha mai vinto altri premi, ed ? di propria esclusiva creativit?, firma originale) e quest? ultima sar? sigillata in una busta chiusa recante all?esterno la sezione a cui si partecipa e l?et?. Il plico dovr? quindi contenere le 5 copie anonime e una busta con all?interno i dati e una copia degli elaborati firmata.

All?atto del ricevimento del lavoro, sar? assegnato un numero di riconoscimento, in maniera tale che alla giuria arriveranno testi completamente anonimi.

Verranno premiati i primi 10 classificati per ogni sezione. I premi saranno cos? suddivisi: ai primi 3 vincitori di ogni sezione, saranno consegnate targhe artistiche. Dal 4? al 10? classificato per ogni sezione, sar? consegnato un diploma di merito. Ai vincitori sar? data tempestiva comunicazione telefonica. I partecipanti che desiderano essere informati sull?esito del concorso, devono allegare agli elaborati inviati, una busta affrancata riportante il proprio nominativo e indirizzo. I premi saranno consegnati esclusivamente ai vincitori che si dovranno far carico di essere presenti alla cerimonia di premiazione. Previo accordi telefonici, si possono spedire a casa i diplomi, con spese a carico del destinatario.

L?Assessorato alle Attivit? Promozionali e Spettacolo, si riserva il diritto di stampare o di far pubblicare in qualsiasi momento, senza compenso per diritti d?autore, le opere presentate. In ogni caso gli elaborati non saranno in alcun modo restituiti.

I testi saranno premiati presumibilmente in un sabato pomeriggio del mese di dicembre.

I partecipanti accettano, senza condizioni, il regolamento del concorso qui esposto.

I giudizi della giuria sono insindacabili. Per tutto ci? che non ? previsto dal regolamento le decisioni spettano autonomamente al Presidente della giuria. La giuria ? composta da esponenti a livello nazionale della cultura di varie localit? italiane La giuria ? presieduta da Gloria Venturini, ideatrice del concorso.

Segreteria a cura di Paolo Santato.

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Buon fine settimana, con tutto l'amore di cui sono capace, Reno
IL MIO CUORE E AMORE


Notte serena, cielo quasi bianco

tanto la Luna ? splendida e pulita.

Sono corso col mio mezzo cuore

come un giaguaro insegue la preda.



In cima all?Everest c?? un fantoccio

solo nel ghiaccio eterno accartocciato

piange l?ho abbracciato stretto stretto

speranzoso di liberarlo dalla morsa

ghiacciata forte ma senza promesse.

Quando il ghiaccio si ? sciolto l?essere

mi ha detto sottovoce ?sono Amore?.



Son corso a valle l?ho gridato agli uomini

ma non mi hanno creduto; preferiscono

saperlo tra i ghiacciai lontano dai cuori

per non sentire l?anima in tumulto.



In cima all?Everest ora vivono

Amore

e il mio mezzo cuore malandato.





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settimanale di scienze umane n?0684 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)



FATTI E POESIA

13 marzo 1911: Socialisti e Radicali sollecitano con due mozioni alla Camera le conclusioni della commissione parlamentare nominata in febbraio per esaminare il progetto di riforma elettorale. Lo scopo ? di accelerare la crisi del governo, e nel dibattito che seguir? Giovanni Giolitti far? capire la sua propensione all' introduzione del suffragio universale maschile, indebolendo ulteriormente la posizione di Luzzatti.

14 marzo 1909: il ministro della malavita, il celebre opuscolo scritto da Gaetano Salvemini contro il sistema politico giolittiano, ? pubblicato sull'Avanti e sar? stampato nel corso dell'anno nelle edizioni della Voce, di cui Salvemini ? collaboratore. Giolitti ? accusato di favorire la miseria e la diffusa corruzione del Mezzogiorno e di essersi procurato il voto dei deputati meridionali mettendo "nelle elezioni, al loro servizio la malavita e la questura".

15 marzo 1885: gli anarchici riuniti a Forl? costituiscono la branca italiana dell'Associazione internazionale dei lavoratori. Gli aderenti, provenienti da pi? parti d'Italia, s?impegnano a lavorare nelle organizzazioni operaie per sottrarle all'indirizzo "legalitario" del Partito socialista rivoluzionario di Andrea Costa e per orientare in senso insurrezionale gli scioperi.

16 marzo 1905:Tommaso Tittoni assume l'interim della presidenza del consiglio, avvia un dibattito alla Camera che porter? nuovamente alla designazione di Fortis
17 marzo 1885: le interpellanze sulle vicende coloniali, provenienti da diversi settori parlamentari, mettono in difficolt? il ministro degli esteri Mancini. Gli attacchi a Mancini per la scarsa chiarezza sulle prospettive dell'occupazione italiana in Africa si rinnoveranno nei mesi successivi. A maggio Marco Minghetti gli rimproverer? di aver generato molte illusioni e polemiche sulla portata dell'impresa, dimostratasi poi poco vantaggiosa per l'Italia.

18 marzo 1884: Il Comune ? sequestrato a Ravenna: il giornale aveva dedicato un numero alla Comune di Parigi e aveva pubblicato il ritratto di Amilcare Cipriani, l'esponente socialista incarcerato nel 1882 con l'accusa di omicidio.

19 marzo 1916: il governo ottiene la fiducia della Camera, con 394 voti favorevoli e 61 contrari (tra cui quelli dei socialisti e dei nazionalisti). Si conclude cos? il dibattito parlamentare avviato nei giorni precedenti dagli interventisti di sinistra, che avevano tentato di mettere in crisi il governo allo scopo di ottenere la formazione di un ministero di unione nazionale e quindi con una base pi? larga dell'attuale. Il voto di fiducia ? il risultato del mutamento di rotta di Leonida Bissolati, che, pur avendo guidato l'azione contro Salandra, ora offre l'appoggio al governo nell'intento di prendere le distanze dai nazionalisti, anch'essi critici nei confronti di Salandra.

PARLIAMONE
ITALIA DA CONOSCERE

Floridia ? una cittadina dove negli anni Settanta, Ottanta la cultura ? fiorita come la primavera; dista duecentotto chilometri da Agrigento, centottantadue da Caltanissetta, sessantasette da Catania e nove da Siracusa. Una cittadina linda come un giorno di sole, dove i suoi settecentottantacinque abitanti per chilometro quadrato, fanno a gara per mantenerla nello splendore solare. Floridia sorge in una zona pianeggiante, a circa centonove metri sopra il livello del mare.

Il nome Floridia sembra derivi da quello dei suoi fondatori, i duchi di Floridia Flavia Bonaiuto e Lucio Bonanno Colonna, che lo crearono nel 1628.

Divenuta comune autonomo nel 1815 ha avuto diversi edifici danneggiati dal terremoto del 1908, oggi ricostruiti.

Particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico sono la Chiesa Madre, edificata nel 1700, ma completata nel 1800, quella dedicata alla Madonna delle Grazie, detta anche del Madonna Giardino, fondata nel 1720 dagli Spagnoli e la chiesa di Sant?Anna eretta nel 1700.

Floridia ? nota anche per il suo vino, di unica bont? e per la sua alta gradazione alcolica, tanto che esiste un detto che ammonisce a berne poco: "Amicu ti sugnu, ma Sciurdianu mi chiamu!", cio? "Amico ti sono, ma Floridiano mi chiamo!" poich? gli abitanti di Floridia in dialetto sono chiamati Sciurdiani.

Il territorio sul quale sorge Floridia, fondata con licentia populandi del 31 marzo 1627, accoglie preesistente al paese la Chiesa Madrice. Il tempio, dedicato alla Madonna della Provvidenza, rappresenta per gli abitanti della giovane citt? il luogo di riunione sociale e il cardine dell'attivit? amministrativa.

Oggi quel santuario non esiste pi?, al suo posto sovrasta il paese la nuova Chiesa Madre che si erge nel centro storico. La chiesa, costruita a croce latina, vede la sua navata centrale prolungarsi fino all'altare e chiudersi nell'abside. Le due navate laterali, protette da volte, s?intersecano in un organismo architettonico posto trasversalmente. Due file di pilastri, nell?imponente stile dorico, sostengono un piano sopraelevato che imposta le volte di copertura.

Il prospetto del tempio ? caratterizzato da tre ordini architettonici: il primo ? limitato da due ale laterali; il secondo ? stato realizzato in parte, mancano, infatti, le due nicchie previste dal progetto originale; il terzo non ? stato mai portato a termine. Completano la costruzione due piccole guglie ornamentali che terminano in altezza la chiesa e un orologio inserito in un?elegante struttura cubica. Un teatrino di stile modernissimo che raccoglieva seicento posti a sedere, tenne a battesimo nel 1974 la sontuosa premiazione del concorso di Poesia ?Il Verso d?Oro? e la prima conferenza contro il ?Racket dell?Arte? organizzato dall?A.I.A. ?Poesie della Vita? promosso dal Circolo Culturale C.O.P.L.E.C.A. diretto da Luigino Failla.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

?E M?INEBRIO D?ARMONIA?

di Eleonora Ruffo Giordani

Eleonora Ruffo Giordani ? nata sotto il segno dell?Ariete ed ha di questo segno tutte le caratteriste; per? ? bello leggerla, perch? i suoi versi si aprono sull?infinito, dove ? il vento che gira le pagine. E lei nonostante il grigiore del mondo: spera, vive, canta e trasfigura la realt? della vita in scintillante poesia, avvolta nel pi? caldo sole che lo spirito possa desiderare.

In questa lirica ?E m?inebrio d?armonia? Eleonora Ruffo Giordani non incanta solo per il ritmo, ma come Nicolas Poussin imprime sulla carta con pennellate di parole il paesaggio concepito dalla fantasia per far penetrare il messaggio nell'anima e avvolgerla in un alone di serenit? e di pace.

Il significato essenziale della lirica apre le porte della mente, per purificarla da tutte le preoccupazioni che il vivere attuale comporta, e prepararla all?accoglienza delle immagini successive, con una ricchezza di simboli particolari.

Nel terzo millennio e particolarmente negli ultimi decenni, c?? stato un decadimento spaventoso, un eclatante interesse per la poesia, ma la vera Poesia quanti la riconoscono, la capiscono e l?apprezzano, se anche la scuola invece di sviluppare la memoria dei ragazzi la ottundisce, non permettendo loro di imparare a memoria le poesie di chi ha fatto la storia della letteratura italiana?

Il compito del Poeta ? quello di smascherare le vanit? che possono albergare nell'animo umano, seguendo la via della riflessione, e del sentimento che ? interpretato da ciascuno a modo suo, lontano da qualsiasi realt? e da qualsiasi coscienza del vivere.

La riflessione s?insinua acuta e sottile dappertutto disfacendo ogni immagine del sentimento, ogni finzione ideale, ogni apparenza della realt?, ogni illusione. Tutti i fenomeni, sono illusori e la ragione ci sfugge, inesplicabile. Manca alla nostra conoscenza del mondo e di noi stessi quel valore obiettivo che comunemente presumiamo di attribuirle.

Ma Eleonora in questa nuova visione della realt? verifica lo scontro tra l'illusione e la riflessione, che scompone le costruzioni lasciando gli effetti nei differenti approcci con la realt?.

... E M?INEBRIO D?ARMONIA

di Eleonora Ruffo Giordani

E? sera!

Osservo dal mio balcone

una donna passeggiare lungo il viale con il suo cane.

I lampioni accesi

sotto il cielo di giugno

rendono suggestivo il paesaggio serale.

Le saracinesche dei negozi sono chiuse

tutto acquista nostalgico e romantico sapore.



Un profumo di attesa

si espande nell?aria.

Fedeli propositi

si elevano dall?anima

che accoglie

sogni e speranze perduti e assopiti

di tempi prodighi

quando era acqua.



Lo spirito affranto

abbraccia il minuscolo muscolo

che batte impazzito

perch? profonde emozioni

invadono i sensi

e la luce illumina i pensieri.



La mente percepisce

comprende

si inginocchia umile

all?Essenza Amore

Vita che produce vita dentro l?anima.



I segni che sembravano intraducibili

ora l?intelligenza del cuore

ricomincia ad interpretarli.



Una voce mi distrae

chiama il mio nome

attenzione la mia curiosit?.



Mi sporgo dal balcone

per capire e vedere.

Sorpresa sorrido

? un mio vecchio compagno di scuola

che mi saluta con fare gioioso

mi chiede in fretta e in fretta rispondo

ridiamo divertiti

perch? nonostante il tempo sia passato

noi siamo rimasti uguali

nell?entusiasmo di bambini.



La donna col cane non la vedo pi?

e mentre la musica si diffonde nella mia stanza

affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia

nella mia nostalgia.

Lirica di grande spessore poetico, la ricchezza giocosa delle metafore la rendono gradevole ch? il lettore in esse pu? anche scorgere un pizzico di ambiguit?. Di concezione moderna post brechtiana, va oltre il significato della ballata di Brecht.
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