le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

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DA UN MARE ALL?ALTRO CANZONI E POESIA


RICORDANDO GIUNI RUSSO

Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo, nasce a Palermo il 10 settembre 1951. Dagli atti anagrafici risulta questa data, per? realmente ? nata il 7 settembre 1951.

E? stata famosa per la straordinaria estensione vocale, alla Yma Sumac, che le permetteva di coprire cinque ottave sopra, con ammirabile tecnica e originalissima composizione e sensibilit? interpretative; caratteristiche che hanno fatto di quest?artista una figura interessante nel panorama della musica leggera italiana.

Giuni cresciuta in una famiglia dove la musica era pane quotidiano, inizia a studiare canto e composizione,fin da bambina, raffinando il suo eccezionale talento naturale.

E? il 1967; decide di iscriversi al festival nazionale di Castrocaro e lo vince. Da Castrocaro a Sanremo il passo ? breve, soprattutto negli anni in cui era previsto che il vincitore di Castrocaro partecipasse alla ?kermesse? sanremese.

Agli inizi degli anni Settanta pubblica i singoli: ?No Amore?, ?L?Olanda?, ?I primi minuti?. Dopo sei anni e fino al 1978 sono messi sul mercato altri singoli: ?Milk of paradise?, ?Everything is gonna be alright?, ?In trappola?, ?Mai?.

Vincitrice del ?Festivalbar?, pubblica il singolo ?Un?estate al mare?.

Sei anni dopo il 1984 ? l?anno di ?Mediterranea?,pubblica album e singolo omonimo.

Due anni dopo cambia etichetta e nel 1989 pubblica un album di romanze, arie, canzoni classiche ripescate nel nostro patrimonio musicale e scritte da Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e Donizetti. Nasce ?A casa di Ida Rubinstein?.

Gli anni Novanta la vedono presente sul mercato con una raccolta intitolata ?Amala? che contiene due inediti: ?Amala? e ?Alla spiaggia dell?amore?;poi bisogna aspettare il 1994 per sentire un album completamente inedito, esce ?Se fossi pi? simpatica sarei meno antipatica? con singolo ?Fortunello?. Nel 1997 pubblica il singolo ?Gabbiano? e nel 1998 un album live dal titolo ?Voce Prigioniera?.

?Morir? d'amore? un album che prende il titolo dal brano omonimo: una composizione sua firmata con Maria Antonietta Sisini e Vania Magelli, ? una specie di romanza-lied in cui la voce straordinaria dell'interprete e gli arrangiamenti originalissimi di Franco Battiato e Roberto Colombo, la produzione ? dello stesso Battiato, danno un piacere d'ascolto ed emozionante; una composizione opposta alla consuetudine sanremese.

Anche i tre brani successivi sono frutto del lavoro d'insieme dello stesso team, con l?ausilio collaborativo di Stefano Barman, per gli arrangiamenti degli archi, Roberto Cacciapaglia al pianoforte e Raffaele Stefani alle chitarre.

Dimostrazioni di Arte maggiore giungono con gli altri brani inclusi in Morir? d'amore, alcuni dei quali sono ripresi dall?album dal vivo ?Signorina Romeo? diffuso in tiratura limitata, ma gi? destinato a diventare un pezzo da collezione.

Giuni Russo, una voce regina che ha influenzato l'intera esistenza. Talento pesante da portare ecco perch?: Amore e Dolore Sacro. Voce unica e riconoscibile sin dalla prima nota. Acuta e mediterranea, dai canti religiosi da bambina fino alla fedele riproduzione degli echi liberi e nostalgici dei gabbiani sulla spiaggia.

Nel 2003, partecipa al Festival di Sanremo con Morir? d'amore, il brano che intitola anche il suo nuovo album.

E il 14 settembre 2004 abbandona la Terra per andare a cantare con gli Angeli.

VENTO DI STELLE FREDDE ? di Marina Raccanelli
Il pi? illustre concetto di poesia ? quello greco che la definisce imitazione del reale. Platone la condanna insieme ad ogni forma d?attivit? artistica, perch? l'arte, imitando la natura, si riduce all'imitazione di un'imitazione.

Aristotele, invece, estende il concetto di Poesia dalla natura al mondo psicologico; in questo modo la poesia diviene il verosimile, in altre parole il vero universale, a differenza della storia, che ha per oggetto la verit? particolare. Altrettanto illustre ? la concezione edonistica della poesia, che risale al concetto pitagorico-aristotelico di catarsi e assegna all'arte la funzione di dilettare, mentre, secondo la concezione pedagogica, lo scopo della creazione artistica ? quello di istruire e educare: l'esempio pi? alto di quest'ultima concezione della poesia ? la Divina Commedia di Dante, che traccia alla cristianit? la via della salvezza.

Da questa concezione di Poesia, nasce la figura del Poeta - Vate, che anticipa con i suoi scritti le sorti future di una nazione e dell?umanit?. Ecco il motivo che mi fa attribuire alla poesia la funzione di rappresentare l'elemento universale disseminato nel particolare e nel contingente.

Emanuele Kant, invece, afferma che sono le cose che si modellano sugli schemi costitutivi della ragione: pertanto, la bellezza della natura non ? pi? oggettiva ma soggettiva e il sentimento non ha carattere conoscitivo, che fa propria la concezione soggettiva del bello ed esalta il genio e l'autonomia creatrice del Poeta.

Secondo Giovan Battista Vico, la poesia ? una creazione individuale, fantastica e prelogica, e De Sanctis con Hegel, considera l'arte come sintesi di forma e di contenuto e rivendica l'autonomia dalla ragione.

Il Positivismo tenta un'indagine del fatto poetico condotta sulla base scientifica della psicologia, che si fonda sul presupposto secondo cui la bellezza esiste nelle cose solo perch? sono percepite dal soggetto, e della psicanalisi, che considera l'opera d'arte come la sublimazione della libido che caratterizza l'inconscio del singolo artista.

Benedetto Croce, invece, definisce l'arte come intuizione pura, forma aurorale del conoscere, e distingue la poesia (sintesi a priori di contenuto e forma) dalla ?non-poesia? o ?letteratura?, in cui la forma, intesa come una veste decorosa, si distingue dal contenuto, che vale di per s?.

Marina Raccanelli, nell?ultima raccolta, in ordine di tempo: ?Vento di stelle fredde?, ?L?Autore libri Milano? ? 2005, cosciente di quanto ho affermato nell?introduzione al mio colloquio con voi, ha preferito il concetto crociano di poesia e con questo spirito ha affrontato la pubblicazione della detta raccolta; quindi, ?Poesia aurorale del conoscere?, che si legge come lo sgranare del rosario; i versi sono come acqua che scende dalla fonte verso la valle ansiosa di giungere al mare e dire all?Universo le sue sensazioni e i suoi sentimenti, a voce spiegata.

C?? ?Gabbiani? a pagina 58 che non ha niente da invidiare a Cardarelli, e, forse da qui iniziano le perle pi? rare della raccolta. Qui, non ? il caso di fare paragoni o ripetere citazioni di Poeti riconosciuti, come ad esempio Prev?rt che afferma: ?Un verso salva una lirica una poesia salva una raccolta?.

La poesia che mi ha colpito, penetrando nell?anima assetata ? quella che chiude la raccolta: ?Fuori dal mondo?

?Seguo un percorso antico, sulla laguna:

lingue di luce bl?, riflessi a nastro,

liquidi specchi largamente estesi

ed aironi plananti all?improvviso.

Se, deciso, lo svasso batte l?ala

con nero ritmo, sereno sul palo

osserva l?acqua un candido gabbiano.

Variazioni di nubi in grigio rosa

Risalgono a sinistra l?orizzonte?

E, proprio in fondo all?incurvato spazio,

un microcosmo in grani di rosario:

Burano, case e chiese in un abbraccio.

Cos?, senza un ritorno n? una meta,

qui mi vorrei, sfocata creatura,

fuori dal mondo quando l?ombra cala?.

Come potete notare ? la chiusura e nello stesso un?apertura all?amore per la natura e per l?umanit?. Un inno alla vita all?aria aperta, per dare al pensiero e alla coscienza la stessa libert? dell?Albatro e del Gabbiano.

Leggetelo e poi fatemi sapere se vi ho consigliato bene o no.

Marina Raccanelli: ?Vento di stelle fredde? - L?Autore libro Milano ? 2005 - ? 9,10

Reno Bromuro

Bibliografia

B,Croce, Poesia e non Poesia, Bari Laterza; W. Binni, Poetica, critica e storia letteraria, Bari, 1964; M. Corti, C. Segr?, I metodi attuali della critica in Italia, Torino, 1970; P. P. Dallari, Che cos'? la poesia, Milano, 1990.
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settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

FATTI

19 settembre 1998: per la prima volta in Italia un bambino di un anno, figlio di Testimoni di Geova, ? sottoposto ad un intervento chirurgico a cuore aperto, perch? affetto da cardiopatia congenita, senza fare ricorso a trasfusioni di sangue: al posto degli emoderivati, l??quipe dell?ospedale di San Donato Milanese utilizza liquidi chiari e senza plasma, centrifugando poi il sangue dell?operazione per restituirlo al piccolo.

20 settembre 1999: il governo ha presentato il "pacchetto anticriminalita": pi? rigore nella concessione di benefici ai detenuti, obbligo per il pubblico ministero di procedere per direttissima in caso di flagranza e pene pi? severe per furti e scippi, ma su altre questioni quali l'uso del braccialetto elettronico per detenuti agli arresti domiciliari e le norme sulle scarcerazioni restano divisioni nella maggioranza.

21 settembre 2003: tragedia allo stadio Partenio di Avellino: un giovane di venti anni, Sergio Ercolano, cade dagli spalti durante una serie di scontri che si sono scatenati tra i tifosi che assistono alla partita. Il ragazzo, trasportato all'ospedale, muore dopo due giorni, nonostante i tentativi dei medici per salvargli la vita. Il Ministro degli Interni annuncia che non esiter? a vietare le partite che comportano rischi gravi per la sicurezza e l'ordine pubblico.

22 settembre 2004: il professore di diritto costituzionale Valerio Onida ? il ventottesimo Presidente della Consulta, e succede a Gustavo Zagrebelsky. Nominato giudice costituzionale dal Parlamento nel 1996, su designazione del centrosinistra; Onida rester? in carica fino al 30 gennaio 2005, quando scadr? il suo mandato di nove anni alla Consulta.

23 settembre 1998: al secondo vertice di maggioranza sulla Finanziaria, il governo presenta sgravi per oltre duemila miliardi per i meno abbienti, tra cui l?abolizione del ticket sanitario per le fasce a pi? basso reddito, agevolazioni per l?acquisto di libri scolastici, sconti sugli affitti, assegni di maternit? per casalinghe e disoccupate, etc. Per Bertinotti non basta. Negli ambienti politici l?ipotesi di crisi si sta facendo concreta, come la scissione di Rifondazione.

24 settembre 1999: il Senatore a vita Giulio Andreotti: dopo centodue ore di camera di consiglio la Corte d'Assise di Perugia ha emesso il verdetto. Tutti assolti gli imputati per il delitto Pecorelli: oltre al senatore Andreotti, figuravano l'ex magistrato Vitalone e i boss mafiosi Gaetano Badalamenti e Pippo Cal?, oltre ai due presunti esecutori materiali del delitto.

25 settembre 2000: Giuliano Amato ha chiesto alla maggioranza di appoggiare la candidatura di Francesco Rutelli, sindaco di Roma, cercando di rafforzare la coalizione del centro-sinistra.

PARLIAMONE

PENSIERI E PAROLE DELLA MENTE
In un lembo di terra che ha la forma di uno ?Stivale?, al centro, avevano creato un luogo che somigliava tanto alla descrizione, tramandata dalla storia, dell?Olimpo e, perci? lo chiamarono ?Monte Citorio? e ci costruirono un bel palazzo, dove i rappresentanti degli abitanti dello ?Stivale? si riuniscono e parlano, parlano parlano? non fanno altro che parlare, anche con voce grossa, a chi si deve effigiare del titolo di difensore dello ?Stivale?.

Occorre ricordare che lo ?Stivale? era stato sottoposto a vessazioni d?ogni sorta fin dalla sua nascita; e negli ultimi tempi aveva sopportato il ?Tacco di ferro? tanto pesante che l?abitante non poteva neanche lamentarsi per il dolore, perch? se sentito finiva in galera oppure confinato in piccolo centro di provincia dove vivevano uomini rassegnati e stanchi; poi s?impadron? di ?Monte Citorio? un gruppo di uomini che nel nome di Cristo (avevano una croce rossa in uno scudo bianco) pensavano a rimpinguare le proprie tasche e a prendere in giro gli abitanti.

Passano gli anni, quello dello scudo con la croce al centro, sono smascherati e costretti a chiudersi in un angolo. Rinascono dopo qualche anno con altre intenzioni, ma non hanno perduto il vizio. Uniti ad altri rappresentanti che si dichiarano difensori della societ?, ma il capo di questo gruppo ha un amico che fa il muratore che ha deciso di cominciare a costruire case. Cos? dopo qualche tempo i rappresentanti della societ? spariscono perch? il capo aiuta il muratore che subito diventa ricco, tanto che per pubblicizzare le sue costruzioni (il mondo intanto si ? evoluto: ? giunta dall??America una terra lontana in cui ci vivono tanti ?Stivalieri?, una scatola a forma di parallelepipedo che chiamano televisione, che fa vedere le immagini e pure la pubblicit?; il costruttore subito n?approfitta per vendere le case che ha costruito, ma? si allarga e si costruisce un impero di parallelepipedi che chiamano televisione) e attraverso la scatola arrivata dall?America s?impianta tante stazioni di televisioni e diventa potente, no, potentissimo.

Decide che il suo regno ? a Monte Citorio e vuole sedere sulla poltrona che fu di Giove, per meglio far fruttare i suoi affari, e gli abitanti dello ?Stivale?, dopo un po? di tempo non riescono pi? a camminare perch? deperiti per la fame che patiscono, oppure muoiono per malattia perch? non si possono curare.

In una citt?, vicino al mare, ritenuta la pi? bella del mondo, alcuni handicappati sono strappati alla famiglia e chiusi in Istituti di educazione, affinch? imparino a fare qualcosa, a capire qualcosa, ma i capi di questi istituti, ritirano i soldi e lasciano i poveri ragazzi e uomini circa quarantenni al loro destino e non accettano intrusioni da parte dei genitori, neanche se una madre vedendo il figlio sporco e abulico perch? imbottito di psicofarmaci. Povera madre, se parla e pretende i suoi diritti: vuole che suo figlio si lavi e stia pulito. Non pu? perch? ? cacciata fuori con la minaccia che, se si far? vedere ancora all?istituto, sar? denunciata ai carabinieri perch? l?affidamento del ragazzo-uomo ce l?hanno loro e nessuno, nemmeno sua madre, pu? metterci il naso. Il povero ragazzo-uomo vegeta per arricchire il direttore di quell?istituto.

C?? una categoria di malati, i diabetici, i quali se riescono a tenere il male sotto stretto controllo possono sperare di campare qualche anno di pi?, perci? si curano e combattono in ogni modo e con tutte le armi.

Il diabetico che, si cura con una terapia mista, antiglicemici per dodici ore e insulina una volta il giorno, ? costretto, dagli amici di colui che siede sulla poltrona di Giove, a curarsi saltuariamente, scompensando il metabolismo e quindi sopportare un infarto, passare la sua vita correndo da un Pronto Soccorso ad un altro, nella speranza di sopravvivere. Per non sottoporsi ad uno stress insopportabile, reclama i suoi diritti alla vita, ma ? minacciato di arresto per calunnia e schiamazzo pubblico.

Moltissimi diabetici erano seguiti da una struttura (ASL) della zona dove abitano, senza preavviso sono incorporati in un?altra struttura sanitaria molto lontano dalla loro abitazione, ed ? l? che tre volte la settimana fanno una fila interminabile di ore per ritirare i medicinali per curarsi (prima era tutto pi? comodo, il paziente ritirava il medicinale in farmacia quando gli serviva e non affrontava uno stress debilitante sia per la malattia sia per la dignit?); ma quando, dopo tre o quattro ore, si trova davanti al medico addetto alla distribuzione dei medicinali prescritti, questi gli dimezza la terapia perch? il ministro della sanit? ha ordinato di concedere un tot numero di medicinale per chi si somministra l?insulina una volta il giorno, se gli occorrer? altra, va in farmacia e la compra pagandola con i suoi soldi; e una scatola di venticinque strisce reattive costa ? 27,30. Allora perch? gli sono trattenuti dei soldi per la sanit?, dallo stipendio o dalla pensione?

Durante il periodo che gli abitanti dello ?Stivale? chiamano del ?Ventennio? comandava un cavaliere e ci fu l?epurazione di una razza, oggi con quest?altro c?? l?estinzione dei diabetici, dei malati cronici e l?abbandono al proprio destino degli handicappati.

Se i diabetici di tutto lo ?Stivale? si unissero perch? vogliono continuare a vivere discretamente, non soffrendo troppo e reagissero si farebbe una crociata da far impallidire il Sole. Nello ?Stivale? vi abitano l?Ottantotto per cento di diabetici: che bella crociata sarebbe se tutti avessero le gambe e i piedi ancora efficienti.

LA POESIA DELLA SETTIMANA
L'AMORE A MODO MIO
di Yn?s del Ponte Spiers (Skorpiona)

Yn?s del Ponte Spiers vive a Lima, capitale del Per? e il suo pseudonimo ? SKORPIONA, perch? nata nel mese di novembre sotto il segno dello Scorpione. Uno dei suoi tanti hobbies ? scrivere ed i suoi atteggiamenti, sono determinati nell'ispirazione. Ha avuto da sempre la passione per lo scrivere perch? detta passione le sembra molto affascinante: poter dire sopra un foglio quello che pensa o meglio quello che sente. Cos? appena ha sentito arrivare il momento di far conoscere la sua maniera di pensare e di vedere la vita, si ? decisa a farlo, sapendo che ha una buona immaginazione e comunicativa, che giunge al lettore senza la necessit? di parole inusuali, o metafore che di frequente sono incomprensibili. Ynes ? dell?opinione che le poesie sono immortali, perch? nascono mentre il mondo esiste e la sua energ?a passa ad un?altra fase dello sviluppo spirituale.

La comunicabilit? poetica ? contagiosa, i suoi versi esplodono in un erotismo senza confini, il lettore non riesce a trattenere l?entusiasmo e il tremore del corpo ormai avvolto dal calore sensuale che fin dal primo verso lega mente e corpo al fascino poetico di Ynes.

La poesia che ho scelto oggi ? una di quelle che maggiormente esaltano l?erotismo, sottoponendolo alla volont? dello spirito, ecco il motivo che eleva questa lirica ad Arte maggiore.Forse inavvertitamente ho ammorbidito l?Eros, ma non ho schiacciato quel calore che eleva l?Eros all?ammirazione e alla benevolenza del lettore.

?L?amore a modo mio? ? una stupenda riflessione descritta, con uno sguardo acutissimo, attento all?apparire preciso e concreto del sentimento di cui parla. L?amore che appare introvabile rende la lirica trasparente e il suo apparire come un sentimento irraggiungibile, invita a guardare lontano dove nello stesso istante colui che lo cerca ?come l?ago in un pagliaio? ci fa vedere un mare azzurrissimo, ma increspato come la vela che lo solca, come un gabbiano all?orizzonte, s?incide nella bianca luce intensa calda, rovente dell?eros e scompiglia la riflessione perch? l?amore non ? di pochi, ha le ali che lo fanno volare da tutti.

L'AMORE A MODO MIO
di Yn?s del Ponte Spiers (Skorpiona)

L'amore...

cos? ricercato, cos? sognato

lo guardo per capire

perch? molte volte ? cos?

difficile perch? venga

e sembra a me irraggiungibile?



L'amore...

complesso e misterioso,

chi lo trova ? fortunato

? capace di vivere e godere,

perch? sar? come avere

trovato un ago in un pagliaio.



L'amore...

? come vita seminata

in terra fertile, capace

di germinare qualche volta

e nell'altro pare che muoia,

come un fiore sul gambo

senza essere appassito.



L'amore...

? come una pianta nata

senza che nessuna si prenda

cura di lei o se ne prender?,

innaffiandolo con passione,

pagandolo con la libert?:

perch? ha capito la fedelt?.



Con amore...

vedr? i colori pi? intensi,

non le parr? di camminare

ch? i suoi passi avranno l?ali,

e il nano si sentir? gigante.



Amore...

Sei solo una piccola parola,

eppure immenso ? il tuo significato!
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In questa giornata piovigginosa, in attesa del miracolo di San Gennaro (auguri a tutti coloro che portano il nome Gennaro), solo il calore delle vostre parole riscaldano pi? del sole il mio cuore, che grida il suo amore con tutto l'amore di cui ? capace: Buona e Serena Settimana.
FREDDI CONTATTI STERILI

Freddi contatti sterili
inespressive stalattiti gementi
di fronte all'incongruenza
magmatica di sempre.

Fredde espressioni di occhi allucinati
allucinanti occhi di bimbo che dal colore
dei fiori hanno imparato a conoscere il cielo.

L'Arcobaleno il bambino non lo cerca
lo trova in una "palla di sapone"
cogli occhi ridenti delle prime scoperte.

Contatti, sterili e freddi disperdono
come il vento le nubi gioia
di uomo bambino che vive
nella citt? stanca e addormentata
sotto stelle diffidenti.

Contatti freddi come sterili pensieri
sono gli incontri delle navicelle con le stelle
pensieri sterili e freddi le tue parole.

Solo il riso gaio di un bambino
fa rivivere il Creato in una ?palla di sapone?.

Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
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Miei carissimi amici, la scorsa settimana inviai l?e-mail che segue, pregandovi di visitare questo sito, leggere i profili e il mondo poetico dei dodici poeti presentati da me e di assegnare ad ognuno, non ad uno solo il voto da uno a dieci, in modo che la Giuria Tecnica possa aggiungere i vostri voti ai propri e formare la graduatoria, invece ? accaduto che un gruppo di voi ha visitato il sito, ed ha votato per un solo Poeta. Che cosa accade ora? Che i voti assegnati saranno annullati per due motivi:
1? avete votato per un solo poeta;

2? avete inviato il vostro giudizio alla ML e non al sottoscritto renobromuro@alice.it che ha il compito di sommare i vostri suffragi e sottoporli in visione alla Giuria Tecnica, la quale li discute e prende atto della graduatoria assegnando il premio ?Poeta Top 2004?.

A tutti gli elettori sar? inviato un libro di poesie o un CD delle stesse recitato, perci? l'elettore ? pregato di aggiungere l'indirizzo postale e il telefono. Coloro che saranno presenti alla manifestazione lo riceveranno di persona. Ringraziandovi vi abbraccio con tutto l'amore di cui sono capace, Reno

http://digilander.libero.it/poeticament ... re_top.htm







Mesi
Autori

Gennaio
Mirella Floris

Febbraio
Renato Milleri (Remil)

Marzo
Michael Santhers

Aprile
Aida Maria Zoppetti

Maggio
Marina Torossi Tevini

Giugno
Enrico Besso

Luglio
Margherita Rimi

Agosto
Marina Raccanelli

Settembre
Marisa Cordioli

Ottobre
Gioacchino Chiparo

Novembre
Daniela Costantini

Dicembre
Sandra Cervone


Ed ecco il messaggio che avete letto una settimana fa:

Per favore andate a quest?indirizzo e leggete i dodici poeti in gara segnalando a

renobromuro@alice.it il vostro voto, non assegnando a due poeti lo stesso punteggio. Ci? che significa? Che dovete assegnare il voto a tutti e dodici i Poeti non dare lo stesso punteggio, ma formare una vostra graduatoria.

I vostri voti aggiunti a quelli della Giuria Tecnica composta da:

Reno Bromuro, Viviana Buzz?li, Marco Gavotti, Franco Santamaria, e Renato Volti ci daranno la graduatoria e il 21 ottobre 2005 alle ore 17,00 al Circolo Culturale ?Arte In? V. degli Orti d'Alibert 30 ? 00165 ? Roma ci sar? la premiazione alla quale siete invitati tutti.

Lo stesso giorno saranno premiati anche i poeti che hanno concorso al Premio ?Poeta dell?Anno 2005 ? Renato Milleri (REMIL)? che ha visto ai primi tre posti tre liriche dello stesso autore ?Enrico Besso?



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Con preghiera di divulgazione
I N V I T O
POETA TOP 2004/2005
IDEATO E INDETTO
DA

Poeticamente e A.I.A. ?Poesia della Vita?

che

si pregiano d?invitare la S.V.

alla premiazione

POETA TOP 2004/05

E

POETA DELL?ANNO RENATO MILLERI (REMIL) 2005

Che avverr? il 21 ottobre 2005 alle ore 17,00 al

Circolo Culturale ?Arte In?

Via degli Orti d'Alibert 30 ? 00165 ? Roma

?chi sar? il Poeta Top?

tra

Mirella Floris ? Renato Milleri (REMIL) ? Michael Santhers ?

Aida Maria Zoppetti ? Marina Torossi Tevini ? Enrico Besso ?

Margherita Rimi ? Marina Raccanelli ? Marisa Cordioli ?

Daniela Costantini e Sandra Cervone?

Questo dovete dircelo voi con in vostri voti da 0 a 10

senza assegnare due voti uguali

(es. se ad X assegnate 10 a Y darete un voto che potrebbe essere 9,99 e cos? via).

Andate all?indirizzo

http://digilander.libero.it/poeticament ... re_top.htm

leggete il mondo poetico di ognuno e comunicatelo a renobromuro@aliceposta.it

N.B. sono validi solo i voti inviati a renobromuro@aliceposta,it

quelli inviati alla ML non saranno presi in considerazione.
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FATTI
03 ottobre 2003: il governo da via libera alla riforma delle pensioni. Gli uomini lasceranno il lavoro a sessantacinque anni di et?, mentre le donne lo faranno a sessanta anni, oppure per entrambi, a partire dal 2008, varranno quaranta anni di contributi. Sono previsti anche un tetto massimo, che raggiunge i quindicimila euro mensili per le "pensioni d'oro", e un bonus del 32,7% in busta paga per chi rimane al lavoro. I sindacati insorgono e indicono uno sciopero generale.

04 ottobre 2002: il Tribunale del Riesame di Torino conferma l'ordine di custodia cautelare emesso nello scorso marzo dal GIP Fabrizio Gandini nei confronti di Anna Maria Franzoni, la donna accusata dell'omicidio del figlio, Samuele Lorenzi. Per i magistrati non ci sono dubbi: il quadro indiziario fa convergere su di lei i sospetti in maniera forte e univoca.

05 ottobre 2000: la condanna a ventidue anni di reclusione per Sofri, Pietrostefani e Bompressi per l?uccisione del commissario Calabresi ? definitiva.

06 ottobre 1995: l'ex ministro Pomicino ? arrestato per accuse di estorsione e concussione.
07 ottobre 2002: muore al Policlinico di Modena, per una complicazione cardiaca Pierangelo Bertoli, celebre cantautore emiliano. L'artista, da tempo affetto da un tumore polmonare, avrebbe compiuto sessanta anni il 5 novembre. Dopo quattro anni di silenzio, Bertoli era tornato sul mercato musicale da pochi mesi con l'album "Trecentouno guerre fa", che contiene quattro brani inediti e la riproposta di alcuni suoi pezzi storici.

08 ottobre 2001: a Linate per nebbia c?? collisione tra due aerei: muoiono centodiciotto persone. L'incidente, tra un aereo di linea della compagnia svedese Sas e un piccolo Cessna privato, ? stato causato da una somma d?errori umani e mancanze tecniche dello scalo milanese. Il mancato funzionamento di alcune apparecchiature antinebbia ha portato il Cessna ad immettersi sulla pista in cui l'aereo svedese si preparava alla partenza.

09 ottobre 2001: le camere approvano la mozione del Governo che stabilisce l'appoggio all'azione degli Stati Uniti contro l'Afghanistan, e la repressione del terrorismo internazionale. La mozione passa anche con l'appoggio trasversale dell'opposizione.
PARLIAMONE

?CONOSCIAMO L?ITALIA? ?LA CITTA? DEI TEMPLI?

?Don Ippolito guard? i Templi che si raccoglievano austeri e solenni nell'ombra, e sent? una pena indefinita per quei superstiti d'un altro mondo e d'un'altra vita. Tra tanti insigni monumenti della citt? scomparsa solo ad essi era toccato in sorte di vedova?? (Luigi Pirandello ?I vecchi e i giovani?)

Arrivando dalla strada costiera, Agrigento propone, con la vista dei templi, la sua immagine classica nota a tutti, quella stessa che indusse Pindaro a definirla ?la citt? pi? dei mortali?; raggiungendola invece da Caltanissetta, ci s?imbatte subito nella recente, caotica espansione edilizia e quasi si ignora la presenza delle costruzioni medioevali sulla collina, ad ovest della piazza centrale. Guardando Agrigento dalla collina dei Templi, le moderne palazzine che fanno da sfondo ai vuoti delle colonne lascerebbero pensare ad uno sviluppo massiccio, magari come logica continuazione dell'antica magnificenza. Esiste invece una netta separazione fra la citt? odierna e quella del passato: la prima ? distratta e sopita in una realt? meno che provinciale, tagliata fuori dai grandi circuiti viari siciliani e quindi rinchiusa in se stessa; la seconda, come per miracolo si ? conservata alla nostra ammirazione e trasmette ancora la sua vocazione ad aprirsi. La diversit?, oltre che spazio-temporale, ? anche culturale, quella stessa descritta con disagio da Pirandello e denunciata con violenza da Sciascia.

L'Akragas dei greci, l'Agrigentum dei romani, la Kirkent degli arabi, dove dal nome di Girgenti divent? l'Agrigento attuale. E? stata fondata nel 581 avanti Cristo dai coloni Rodii e Cretesi, sul punto della costa del Mediterraneo, geograficamente pi? utile per il commercio. La tradizione indica come suoi fondatori Aristinoo e Pistillo. Le condizioni topografiche sono favorevoli ad un redditizio commercio con la vicina e ricca Cartagine e un suolo particolarmente adatto all'habitat umano. Agrigento raggiunge un?incredibile opulenza come attestano i suoi templi, peristili, statue e opere d'arte.

Impareggiabile ? la vista del ?Tempio della concordia?, un Tempio che esprime tutta la grandiosit? ellenica, immerso in una meravigliosa e prepotente natura solare, ? innalzato intorno al 430 avanti Cristo.

L'ignoto architetto ha creato degli effetti ottici, noto come ?l'effetto bottiglia? ottenuto con il rigonfiamento della colonna ci circa ventidue centimetri e l'inclinazione delle colonne verso l'interno, tant'? che prolungandole al cielo si unirebbero a circa un chilometro e mezzo sopra il tempio. Deve il suo nome allo storico Fazello che trov? un'iscrizione latina nelle vicinanze. Divenne poi basilica cristiana consacrata a San Gregorio.

Il Tempio della Concordia ? dichiarato monumento nazionale nel 1743, restaurato e modificato nel medesimo anno, ad opera del Torremuzza, e poi nel 1784 ad opera del Re Ferdinando.

Hera Lacinia, corrisponde alla Giunone dei romani, il Tempio di Giunone, ? il santuario dedicato alle donne maritate agrigentine, destinate anche a subire le infedelt? coniugali dei mariti, che piene di fede vi si recano per lamentare il comune destino che hanno con la sposa di Giove. Hera, come sappiamo, sposando Giove diviene la regina del cielo dove spesso scoppiano violenti temporali, simbolo di litigi tra i due coniugi divini. Hera, la dea della fecondit? presiede alla nascita ed ? la protettrice del matrimonio. Questo tempio risulta formato dall'insieme di tre vani: il pronao, la cella, e l'opistodomo. Una base elevata di quattro gradoni, posta in fondo alla cella, ? il luogo riservato alla statua della Divinit?.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

GLICINI

di Marina Torossi Tevini

La triestina Marina Torossi Tevini ? laureata in lettere classiche. Ha pubblicato la raccolta di poesie ?Donne senza volto? per i titoli della ?Edizioni Italo Svevo?. Nei vari concorsi letterari cui ha partecipato annovera un Secondo posto nel premio ?Parchetti? di Zagarolo, un terzo al premio Cesare Pavese; dopo tre anni con la raccolta di racconti ?Il maschio ecologico? Campanotto editore ? stata finalista al ?Carrara Hallstammer? e nel 1997 la raccolta di poesie ?L' unicorno? uscito con tipo dello stesso editore ha ricevuto il premio speciale della Giuria al Felsina e la menzione speciale al ?Via di Ripetta? 1998.

Sue opere sono state incluse in varie antologie letterarie. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per opere inedite.

Gi? mi occupai di quest?Autrice, non molto tempo fa, poi inserita nel quadro dei ?Poeti Top 2004/05? Adesso vaglieremo con umilt? e amore un?altra delle tante poesie pubblicate in Poeticamente: I GLICINI.

Che aria primaverile inonda questo piccolo angolo dove siedo, mi entra nei polmoni ed ? un toccasana che fa resuscitare.

Le nuove liriche di Torossi Tevini sono inni a gola spiegata del sentimento vissuto e dei suoi modi di vivere tra il tutto e il niente, tra il cemento della citt? e i fiori che emanano il profumo che le giunge oltre la cortina di smog, sono la fioritura estrosa della forma poetica pi? sua, quella del soliloquio e del colloquio, i quali erano gi? apparsi i modi pi? originali in altre poesie. Dal soliloquio che d? il titolo alla lirica, al finale della stessa, per lasciare il soliloquio e iniziare il colloquio, che oggi artisticamente ? giudicato un colloquio dimezzato, ma non perde importanza nella storia dell'arte torossiana, sia per l'atteggiamento interiore, vale a dire per il tentativo di rappresentare a pieno l'indifferenza e l'inconsapevolezza, sia per la ricerca stilistica.

Quel suo colloquio con i fiori rispuntati, fa guardare il mondo dalle soglie ultime della vita, quasi Ella fosse con l'animo gi? staccato dalle mobili parvenze dell'essere, abbracciata ?a grappoli e fragranze? nel tempo stesso che non ha raggiunto ancora il non essere e gode e soffre della partecipazione alla vita in atto; ? questo il segno profondo della sua originalit? e insieme la riconferma che in Lei perdura quel modo lirico-fantastico, il quale, come un aroma, e la fragranza dl profumo dei ?Glicini? ha gi? permeato le poesie pi? nuove.

La poesia le nasce non nelle ore della dissipazione e del piacere, che talvolta ostenta come a fornire prova di vitalit?; non nelle ore della sofferenza, che spesso nasconde; ma nelle ore serene e quasi tranquille del distacco e della contemplazione, in cui si vede vivere; nasce nelle ore appartate, in cui parla a s? soffusa ancora dalla linfa della vita, che scaturisce dal ?tarassico nutrito di catrame? e si volge alle cose tutte come ad immagini che svaniscono e rievocano i ricordi, come figurazioni del nostro essere, a noi che crediamo d?essere e gi? pi? non siamo, proprio come i glicini cui il catrame ha offuscato il profumo col suo cadaverico olezzo.

Nulla ?, tutto diviene. L'io ed il non io sono il frutto di un?illusione terrestre. Questo ? gi? uno dei suoi modi contemplativi; questo ? il pensiero pi? insistente di molte prose e poesie del passato e del presente che per sua volont? fa camminare di pari passo verso la medesima via.

Cosa sono nella sua immaginazione le creature umane, passate sulla terra prima di noi? Sono ombre divise da me dal mistero del non essere pi?, sotto i Glicini a contemplare i colori al tramonto o all?alba riempiendomi i polmoni del loro profumo, oppure del non essere ancora.

Come il temporale, ?il tarassaco rispunter? ancora e?? la pioggia trama l'intera poesia, divisa in parti non dissimili tra loro ma diverse come metro. L'invocazione, esprime proprio questa ricerca: la copertura della terrazza ornata di Glicini, il volo degli uccelli, la luce che gioca tra le foglie con i penduli profumatissimi, e vede, per il motivo detto, le stelle che risplendono come in un fondo dell'abisso in cui viviamo.

Ma non c'?, in realt?, che solitudine, una citt? ossessionata dai rumori dei motori delle auto e dall?olezzo purulento dello smog, non si pu? immaginare in una notte profonda appena illuminata solo dallo scintillio delle stelle che s?intravedono soltanto perch? la luce, lo ripeto, gioca tra i penduli baccanti e profumati dei glicini.

I GLICINI

di Marina Torossi Tevini

I glicini riempivano la strada

di profumo e di lilla

- e non pensare

che sempre e soltanto si sprofondi

in un mare di grigio -

Ci saranno pure gli strappi

nella rete

che ci trattiene

e la vita che grida

e la dolcezza

delle sere d'aprile



I fiori rispuntati

a grappoli a fragranze

a fragili cristalli

a cascate di lilla chiaro

ci stupiscono sempre

di dolcezza

E il tarassaco

nutrito di catrame

rinasce sull'asfalto

a lato

e ride

della sua forza antica



Rester? la natura sopra tutto

sopra la nostra distruzione orrenda

sopra le nostre imperfezioni e rabbie

sopra la nostra frenesia

furiosa

sopra la nostra transeunte vita



Nella stanza smisurata vagoliamo

formiche ospiti di un mondo

sproporzionato

al nostro microcosmo,

armate s?

di lunghe avide mani

ma pur sempre minuscole

nel tutto



E il tarassaco rispunter? ancora e sempre

quando un giorno saranno

distrutte le grigie citt?

dell'Occidente.

Altrove s'ergeranno i manufatti

dell' umana vicenda

altri cieli vedranno

ancora altre vite,

altre illusioni

e l'uomo intento a lasciare

il proprio graffio

prima di passare per sempre

nella notte

(da L?unicorno Campanotto editore 1997)



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Siamo quasi giunti al traguardo, vi prego di votare il ?Poeta Top?,
due minuti per aprire il sito e leggere
?il mondo poetico?
dei poeti che hanno accettato di essere messi a concorso
Con preghiera di divulgazione
I N V I T O
POETA TOP 2004/2005
IDEATO E INDETTO
DA

Poeticamente e A.I.A. ?Poesia della Vita?

che

si pregiano d?invitare la S.V.

alla premiazione

POETA TOP 2004/05

E

POETA DELL?ANNO RENATO MILLERI (REMIL) 2005

Che avverr? il 21 ottobre 2005 alle ore 17,00 al

Circolo Culturale ?Arte In?

Via degli Orti d'Alibert 30 ? 00165 ? Roma

?chi sar? il Poeta Top?

tra

Mirella Floris ? Renato Milleri (REMIL) ? Michael Santhers ?

Aida Maria Zoppetti ? Marina Torossi Tevini ? Enrico Besso ?

Margherita Rimi ? Marina Raccanelli ? Marisa Cordioli ?

Daniela Costantini e Sandra Cervone?

Questo dovete dircelo con in vostri voti da 0 a 10

senza assegnare due voti uguali

(es. se ad X assegnate 10 a Y darete un voto che potrebbe essere 9,99 e cos? via).

Andate all?indirizzo

http://digilander.libero.it/poeticament ... re_top.htm

leggete il mondo poetico di ognuno e comunicatelo a renobromuro@aliceposta.it

N.B. sono validi solo i voti inviati a renobromuro@aliceposta,it

quelli inviati alla ML non saranno presi in considerazione.
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E

POETA DELL?ANNO RENATO MILLERI (REMIL) 2005

Che avverr? il 21 ottobre 2005 alle ore 17,00 al

Circolo Culturale ?Arte In?

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tra

Mirella Floris ? Renato Milleri (REMIL) ? Michael Santhers ?

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settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit

FATTI

10 ottobre 2001: per le indagini negli ambienti legati al terrorismo islamico anche in Italia si hanno i primi arresti. Dopo l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre, le forze di polizia italiane hanno individuato due cittadini tunisini e un libico che apparterrebbero a un'organizzazione vicina a Osama Bin Laden.

11 ottobre 2000: l?Enel ha annunciato l'acquisto di Infostrada per ventiduemila miliardi e si appresta ad incorporare Wind: nascer? il secondo colosso italiano delle telecomunicazioni.
12 ottobre 2003:lo sport italiano vive la sua giornata d?oro: Michael Schumacher, pluricampione di Formula uno, in Giappone vince il sesto titolo iridato piloti della sua carriera, mentre Valentino Rossi, in Malesia si aggiudica per la quinta volta,la terza consecutiva,il campionato mondiale di motociclismo. Festa grande in casa Ferrari, che grazie al pilota tedesco conquista il quinto titolo costruttori consecutivo.

13 ottobre 1999: ? emessa la sentenza per l'incendio della camera iperbarica dell'Ospedale Galeazzi in cui persero la vita alcuni pazienti. Tre anni e sei mesi per Antonino Ligresti, ex-presidente della societ? che gestisce la clinica dove ? avvenuta la tragedia e per questo chiamato a rispondere di quanto accaduto quella mattina del 31 ottobre del 1997.

14 ottobre 2004: fra i massimi rappresentanti dell'ermetismo, Mario Luzi, nato nel 1914, ? stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per "aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo letterario ed artistico".

15 ottobre 2000: maltempo e alluvioni in Valle d'Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia: sono morte venticinque persone. Il disastro provocato dall'alluvione supera ogni immaginazione: Val D'Aosta e Piemonte sono due regioni tagliate fuori dal resto d'Italia. Lo straripamento dei fiumi ha creato uno scenario da incubo; vi sono paesi, quali Cogne in Val d'Aosta, in sostanza non esistono pi?, perch? letteralmente sommersi dalle acque.

16 ottobre 2003: il venticinquesimo anniversario del pontificato di Karol Wojtyla ? festeggiato con una settimana di celebrazioni alle quali partecipano tutti i cardinali del mondo, i presidenti delle conferenze episcopali, i patriarchi, i capi e i segretari di tutti i dicasteri della Curia romana. Il 21 ottobre la nomina di trenta nuovi cardinali (pi? uno in pectore) conclude tutte le cerimonie.

PARLIAMONE
IL VORTICOSO AMORE DI SIBILLA ALERAMO E UMBERTO BOCCIONI
CHE AFFERMAVA ?Siamo protetti dalla nostra gioia?

Umberto Boccioni nato a Reggio Calabria da genitori romagnoli il 19 ottobre 1882. A causa del lavoro del padre, cambia spesso citt?: da Forl? a Genova a Padova, dove conosce la scuola. Al termine degli studi decide di trasferirsi a Roma. Qui incontra Severini e insieme con lui frequenta lo studio di Giacomo Balla, dove conosce anche Domenico Caputi, uno degli esponenti pi? prolifici e precoci della Scuola Romana. Nell?edizione del 1905 le opere di Boccioni e di Severini sono respinte, ? il momento in cui insieme ad altri giovani pittori organizzano una ?mostra di rifiutati? al Teatro Nazionale di Roma. Umberto giunge a Parigi, per la prima volta nel 1906, ma ben presto parte per la Russia, dove trascorre la seconda parte dell?anno.

L?11 febbraio 1910 sottoscrive con Balla, Carr?, Russolo e Severini il Manifesto dei pittori futuristi. Nel 1916 pubblica Il manifesto dei pittori meridionali. A luglio viene richiamato alle armi e assegnato al reggimento di artiglieri di Verona, dove muore il 17 agosto in seguito a una caduta da cavallo.

La sua morte priva l?arte moderna di uno degli esponenti pi? geniali del panorama europeo. La sua attivit? di pittore si ? svolta per un arco di dieci anni. In questo periodo Boccioni riesce ad attraversare, e far proprie, le maggiori novit? artistiche del periodo, dal divisionismo al futurismo, dall?espressionismo al cubismo. Lo fa con ispirazione tale da consentirgli di produrre opere di sempre elevata qualit?. Passa attraverso i territori della psicologia (notevoli sono i suoi quadri intitolati Stati d?animo), pur senza essere un decadente, cos? come apprende dall?espressionismo la capacit? di comunicare, pur senza giungere alle esasperazioni deformistiche.

Rina Faccio, vero nome di Sibilla Aleramo, nata ad Alessandria il 14 agosto 1876, si stabilisce con la famiglia a Civitanova Marche dove, con matrimonio riparatore, sposa a quindici anni un giovane del luogo.
Nel 1901 abbandona marito e figli iniziando, come lei stessa ama dire, la sua ?seconda vita?. Conclusa una relazione sentimentale con il poeta Damiani, si lega a Giovanni Cena ma, dopo la crisi con quest?ultimo, inizia una vita errabonda che l?avvicina a Milano e al movimento Futurista, a Parigi e ai poeti Apollinaire e Verhaeren, a Roma e a tutto l?ambiente intellettuale ed artistico di quegli anni, forse per dimenticare l?uomo che le aveva fatto gonfiare il cuore di gioia e la vita di amore grandissimo, ma finito tropo presto. E? durante questo periodo che incontra Dino Campana e con lui inizia una relazione complessa e tormentata.

Nel 1936 conosce il giovane Matacotta, a cui resta legata per dieci anni e di questo periodo ? la sua ?quarta esistenza? ? lascia testimonianza nel diario che l?accompagner? fino alla morte. Al termine della seconda guerra mondiale s?iscrive al P.C.I. e s?impegna intensamente in campo politico e sociale. Collabora, tra l?altro, all??Unit?? e alla rivista ?Noi donne?. Muore a Roma nel 1960, dopo una lunga malattia.

Questa ? la testimonianza di un amore che avrebbe voluto non avesse mai fine e che un cavallo gli aveva rubato rendendola vagabonda del mondo e ricercatrice dell?amore perduto, che non seppero dargli Cardarelli e Quasimodo i quali avrebbero potuto alleviare il tormento degli ultimi anni.

Sibilla scrive a Boccioni domenica 30 novembre 1913, ore 10 ant.

?Caro, sei a Roma questa sera? Si inaugura la tua esposizione. Vorrei dire: ?com'? stupido questo non saper nulla l'uno dell'altro?. E poi mi trattengo. No, no. E' bello anche cos?. Ti amo, e basta. Qualcosa di tutto ci? che mi canta in cuore tu devi pur sentire, per istanti. E io ti ?ho? sempre. Ecco, se adesso fossi qui, mi vedresti con la veste nuova parigina, che indosso per la prima volta: mi vedresti tu per primo. Ti piacerei. E? alla moda, e nello stesso tempo non mi cambia. Sopra la scollatura della blusa rosa il mio volto ? quale tu lo conosci. ?Ce visage nu? diceva cortese Aurei... Adesso devo prendere il treno per St. Cloud, ove son attesa a colazione da Octave Uzanne. Parler? di te. Con chi non ho parlato di te, battendomi con tutta la mia grafia per imporre la mia convinzione? Ma, amico mio, dopo tutti questi discorsi, bisogner? vederci, io e te, e parlare fra noi, sai!

E l'altra sera sono stata a Montmartre, sono passata davanti a Monico, sono entrata al Moulin Rouge e al Bar Tabarin. Sinistra esplorazione, malinconia indicibile! Ma quella ? la gioia, amico!!! Frattanto, arrivederci. Qui faccio onore all'Italia, ma l'Italia frattanto si guarda bene dal mandarmi anche soltanto un saluto... Sibilla?

La risposta di Boccioni non si fa attendere il quale denuncia tutta la sua malinconica nostalgia:

Siamo protetti dalla nostra gioia

?Parigi, 1 dicembre 1913 notte. Andare per queste strade con qualcuno a cui poter dire ?tu?, nella nostra lingua... La sera, nel barbaglio artificiale, nel roteare della vita insensato, andar con te accanto, pensoso con Ina del nostro paese, del nostro lavoro. Qualche sera. Esser l'uno per l'altro, in questo vortice malgrado tutto straniero, l'immagine della nostra terra e della nostra arte... Il tuo volto, il mio volto. Tutte le ruote della citt? possono schiacciarci in questo istante ? ma noi ci guardiamo e ci amiamo. Sentirci protetti dalla nostra gioia. Leggeri, veloci, signori. Noi soli amanti e creatori. Andare, andare, andare, e negli occhi amati un sorriso pi? raggiante di questi miliardi di lampade. E dopo qualche sera dirci nello stesso momento: ?torniamo da noi, vuoi??.?

L?amore che giochi sa creare! Erano entrambi a Parigi e non sapevano di esserci, quale tristezza per Umberto e quanta superficialit? finge Rina per non arrecargli dolore; eppure sarebbe bastato che entrambi fossero meno presi dall?arte per incontrarsi ed essere serenamente abbracciati come Umberto ha sognato la notte del 1 dicembre 1913.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

UCCELLI SENZ?ALI
di Giuseppe Ambrosecchia

Giuseppe Ambrosecchia ? nato a Matera nel 1951, dove vive e opera come commercialista

Ha iniziato a scrivere versi a quattordici anni, vinto dal dolore per la morte del padre. La sua poetica, come vedremo ? contraria a qualsiasi forma di edonismo e di esibizionismo fine a se stessa, ha sempre aborrito pubblicare o partecipare a concorsi letterari, fino all'incontro con l'Accademia Salentina delle Lettere, la quale nella nomina ad Accademico, sottolinea, che: ?rifugge i compiaciuti formalismi della ricercatezza frivola, a vantaggio di una lirica di immediata e suggestiva lettura. I suoi versi cantano l'uomo e il divino, la donna e l'amore, la terra natale, con alcune assonanze pascoliane che, assumono connotazioni di grande originalit? e spessore?.

Quindi, Ambrosecchia nasce Poeta sui banchi di scuola, incamerando inconsciamente quel clima letterario che celebra sia l'epopea del singolo, impegnato nell'affermazione del principio di libert? individuale, sia il nazionalismo, incentrato sul concetto di patria e su un forte senso della storia dei popoli. Ed ? proprio il romanticismo che lo affascina appena si affaccia al potere in tutta Europa. Nel fulgore della pubert? incamera involontariamente, gli ideali manifestati da Ugo Foscolo attraverso le Ultime lettere di Jacopo Ortis, I Sepolcri e i Sonetti. Apprende da Alessandro Manzoni l'esigenza di coinvolgere un pubblico sempre pi? numeroso nella fruizione letteraria; partecipa intensamente allo spirito di Giacomo Leopardi e della sua epoca; la connotazione nel senso delle proprie capacit? poetiche e l?approfondimento della propria ricerca su Giosu? Carducci e affianca a questa nuova corrente poetica quella verista di Giovanni Verga, il pi? vicino alla sua mentalit?, seppure ancora ragazzo, i Malavoglia e Vita dei campi gli danzano, martellanti nella mente perch? raccontano l'esistenza dei vinti, di chi cio? ? sopraffatto dai mutamenti introdotti dalla Rivoluzione Industriale e dall'avvento del capitalismo; mentre nella sua Matera i sassi si fanno sempre pi? roventi, e la terra pi? arida del deserto.

La sua Arte trae origine dalla rappresentazione autobiografica, fatta di ricordi ancora dolorosi, di fobie, di pulsioni profonde. Con gli occhi chiusi, nasce l?opera di iniziazione sentimentale ed erotica di un adolescente che presenta infiniti punti di contatto con l?ambiente in cui ? nato e vive. Soprattutto c'? il lato sociale del problema, legato alla massiccia presenza del latifondo,che secondo Levi ?il vero nemico, quello che impedisce ogni libert? e ogni possibilit? di esistenza civile ai contadini, ? la piccola borghesia dei paesi. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi?. Hanno la forma con cui, a scuola, Giuseppe ha immaginato l'Inferno di Dante.

Grande ? la sua influenza presso i neo modernisti, giungendo fino a lambire alcuni aspetti dell'ermetismo montaliano. La sua sperimentazione, spinta al limite del balbettio e dello sgretolamento metrico e prosodico, onomatopea, uso del parlato, multilinguismo, avr? non poca parte nell'evoluzione di poeti che vivono nel mondo internetiano, soprattutto per il modello stilistico, il timbro dell'espressione, la possibilit? stessa del conoscere poetico.

UCCELLI SENZ?ALI
di Giuseppe Ambrosecchia
Pi? in alto
tendiamo portare ogni muto
desiderio perch? s'avveri; ma
alle apparenze in coda il male
l'anima accora e la paura
accresce la certezza dell'essere
deboli: la luce si fa terrore
e tenebra la penombra
dimentichi che la terra ? madre,
il cielo ? madre, madre
il mare e non una d'esse,
anche ad una creatura sola,
giammai neg? il suo seno.
Fiumane interminabili
si tengono per mano
e il mondo si rinfranca;
immacolati i cuori,
fratelli nel bene,
s'aprono ai pascoli celesti
e semi e piante ed esseri
viventi uniti cantano
la gioia d'esistere; tracimano
argini, nell'aria esplode
d'Iddio la voce; anche tu ne godi
e finanche il pianto si fa gioia.
Noi incoraggiati e liberi
cos? in alto reggiamo i fianchi.
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dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit

FATTI

10 ottobre 2001: per le indagini negli ambienti legati al terrorismo islamico anche in Italia si hanno i primi arresti. Dopo l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre, le forze di polizia italiane hanno individuato due cittadini tunisini e un libico che apparterrebbero a un'organizzazione vicina a Osama Bin Laden.

11 ottobre 2000: l?Enel ha annunciato l'acquisto di Infostrada per ventiduemila miliardi e si appresta ad incorporare Wind: nascer? il secondo colosso italiano delle telecomunicazioni.
12 ottobre 2003:lo sport italiano vive la sua giornata d?oro: Michael Schumacher, pluricampione di Formula uno, in Giappone vince il sesto titolo iridato piloti della sua carriera, mentre Valentino Rossi, in Malesia si aggiudica per la quinta volta,la terza consecutiva,il campionato mondiale di motociclismo. Festa grande in casa Ferrari, che grazie al pilota tedesco conquista il quinto titolo costruttori consecutivo.

13 ottobre 1999: ? emessa la sentenza per l'incendio della camera iperbarica dell'Ospedale Galeazzi in cui persero la vita alcuni pazienti. Tre anni e sei mesi per Antonino Ligresti, ex-presidente della societ? che gestisce la clinica dove ? avvenuta la tragedia e per questo chiamato a rispondere di quanto accaduto quella mattina del 31 ottobre del 1997.

14 ottobre 2004: fra i massimi rappresentanti dell'ermetismo, Mario Luzi, nato nel 1914, ? stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per "aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo letterario ed artistico".

15 ottobre 2000: maltempo e alluvioni in Valle d'Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia: sono morte venticinque persone. Il disastro provocato dall'alluvione supera ogni immaginazione: Val D'Aosta e Piemonte sono due regioni tagliate fuori dal resto d'Italia. Lo straripamento dei fiumi ha creato uno scenario da incubo; vi sono paesi, quali Cogne in Val d'Aosta, in sostanza non esistono pi?, perch? letteralmente sommersi dalle acque.

16 ottobre 2003: il venticinquesimo anniversario del pontificato di Karol Wojtyla ? festeggiato con una settimana di celebrazioni alle quali partecipano tutti i cardinali del mondo, i presidenti delle conferenze episcopali, i patriarchi, i capi e i segretari di tutti i dicasteri della Curia romana. Il 21 ottobre la nomina di trenta nuovi cardinali (pi? uno in pectore) conclude tutte le cerimonie.

PARLIAMONE
IL VORTICOSO AMORE DI SIBILLA ALERAMO E UMBERTO BOCCIONI
CHE AFFERMAVA ?Siamo protetti dalla nostra gioia?

Umberto Boccioni nato a Reggio Calabria da genitori romagnoli il 19 ottobre 1882. A causa del lavoro del padre, cambia spesso citt?: da Forl? a Genova a Padova, dove conosce la scuola. Al termine degli studi decide di trasferirsi a Roma. Qui incontra Severini e insieme con lui frequenta lo studio di Giacomo Balla, dove conosce anche Domenico Caputi, uno degli esponenti pi? prolifici e precoci della Scuola Romana. Nell?edizione del 1905 le opere di Boccioni e di Severini sono respinte, ? il momento in cui insieme ad altri giovani pittori organizzano una ?mostra di rifiutati? al Teatro Nazionale di Roma. Umberto giunge a Parigi, per la prima volta nel 1906, ma ben presto parte per la Russia, dove trascorre la seconda parte dell?anno.

L?11 febbraio 1910 sottoscrive con Balla, Carr?, Russolo e Severini il Manifesto dei pittori futuristi. Nel 1916 pubblica Il manifesto dei pittori meridionali. A luglio viene richiamato alle armi e assegnato al reggimento di artiglieri di Verona, dove muore il 17 agosto in seguito a una caduta da cavallo.

La sua morte priva l?arte moderna di uno degli esponenti pi? geniali del panorama europeo. La sua attivit? di pittore si ? svolta per un arco di dieci anni. In questo periodo Boccioni riesce ad attraversare, e far proprie, le maggiori novit? artistiche del periodo, dal divisionismo al futurismo, dall?espressionismo al cubismo. Lo fa con ispirazione tale da consentirgli di produrre opere di sempre elevata qualit?. Passa attraverso i territori della psicologia (notevoli sono i suoi quadri intitolati Stati d?animo), pur senza essere un decadente, cos? come apprende dall?espressionismo la capacit? di comunicare, pur senza giungere alle esasperazioni deformistiche.

Rina Faccio, vero nome di Sibilla Aleramo, nata ad Alessandria il 14 agosto 1876, si stabilisce con la famiglia a Civitanova Marche dove, con matrimonio riparatore, sposa a quindici anni un giovane del luogo.
Nel 1901 abbandona marito e figli iniziando, come lei stessa ama dire, la sua ?seconda vita?. Conclusa una relazione sentimentale con il poeta Damiani, si lega a Giovanni Cena ma, dopo la crisi con quest?ultimo, inizia una vita errabonda che l?avvicina a Milano e al movimento Futurista, a Parigi e ai poeti Apollinaire e Verhaeren, a Roma e a tutto l?ambiente intellettuale ed artistico di quegli anni, forse per dimenticare l?uomo che le aveva fatto gonfiare il cuore di gioia e la vita di amore grandissimo, ma finito tropo presto. E? durante questo periodo che incontra Dino Campana e con lui inizia una relazione complessa e tormentata.

Nel 1936 conosce il giovane Matacotta, a cui resta legata per dieci anni e di questo periodo ? la sua ?quarta esistenza? ? lascia testimonianza nel diario che l?accompagner? fino alla morte. Al termine della seconda guerra mondiale s?iscrive al P.C.I. e s?impegna intensamente in campo politico e sociale. Collabora, tra l?altro, all??Unit?? e alla rivista ?Noi donne?. Muore a Roma nel 1960, dopo una lunga malattia.

Questa ? la testimonianza di un amore che avrebbe voluto non avesse mai fine e che un cavallo gli aveva rubato rendendola vagabonda del mondo e ricercatrice dell?amore perduto, che non seppero dargli Cardarelli e Quasimodo i quali avrebbero potuto alleviare il tormento degli ultimi anni.

Sibilla scrive a Boccioni domenica 30 novembre 1913, ore 10 ant.

?Caro, sei a Roma questa sera? Si inaugura la tua esposizione. Vorrei dire: ?com'? stupido questo non saper nulla l'uno dell'altro?. E poi mi trattengo. No, no. E' bello anche cos?. Ti amo, e basta. Qualcosa di tutto ci? che mi canta in cuore tu devi pur sentire, per istanti. E io ti ?ho? sempre. Ecco, se adesso fossi qui, mi vedresti con la veste nuova parigina, che indosso per la prima volta: mi vedresti tu per primo. Ti piacerei. E? alla moda, e nello stesso tempo non mi cambia. Sopra la scollatura della blusa rosa il mio volto ? quale tu lo conosci. ?Ce visage nu? diceva cortese Aurei... Adesso devo prendere il treno per St. Cloud, ove son attesa a colazione da Octave Uzanne. Parler? di te. Con chi non ho parlato di te, battendomi con tutta la mia grafia per imporre la mia convinzione? Ma, amico mio, dopo tutti questi discorsi, bisogner? vederci, io e te, e parlare fra noi, sai!

E l'altra sera sono stata a Montmartre, sono passata davanti a Monico, sono entrata al Moulin Rouge e al Bar Tabarin. Sinistra esplorazione, malinconia indicibile! Ma quella ? la gioia, amico!!! Frattanto, arrivederci. Qui faccio onore all'Italia, ma l'Italia frattanto si guarda bene dal mandarmi anche soltanto un saluto... Sibilla?

La risposta di Boccioni non si fa attendere il quale denuncia tutta la sua malinconica nostalgia:

Siamo protetti dalla nostra gioia

?Parigi, 1 dicembre 1913 notte. Andare per queste strade con qualcuno a cui poter dire ?tu?, nella nostra lingua... La sera, nel barbaglio artificiale, nel roteare della vita insensato, andar con te accanto, pensoso con Ina del nostro paese, del nostro lavoro. Qualche sera. Esser l'uno per l'altro, in questo vortice malgrado tutto straniero, l'immagine della nostra terra e della nostra arte... Il tuo volto, il mio volto. Tutte le ruote della citt? possono schiacciarci in questo istante ? ma noi ci guardiamo e ci amiamo. Sentirci protetti dalla nostra gioia. Leggeri, veloci, signori. Noi soli amanti e creatori. Andare, andare, andare, e negli occhi amati un sorriso pi? raggiante di questi miliardi di lampade. E dopo qualche sera dirci nello stesso momento: ?torniamo da noi, vuoi??.?

L?amore che giochi sa creare! Erano entrambi a Parigi e non sapevano di esserci, quale tristezza per Umberto e quanta superficialit? finge Rina per non arrecargli dolore; eppure sarebbe bastato che entrambi fossero meno presi dall?arte per incontrarsi ed essere serenamente abbracciati come Umberto ha sognato la notte del 1 dicembre 1913.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

UCCELLI SENZ?ALI
di Giuseppe Ambrosecchia

Giuseppe Ambrosecchia ? nato a Matera nel 1951, dove vive e opera come commercialista

Ha iniziato a scrivere versi a quattordici anni, vinto dal dolore per la morte del padre. La sua poetica, come vedremo ? contraria a qualsiasi forma di edonismo e di esibizionismo fine a se stessa, ha sempre aborrito pubblicare o partecipare a concorsi letterari, fino all'incontro con l'Accademia Salentina delle Lettere, la quale nella nomina ad Accademico, sottolinea, che: ?rifugge i compiaciuti formalismi della ricercatezza frivola, a vantaggio di una lirica di immediata e suggestiva lettura. I suoi versi cantano l'uomo e il divino, la donna e l'amore, la terra natale, con alcune assonanze pascoliane che, assumono connotazioni di grande originalit? e spessore?.

Quindi, Ambrosecchia nasce Poeta sui banchi di scuola, incamerando inconsciamente quel clima letterario che celebra sia l'epopea del singolo, impegnato nell'affermazione del principio di libert? individuale, sia il nazionalismo, incentrato sul concetto di patria e su un forte senso della storia dei popoli. Ed ? proprio il romanticismo che lo affascina appena si affaccia al potere in tutta Europa. Nel fulgore della pubert? incamera involontariamente, gli ideali manifestati da Ugo Foscolo attraverso le Ultime lettere di Jacopo Ortis, I Sepolcri e i Sonetti. Apprende da Alessandro Manzoni l'esigenza di coinvolgere un pubblico sempre pi? numeroso nella fruizione letteraria; partecipa intensamente allo spirito di Giacomo Leopardi e della sua epoca; la connotazione nel senso delle proprie capacit? poetiche e l?approfondimento della propria ricerca su Giosu? Carducci e affianca a questa nuova corrente poetica quella verista di Giovanni Verga, il pi? vicino alla sua mentalit?, seppure ancora ragazzo, i Malavoglia e Vita dei campi gli danzano, martellanti nella mente perch? raccontano l'esistenza dei vinti, di chi cio? ? sopraffatto dai mutamenti introdotti dalla Rivoluzione Industriale e dall'avvento del capitalismo; mentre nella sua Matera i sassi si fanno sempre pi? roventi, e la terra pi? arida del deserto.

La sua Arte trae origine dalla rappresentazione autobiografica, fatta di ricordi ancora dolorosi, di fobie, di pulsioni profonde. Con gli occhi chiusi, nasce l?opera di iniziazione sentimentale ed erotica di un adolescente che presenta infiniti punti di contatto con l?ambiente in cui ? nato e vive. Soprattutto c'? il lato sociale del problema, legato alla massiccia presenza del latifondo,che secondo Levi ?il vero nemico, quello che impedisce ogni libert? e ogni possibilit? di esistenza civile ai contadini, ? la piccola borghesia dei paesi. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi?. Hanno la forma con cui, a scuola, Giuseppe ha immaginato l'Inferno di Dante.

Grande ? la sua influenza presso i neo modernisti, giungendo fino a lambire alcuni aspetti dell'ermetismo montaliano. La sua sperimentazione, spinta al limite del balbettio e dello sgretolamento metrico e prosodico, onomatopea, uso del parlato, multilinguismo, avr? non poca parte nell'evoluzione di poeti che vivono nel mondo internetiano, soprattutto per il modello stilistico, il timbro dell'espressione, la possibilit? stessa del conoscere poetico.

UCCELLI SENZ?ALI
di Giuseppe Ambrosecchia
Pi? in alto
tendiamo portare ogni muto
desiderio perch? s'avveri; ma
alle apparenze in coda il male
l'anima accora e la paura
accresce la certezza dell'essere
deboli: la luce si fa terrore
e tenebra la penombra
dimentichi che la terra ? madre,
il cielo ? madre, madre
il mare e non una d'esse,
anche ad una creatura sola,
giammai neg? il suo seno.
Fiumane interminabili
si tengono per mano
e il mondo si rinfranca;
immacolati i cuori,
fratelli nel bene,
s'aprono ai pascoli celesti
e semi e piante ed esseri
viventi uniti cantano
la gioia d'esistere; tracimano
argini, nell'aria esplode
d'Iddio la voce; anche tu ne godi
e finanche il pianto si fa gioia.
Noi incoraggiati e liberi
cos? in alto reggiamo i fianchi.
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