le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

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Settimanale di scienze umane n?0702 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

FATTI

01 agosto 2004:muore a Roma l'attrice settantenne Laura Betti. Aveva esordito nel mondo dello spettacolo nel 1958 come cantante jazz nel variet? di Walter Chiari "I Saltimbanchi", ma ? stato con il cinema che ha conosciuto la celebrit?. Molti i film importanti che l'hanno vista protagonista, tra i quali "La dolce vita", "Teorema" e "Novecento".

02 agosto 2000: Stazione di Bologna, 2 Agosto 1980: l'esplosione di un ordigno causava la morte di ottantacinque persone. Fu uno dei capitoli pi? dolorosi dell'era delle stragi, contornato dall'immancabile sottobosco fatto di depistaggi e zone d'ombra. Nel giorno del ventennale della strage Giuliano Amato, intervenendo alla manifestazione in ricordo delle vittime, si dice: ?umiliato nel dover ammettere che tante volte nello Stato ci furono connivenze bugie e menzogne che non sappiamo dove andavano a parare?.

2 AGOSTO 1980



Si apre la terra e l'Inferno sale al cielo
travolgendo, spaccando, seppellendo vite.
Il treno Ancona Basilea sembra colpito
da un bombardamento atomico
la nuvola nera ? altissima.
Un orologio elettrico si ferma come
a imprimere l?apocalittico attimo.
Non trombe ai punti cardinali suonano
eppure qualcuno giura di averle udite
nelle grida che fuoriuscivano dalle macerie.

Nell'incertezza si parla di bomba
mentre i pianti e le grida di raccapriccio
dilaniano il cuore del Vecchio Padre.
Par di vederlo il canuto Vegliardo
piegato su se stesso in lacrime cocente;
poi pensa che gli ordigni
li costruiscono i ricchi per mettere
in ginocchio l'operaio.

Avevano faticato trecentocinquanta giorni

per quindici di evasione e di riposo!



E? giunto l'Inferno ha dilaniato

corpi. Le mani piagate e callose

rivolgono le palme al cielo

accennando una lieve protesta

gli occhi sbarrati colmi di calcinaccio

sono tutti rivolti su di un orologio

che segna sempre le dieci e venticinque

per ricordare agli uomini che gli operai

sanno costruire solo bombe di fiori

allevati con amore e innaffiati

con le lacrime di ogni giorno.

03 agosto 1998:il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti propone di non votare la Finanziaria e di ritirare l?appoggio al governo, invitando a non prendere in considerazione un?eventuale scissione interna. Il presidente del partito, Armando Cossutta, non ? d?accordo sull?uscita dalla maggioranza, perch? la crisi aprirebbe la porta alla destra.

04 agosto 2003: Mario Placanica, il carabiniere venticinquenne appena prosciolto dall'accusa di omicidio volontario per la morte di Carlo Giuliani, ? rimasto coinvolto e gravemente ferito in un incidente stradale mentre viaggiava da solo sulla sua autovettura. L'avvocato del giovane, Vittorio Colosimo, parla di vicenda oscura e precisa che il suo assistito temeva sabotaggi.

05 agosto 2000: muore a Torino Edgardo Sogno Rata del Vallino, Aveva 84 anni, accusato e assolto per il cosiddetto ?golpe bianco? di stampo conservatore.

06 agosto 2003: aveva ventisette anni la giovane che si ? spenta all'Istituto neurologico Besta di Milano a causa della variante umana della malattia di Creutzfeld-Jacob, meglio nota come "Sindrome della Mucca pazza". Ammalata dal febbraio del 2002, la ragazza era stata in passato in una zona della Francia dove si erano registrati diversi casi del morbo, e l?, con ogni probabilit?, era avvenuto il contagio.

PARLIAMONE

CALCIOPOLI PRIMA E DOPO

Calciopoli! Improvvisamente come fulmine a ciel sereno ? scoppiata la bomba e che il timer sia stato sintonizzato perch? scoppiasse nel periodo dei campionati del mondo di calcio; una bomba che avrebbe, se avessimo avuto una squadra di calcio formata da uomini pi? deboli, fatto perdere il campionato del mondo. Fortuna che in squadra c?erano uomini come Buffon, Cannavaro, Matarazzo, Toni, Totti, Del Piero, ecc? che soffrono di spirito di contraddizione ed hanno reagito riportando in Italia la Coppa del Mondo dopo ventiquattro anni.

Ma quando e come ? cominciato ?calciopoli?? Il sistema incriminato sembra sia nato nel 1997, con l?elezione di Franco Carraro a Presidente della Lega, subito comprata da Giraudo, Moggi e Galliani attraverso duecento miliardi di lire in diritti tv.

Questa sarebbe la verit? dell'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara che, dopo la retrocessione dei rossobl? al termine del campionato 2004/05, detto ?campionatp drogato?, si ? precipitato a cedere per un euro il suo 70% della societ? Victoria 2000 proprietaria del club ed ora chiede di essere risarcito dei danni economici patrimoniali e da quelli morali e di immagine, pur sapendo che del risarcimento ne beneficeranno probabilmente, un giorno, i figli.

L'ex presidente rossobl?, che allora tuon? contro il ?doping amministrativo?, esibisce un carteggio tra l'Agenzia delle Entrate, la Reggina calcio, la Covicoc e quindi la Federcalcio, che proverebbe l'irregolarit? dell'iscrizione al campionato della Reggina, e l'abuso in atto d'ufficio commesso da Carraro.

Gli illeciti rimangono per? per la giustizia penale. Quando si danno dieci anni di interdizione a tre dirigenti della Fiorentina che poi la squadra resti in serie A pu? anche andar bene, a patto che non si dimentichi che la giustizia ordinaria va ancora avanti. Dagli atti processuali del procuratore si evince che: ?Dall'indagine espletata ? emersa l'esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi tra una molteplicit? di soggetti di notevolissimo rilievo nell'ordinamento federale, fra i cui scopi ? rimasto accertato il fine di controllare e condizionare il settore arbitrale?.

Dall'indagine ? emersa anche l'organizzazione di varie ?cene riservate?, nelle abitazioni private dei convitati, al riparo da occhi indiscreti e con modalit? di raggiungere i propri scopi finalizzati a non pubblicizzare gli incontri. Questi, almeno sette quelli accertati, erano non casuali ma organizzati con cadenze frequenti e finalizzate alla verifica periodica degli obbiettivi da perseguire e di alterare il rapporto di parit? con le alte societ?. Ad aggravare la situazione c'? l'uso di utenze riservate da parte di Moggi, Pairetto e Bergamo che il primo aveva fornito ai secondi e che provvedeva a ricaricare. L'uso di tali utenze gestite da un operatore svizzero ? particolarmente significativo delle finalit? perseguite.

Le indagini di polizia giudiziaria hanno accertato che alcuni dei soggetti o persone legati agli stessi da vincoli familiari o di affari hanno ricevuto un considerevole vantaggio economico dall'acquisto di vetture, da parte di Pairetto e Lanese, del Gruppo Fiat, scontate del cinquanta per cento.

Dalle letture incrociate degli interrogatori e delle intercettazioni telefoniche, il procuratore ha anche stilato una tabella delle partite di campionato su cui si ? allungata la mano della Cupola. Juventus-Lazio del 5 dicembre del 2004, di cui Moggi scelse la terna arbitrale; Fiorentina-Bologna della stessa giornata, di cui Moggi preordin? le ammonizioni in vista della partita della domenica successiva Juventus-Bologna;Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005,di cui Moggi design? la terna.

Ora mi domando: se Moggi ? il burattinaio reale di ?Calciopoli?, le societ? e i calciatori cosa c?entrano? Sabato prossimo scaveremo ancora e ne sapremo delle belle perch? la letteratura sportiva ha una sua classificazione onorevole e va rispettata, specialmente se andiamo indietro nel tempo: Bruno Roghi il poeta del ciclismo degli anni quaranta cinquanta; famosissima la metafora dell?Izoard, ?Il naso del campionissimo si ? aggrappato alla cima del monte ed ? volato verso la vetta con una pedalata sciolta e sicura?. I racconti di Brunamontini come si fa a dimenticarli? Per tale motivo abbiamo il diritto e il dovere di spiegare con chiarezza, tutta la storia di calciopoli, in barba ai fuggitivi? (1 continua)

LA POESIA DELLA SETTIMANA

?QUAL BENE?

di GIUSEPPE AMBROSECCHIA



Giuseppe Ambrosecchia ? nato a Matera, sotto il segno del Leone nel 1951, dove vive e opera come commercialista. E? Consigliere Nazionale Cassa Previdenziale dei Ragionieri e del Consiglio Nazionale dei Ragionieri Commercialisti.

Ha iniziato a scrivere versi a quattordici anni, vinto dal dolore per la morte del padre. La sua poetica, come vedremo ? contraria a qualsiasi forma di edonismo e di esibizionismo fine a se stessa, ha sempre aborrito pubblicare o partecipare a concorsi letterari, fino all'incontro con l'Accademia Salentina delle Lettere, la quale nella nomina ad Accademico, sottolinea, che: ?rifugge i compiaciuti formalismi della ricercatezza frivola, a vantaggio di una lirica di immediata e suggestiva lettura. I suoi versi cantano l'uomo e il divino, la donna e l'amore, la terra natale, con alcune assonanze pascoliane che, assumono connotazioni di grande originalit? e spessore?.

Ho scelto la poesia: ?Qual bene? preferita anche da voi, tempo addietro, come poesia del mese.

Ambrosecchia, come abbiamo visto, nasce Poeta sui banchi di scuola, incamerando inconsciamente il concetto del romanticismo che lo affascina appena si affaccia al potere in tutta Europa. Nel fulgore della pubert? incamera involontariamente, gli ideali manifestati da Ugo Foscolo attraverso le Ultime lettere di Jacopo Ortis, Dei Sepolcri e i Sonetti. Apprende da Alessandro Manzoni l'esigenza di coinvolgere un pubblico sempre pi? numeroso nella fruizione letteraria; partecipa intensamente allo spirito di Giacomo Leopardi e della sua epoca; la connotazione nel senso delle proprie capacit? poetiche e l?approfondimento della propria ricerca su Giosu? Carducci; affianca a questa nuova corrente poetica quella verista di Giovanni Verga, il pi? vicino alla sua mentalit?, seppure ancora ragazzo, i Malavoglia e Vita dei campi gli danzano, martellanti nella mente perch? raccontano l'esistenza dei vinti, di chi cio? ? sopraffatto dai mutamenti introdotti dalla Rivoluzione Industriale e dall'avvento del capitalismo; mentre nella sua Matera i sassi si fanno sempre pi? roventi, e la terra pi? arida del deserto.

Quelli di Ambrosecchia sono versi che esprimono la duplicit? della vena poetica, da un lato pervasa di ansia romantica, di forti sentimenti, di passionalit?, dall?altra nostalgica di un mondo rasserenante, che per? vive come un sogno che sublima la drammaticit? della vita. La sua Arte trae origine dalla rappresentazione autobiografica, fatta di ricordi dolorosi, di fobie, di pulsioni profonde. Nasce l?opera d?iniziazione sentimentale ed erotica di un adolescente che presenta infiniti punti di contatto con l?ambiente in cui ? nato e vive. Soprattutto c'? il lato sociale del problema, legato alla massiccia presenza del latifondo, che secondo Levi ?il vero nemico, quello che impedisce ogni libert? e ogni possibilit? di esistenza civile ai contadini, ? la piccola borghesia dei paesi. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi?. Hanno la forma che,a scuola, Giuseppe ha immaginato l'Inferno di Dante. In quello spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vede apparire finalmente, come un muro obliquo, tutta Matera. Ma l?esperienza umana e letteraria continua a essere esemplare, perch? Ambrosecchia manifesta, una personalit? d?eccezione, quella che determina il passaggio di un periodo ad un altro; fatto fondamentale nello sviluppo della cultura italiana.

Da qual bene illumina completamente il mondo poetico di Ambrosecchia: Fin dall'inizio in questa lirica, quasi senza rendersene conto, scardina dall'interno la lingua della poesia italiana, con esiti sorprendenti. Emblematico da questo punto di vista ? il verso ?Qual bene vale pi? del volto?, annunciando una poesia impressionistica, anche se per certi effetti decadente, ma di un decadentismo privo di accenti morbosi o di malsane volutt? d'alcova: l'eros, o semplicemente l'amore per la donna, non esiste, se non per timidissime occhiate furtive. Siamo davvero davanti alla voce di un bambino che non riesce a diventare adulto, che ha fermato la sua crescita il giorno in cui ? morto il padre.

Ambrosecchia d? il meglio di s? e attinge la perfezione in queste malinconie venate di pace familiare, qui, in questa straordinaria bellezza, l'evocazione non ? che una struggente preghiera della sera: ?sul petto della madre/che di lui si bea/ed ogni gesto cura?. Senza dubbio ci vuol poco per cadere nei gorghi del facile effetto e del sentimentalismo, nella lacrima facile; ma Ambrosecchia non vi cade mai, forse li sfiora, li vede, ma se ne tiene lontano. Questa ? la sua forza e la sua grazia, che fa della sua opera un esempio straordinario di poesia moderna.

QUAL BENE

di Giusepe Ambrosecchia



?Qual bene vale pi? del volto
che rimetti sul cuscino
e il sonno lo distende?
Mi respiri accanto
come un bambino
sul petto della madre
che di lui si bea
ed ogni gesto cura
per assecondargli il sonno.
Cos? mi accorgo
del dono immenso
che Iddio mi ha posto accanto:
dormi! In te ? certezza
il contatto - non importa
s'? solo con l'alluce che mi sfiori -;
purch? io ci sia, profonda
? la quiete in cui t'avvolgi:
in me la stessa ricuce ogni ferita
e negli occhi il pianto
d'ogni dolore asciuga?.
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Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

FATTI

14 agosto 1998: secondo i primi risultati ottenuti dagli inquirenti dopo le perquisizioni nell?ufficio e nell?abitazione del magistrato suicida Luigi Lombardini, emergerebbe una gestione parallela e segreta dei sequestri di persona, in contrasto con quella dello Stato. Da alcune agende risultano i pagamenti effettivi e i nomi dei beneficiari: non pare vi fossero vantaggi economici per Lombardini. Intanto l?imprenditore Nicola Grauso rivela di aver pagato l?ultima rata di 1250 milioni per il riscatto di Silvia Melis, la cui liberazione sarebbe cos? costata 2650 milioni. Due giorni dopo, il ministro dell?interno Giorgio Napolitano ammette che per il sequestro di Silvia Melis ? stato s? pagato un riscatto, ma non autorizzato dai giudici, mentre l?imprenditore Nicola Grauso dichiara che ad un certo punto erano in corso tre trattative per liberare Silvia: quella segreta del giudice Lombardini, che conosceva uno dei rapitori, quella ufficiale dello Stato e la sua personale.

15 agosto 1977: Herbert Kappler, il tenente colonnello delle SS responsabile nel 1944 del massacro delle Fosse Ardeatine a Roma, evade dall'ospedale militare del Celio di Roma. PRI e PCI chiedono le dimissioni del ministro della difesa Vito Lattanzio, che accusano di ignavia. Il 23 Lattanzio addosser? all'arma dei Carabinieri la responsabilit? della fuga del criminale di guerra.

16 agosto 1997: A Ponte di Legno, comizio senza precedenti di Bossi che, con il cardigan sopra la canottiera, si scaglia contro la Chiesa cattolica e il ?papa polacco?, accusato di trascurare le coscienze e occuparsi del potere temporale. Secondo Bossi, dopo papa Giovanni XXIII, ?un gran lombardo?, i preti sono diventati l?altra bretella del regime: la Lega deve combattere il ?nazionalclericalesimo?.

17 agosto 1997: le reazioni per l?attacco di Umberto Bossi alla Chiesa e al papa non si fanno attendere: il leader della Lega viene definito dai vescovi una persona ignorante e rozza, e dall?Osservatore romano un nano che si crede un gigante; Cossutta per Rifondazione difende il papa combattente, Gasparri di AN parla di campagna estiva demenziale di Bossi.

18 agosto 1998: il commissario europeo Emma Bonino inizia una visita di tre giorni in Kosovo e Montenegro allo scopo di valutare la situazione umanitaria, in seguito all?intensificarsi degli scontri nelle scorse settimane, assicurarsi che le agenzie umanitarie abbiano libero accesso alle vittime del conflitto e siano capaci di attribuire i primi soccorsi alimentari e umanitari al numero sempre crescente di rifugiati.
19 agosto 2000: oltre due milioni di ragazzi a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani, forse il pi? grande e pacifico ritrovo di massa di tutti i tempi. Un evento definito dallo stesso Papa, che ha ritrovato un?insperata verve, senza precedenti. Il Pontefice ha dichiarato che questi giovani sono la migliore garanzia per il futuro dell?umanit?.
20 agosto 2003: sulla spinta delle polemiche e delle proteste delle tifoserie, la Federcalcio rivede le decisioni prese a fine luglio riguardo al campionato di Serie B. Vi parteciperanno di nuovo 24 squadre: vengono riammesse dalla Serie C, dopo la discussa retrocessione, la Fiorentina, il Catania, il Genoa e la Salernitana.

PARLIAMONE

IL PREMIO ?POETA DELL?ANNO? RENATO MILLERI (REMIL)

Come sapete il Premio ?Poeta dell?Anno? ? in pieno svolgimento, scoprite il loro mondo poetico e votate e fateli votare dai vostri amici e parenti, essi sono:

Alessandro Bacci, Augusto Fonseca, Anna Salvati, Armando Romano, Brunella Mallia, Daniela Costantini, Edilio Biondi, Felice Serino, Francesca Genzano, Gloria Venturini, Luciano Somma, Marco Besso, Marilena Ferrone, Michael Santhers, Novella Torreggiani, Paolina Carli, Paolo Santato, Piero Donato, Roberto Reggiani, Virginia Grassi e Vittorio Rombol?; troverete il loro profilo poetico a questo indirizzo:



qui sono stati inseriti in ordine alfabetico, nel sito sono stati pubblicati in ordine di scrittura. Leggete e scoprirete un modo nuovo di presentare un libro di poesie, perch? ho scavato per capire l?anima del poeta, non guardando molto alla forma.

Fatemi sapere che cosa ne pensate, muovetemi pure le vostre critiche che ho sempre accettato volentieri perch? mi aiutano a capire e conoscere sempre il genere umano.

La poesia di Edilio Biondi ?percorre nella notte i sentieri ancora segnati da versi infuocati sulla nuda roccia e ricrea l'origine. Il Poeta (non ditemi che mi ripeto) ? il rivelatore del Sacro. Essere poeti significa ispirarsi alla traccia degli uomini in letargo. Ecco perch? nella notte del mondo il Poeta canta il sacro?.

Daniela Costantini, ?nel suo mondo poetico analizza i significativi mutamenti della testimonianza della vita affettiva, considerati nel passaggio dal mondo antico, attraverso le teorizzazioni del diritto dell?amore universale e naturale, degli affetti tra uomo e uomo, tra uomo e famiglia, ormai sorpassati?.

Novella Torreggiani ?denuda lo stato d?animo dell?artista senza aggiungere invenzioni verbali che possono accrescere o diminuire quello che sente in s? nell?attimo creativo?.

Anna Salvati ?non sviscera lacrime d?alambicco ma sentimenti limpidamente espressi, proprio col trasporto dei menestrelli, senza escludere il grande tra tutti?.

Michael Santhers ?affronta umanisticamente l?immigrazione, con una forte ironia e critica al vecchio regime e alla sorpassata contestazione partitistica?.

Marilena Ferrone ?c?? l?inizio del mondo poetico, un?armonia del suo percorso poetico-esistenziale, in una cornice godibile di purezza lirica personalissima?.

Piero Donato ?pur godendo di una libert? spiegata, i versi oscillano fra la forma lorchiana e il contenuto montaliano e caproniano,formando un ponte sull?infinito proteso verso l?eternit??.

Augusto Fonseca ?i versi formano una stupenda sinfonia di colori storici, dando inizio ad un vezzo tipicamente dannunziano?.

Brunella Mallia ?con la sua Arte poetica e pittorica e con la raccolta ?L?Isola del sogno? promuove e partecipa attivamente alle iniziative culturali e rende noto in ogni parte il suo paese arroccato sopra un promontorio dell?entroterra siracusana?.

Felice Serino ?alla vitalit? del carattere abbina la vitalit? fisica e la unisce all'espressione della vita dello spirito e la determina con la propria profondit??.

Roberto Reggiani ?ha rappresentato sia la morte sia la sopravvivenza sua che assiste alla dipartita del proprio figlio e imprime in lui la speranza che ora sar? suo figlio, che lo protegger??.

Paolina Carli ?nella poesia trova la consapevolezza che essa ? il potere magico che aiuta a vivere e perci? la scrive, affinch? l?umanit? possa trovare la sua luce?.

Alessandro Bacci ?la poesia ? elevazione spirituale ? canto di vittoria che lascia storditi chi a lei si avvicina e disorientato chi, invece, vi trova parole inusuali?.

Gloria Venturini ?i versi sono immagini colorate su fogli bianchi che mettono in luce il crocianesimo con la sua atmosfera intellettuale; una specie di diffusa ed impalpabile influenza?.

Luciano Somma ?la grandezza del Poeta: facendo suoi i pensieri degli altri e li rende pubblici prima dell?uomo comune, questi vede ci? che il Poeta ha anticipato quando il fatto si realizza davanti ai suoi occhi?.

Paolo Santato ?racconta la felicit? dell'uomo nella particolarit? del suo ruolo sostenuto in un sistema produttivo, foss?anche ipotizzato come perfetto, senza porre come condizione imprescindibile d'ogni perfezione il ripensamento delle attivit? economiche in una visione complessiva dell'umano?.

Francesca Genzano ?Pochi versi per introdurre in noi il principio di ci? che dovremmo essere, poich? l?anima costituisce il principio e il fine dell'umana esistenza?.

Armando Romano ?E? poesia del cuore e dello spirito, dell'amicizia e dell'amore. Poesia vera, sentita e vissuta; certamente l'aderenza ad immagini e sentimenti che sono suoi e una spontaneit? d'espressione oggi pi? che rara?.

Virginia Grassi ?Il paesaggio ? monocromatico, non ha colori che quelli del deserto dell?anima: ?Ti cerco nel pianto di un bimbo stuprato?; qui le immagini presentate non valgono come metafora del soggetto che traspare da una natura contemporanea che vive dell'oggetto non definibile con il rapporto di contiguit?, con le immagini prodotte?.

Marco Besso ?Il genere ? nuovo, egli sviluppa il suo mondo poetico partendo dal presupposto: potranno i versi decidere del destino mio e dell'umanit? e costruire una vita comune di uomini liberi??

Edilio Biondi ?La parola, non ? pi? la presa sulla realt? come immaginazione gi? colta come presenza, non ? pi? soltanto un mezzo per rappresentare ci? che pretende ?Signora Poesia? e cio? il contrario, della sua creativit? poetica che si rifugia nella parola e le conferisce la presenza dell?Essere?.

Vittorio Rombol? ?Nel momento in cui affronta e spiega la poesia porta a galla una comicit? inattesa, ma col linguaggio, in quanto parola diffusa, cambia tutto ed ecco che la poesia riappare sotto una modalit? opposta?.

Vi ho dato un cenno del loro mondo poetico il resto scopritelo e votateli, assegnando ad ognuno, secondo il proprio pensiero, un voto da 1 a 10. Soprattutto aspetto i vostri consigli, abbracciandovi con tutto l?amore che posso vi auguro un Sereno Ferragosto e a mio figlio che compie quarantuno anni tanta, tanta serenit? a amore.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

IL MIO MONDO UNO SCRIGNO

di Marco Pellacani

Marco Pellacani ? nato a Modena il 10 marzo 1969, dove vive; ? disabile dalla nascita e scrive poesie dal 1992; le diffonde nella speranza di conoscere gli ammiratori. E? sposato ed ha una bambina di nome Maribel.

Ha pubblicato: ?Uomini senza volto?, ?Poesie ad oltremare?, ?Per un pugno di poesie?; opere che propone e vende a chi ne fa richiesta.

Ho scelto ?Il mio mondo ? uno scrigno? poich? le parole pi? comuni in un suo verso rendono un suono nuovo; pare che la voce nel profferirle le faccia vibrare e tragga, a lungo, echi non conosciuti.

Negli orecchi ronzano, alle bocche salgono melodie, forse dimenticate.

Sono versi che possono accontentare chi di pi? chi meno; ma qualcuno rimane veramente incantato dal suono, come Ulisse dal canto delle Sirene, altri possono compiacersi e passare oltre, ma tutti i lettori vi troveranno qualcosa di comune e di particolare, il suono: l'indefinibile ritmo dell?anima.

In termini tecnici, la ragione del ritmo che i versi emanano ? quantitativa; perch? ? sentito come un accordo di tesi profondamente calcate e d?archi vibranti, come musica pura. Ma intendiamoci bene; ho detto musicali, non melodiosi; poich? a considerare le sillabe e i suoni in se stessi, sembrano duri, aspri, spezzati, difficili, ?come la matita della immaginazione?. La loro melodia non nasce semplicemente e materialmente dai suoni: nasce da ci? che egli, facendoli, se li ? cantati.

A fattura e struttura, il verso del Pellacani ? cosa molto semplice; le parole per solito seguono l'una l'altra secondo la legge dell'uso pi? comune. Non c'? discorso, non c'? disegno, non c'? composizione; sono frasi che si trovano sulla bocca di tutti.

Insomma, sono versi senza forma,? il contrasto fra l?intensit? del ritmo e la povert? del suono, che acuisce la profondit? delle intenzioni e la virilit? dell'espressione.

Egli sogna e canta, ma quando pi? pare che s'abbandoni al sogno con tutta l?ingenuit? dell'anima e gi? ceda alla volutt? del canto, allora si risveglia e diventa pi? vigile, cauto e accorto a discernere con l?incredibile sottilit? ogni variare del sogno. E? fermo su se stesso a considerare a una a una le modulazioni della sua voce e a meravigliarsi di compiacersi...

IL MIO MONDO UNO SCRIGNO
di Marco Pellacani
Traccio solchi nella sabbia,

segni strani

per occhi incapaci di intendere.

Disegno...

tutti pensano che io viva nel mio mondo.

Loro hanno strane forme,

visi diversi creo?

con la matita dell?immaginazione?

per un presente tutto mio,

che la gente non avr? mai.

Lo tengo stretto geloso,

fra le mie mani deformate dalla malattia,

anche la mia voce trema.

Le mie gambe sono immobili.

Chi potr? entrare con me nel mio scrigno?

A chi aprir? le porte?

Chi capire mi potr
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ATTUALITA?

IL PREMIO ?POETA DELL?ANNO? RENATO MILLERI (REMIL)

Come sapete il Premio ?Poeta dell?Anno? ? in pieno svolgimento, scoprite il loro mondo poetico, votate e fateli votare dai vostri amici e parenti, essi sono:

Alessandro Bacci, Augusto Fonseca, Francesco Sicilia, Anna Salvati, Armando Romano, Brunella Mallia, Daniela Costantini, Edilio Biondi, Felice Serino, Francesca Genzano, Gloria Venturini, Luciano Somma, Marco Besso, Marilena Ferrone, Michael Santhers, Novella Torreggiani, Paolina Carli, Paolo Santato, Piero Donato, Roberto Reggiani, Virginia Grassi e Vittorio Rombol?; troverete il loro profilo poetico a questo indirizzo:



Per tenere vivo il ricordo di Remil e dare onore alla sua arte vi prego di andare a fare una visitina all?indirizzo sopra elencato e votate per il poeta che pi? si avvicina alla vostra sensibilit? inviando la preferenza a renobromuro@alice.it. Ho notato che le visite sono tantissime, ne sono felice, ma i voti? I voti perch? non arrivano?

Io aspetto fiducioso. Grazie Reno

FATTI

21 agosto 1964, muore a Jalta Palmiro Togliatti era nato a Genova il 26 marzo 1893; studi? con profitto vincendo una borsa di studio.

22 agosto 2002: di fronte a una folla di almeno duemila persone partecipanti al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parla tra ovazione e applausi dopo le polemiche sul suo Ministro Giulio Tremonti ?L?economia va avanti, l?aumento dei prezzi non ? disastroso, siamo fuori dalla zona di rischio?.

23 agosto 2004: il ministro dell?economia Domenico Siniscalco riceve dal commissario europeo agli affari monetari Joaquin Almunia l?approvazione al Pdef programmato per la prossima finanziaria. Lo spagnolo ha definito ?realistico? il documento di programmazione economico-fimaziario dell?Italia, che resta comunque sotto l?attenzione della commissione europea dopo lo scampato ?early warning? di luglio.

24 agosto 1983: Emanuele De Francesco, alto commissario per la lotta contro la mafia, sostiene in un'intervista alla "Repubblica" che "per avere ragione della mafia occorrono non uno ma venti,venticinque anni".

25 agosto 1994: cambio ai vertici della polizia: Fernando Masone sostituisce Vincenzo Parisi.

26 agosto 2004: il giornalista Enzo Baldoni, sequestrato il 19 agosto da un gruppo islamico, allo scadere dell'ultimatum dato all'Italia per il ritiro delle truppe, ? assassinato. Baldoni era stato preso in ostaggio dall'Esercito di Liberazione dell'Iraq, una formazione vicina ad Al Qaeda e ad al-Zarqawi.

27 agosto 2002: pioggia e nubifragi si sono "accaniti" d urante l'estate su tutta l'Europa. In Italia le regioni pi? colpite sono quelle del Centro-Sud: protezione civile sempre in allerta, i collegamenti con le isole sono sospesi, i raccolti sono a rischio o seriamente danneggiati in gran parte delle regioni del nostro paese.




PARLIAMONE

Lampedusa, affonda barca di clandestini (da Il Corriere della sera)

Oltre 120 a bordo. Almeno 10 i morti. Tratti in salvo settanta immigrati. Ricerche in corso: circa quaranta dispersi. L'imbarcazione ? affondata alle 3:35 di stamani dieci miglia a sud di Lampedusa. Nella zona si sono subito diretti mezzi navali ed aerei per dare soccorso alle persone finite in mare.

Questo il fatto di cronaca odierna, ieri, negli anni Novanta Francesco Principato scriveva le sue storie di fantasia che oggi sono realt?. Che peccato che l?editoria italiana si sia lasciata scappare un?opera simile, bella e piena, non solo nel contenuto ma anche nella forma. Lui abita a Porto Empedocle e forse ci? che lo ha fatto diventare un giallista di forte risorse letterarie ? stata la nascita del commissario Montalbano, ma egli va oltre, il suo sguardo non si ferma ai fatti dell?isola ma va oltre l?orizzonte scandagliando dov?? il dolore per denunciare il perch? della sua esistenza.

Ho detto che negli anni Novanta ha scritto una storia simile a quella che oggi stiamo vivendo ogni giorno perch? approdano sulle coste delle nostre isole poveri disperati in cerca di Pace e pane.

Franco Principato parlando di una storia simile la veste di giallo, la circolarit? del discorso non manca d'incidere la successione delle immagini della parola: unico mezzo espressivo. La parola che concatena un processo di volont? creatrice consapevole e l'inconscio, col lanciare e disporre il traliccio dove vive l'io ideale.

Cos?, si sono sviluppate progressivamente alcune delle sue potenzialit?.

Di fronte a questa rete figurativa si svolgono sul piano stilistico, in gioco di rimandi, di riscontri e di richiami distribuiti di qua e di l? dal gran motivo centrale, parallelismi, tesi ad assicurare la salda cerchiatura dei vari pezzi del congegno narrativo.

Afferma Pound: ?Un'immagine che presenta un complesso intellettuale emotivo in un istante di tempo, ? la presentazione istantanea di un tale complesso che d? il senso d'improvvisa liberazione; quel senso di liberazione dai limiti di tempo e di spazio, quel senso d'improvvisa crescita che proviamo in presenza delle maggiori opere d 'arte?. In effetti allo scrittore Principato non ? venuto meno il tempo di questa presentazione istantanea del suo "I0"; ed ? proprio questo il motivo dominante intorno al quale gravita e il racconto e la carica immaginifica che sfrutta nel concetto di tempo.

Franco Principato sa che liricamente pu? ridurre quasi a zero la sua materia, ecco perch? a don Angelo piace e mette in pratica l'affermazione di Montale: ?basta un brivido d'amore? per redimere i ragazzi della sua parrocchia. L'amore vissuto diventa straziante perch? in esso vi ? il bisogno di rivivere la propria esistenza; poich? i ricordi sono stati, ormai, impressi sulla pagina che resiste al tempo.

Ho affermato che la narrativa contemporanea ha stretto un accordo tra la realt? e le cose. Ovviamente ? sottinteso che nelle cose si vuole anche (attraverso contraddizioni evidenti) far trasparire la verit?; perch? il linguaggio, ha una particolare relazione con la verit?. E, proprio, per fortificare questa verit? che Francesco Principato (essendo l'Arte il regno delle forme) non deve dissolvere l'essenza della forma.

Da qui la crisi della fantasia - Proprio perch? la fantasia e l'immaginazione sono correnti che zampillano e si sviluppano nella misura che coinvolgono tutte le facolt? dell'uomo simultaneamente, armonicamente. Da quando gli artisti, hanno cominciato ad operare indipendentemente uno dall'altro, il prodotto artistico ? un risultato abnorme: porta il segno evidente di una prevaricazione, o delle facolt? dialettiche.

Considerando questo stato di cose, si pu? affermare che la narrativa di Francesco Principato ? rappresentativa: in essa c'? la vita, la storia della contrapposizione alla contemporaneit? e, il nostro, ? testimone del proprio tempo. Il valore della libera testimonianza viene dall'inconsapevolezza d?essere testimone del suo tempo, anche se in fondo ? la testimonianza di un poeta che racconta, che descrive i fatti che lo commuovono e lo colpiscono e che l?uomo comune li vedr? vivere nel momento che accadono.

A Porto Empedocle ? approdato un barcone con a bordo una trentina di disperati, come ho gi? accennato; ci sono molti curiosi intorno, improvvisamente una donna grida e mostra le mani insanguinate: qualcuno, inavvertitamente o per dispetto, ha rotto la testa di una bambina di appena sette mesi. I Carabinieri giunti sul posto arrestano subito Kalid, l?uomo pi? vicino alla donna e che per primo ha tentato di soccorrere la bambina; ecco il motivo delle sua mani insanguinate.

Siamo in Tribunale e qui inizia il racconto originale di Francesco Principato:

?Ai sogni di Kalid ben Jaffir si alterna il serrato dibattimento in tribunale:

- Lo ha mai visto a Canicatt??

- No. Non ricordo.

- Lo ha mai visto in compagnia di Kalid ben Jaffar?

- Ho detto di non averlo mai visto.

- A Canicatt?. Lei ? molto preciso nelle risposte. Ha mai visto in qualsiasi altro posto l?imputato in compagnia del Cafisi o di altro tunisino?

- Confermo: No.

- Grazie.

Ma ritorna il sogno e, questa volta, non solo di Kalid ma anche dei suoi compatrioti. Un sogno cui l?autore (seppure ancor giovane), usa l?esperienza come un maestro della narrativa cinematografica e introduce una denuncia che brucia sulla pelle e nell?anima per ?il bersaglio delle claustrofobiche e bestiali escandescenze che l?affollamento delle inumane galere siciliane provocava?.

Kalid, aveva pensato anche alla nuova insegna: ?Porta d?Europa? in quella sua amata "Marzameni. La Sicilia pi? a sud di Tunisi"?.

Ovviamente ho narrato un brano a caso, ma sarebbe bello se qualche editore interessato mi chiedesse il manoscritto, anche se oggi, solo la data confermerebbe la creazione poetica dell?opera, perch? quanto ? scritto in ?Pi? a Sud di Tunisi?, oggi lo leggiamo tutti i giorni su milioni di giornali e telegiornali.

LA POESIA DEL GIORNO

NON OSATE
di Gerardo Sorrentino

Di Gerardo Sorrentino sappiamo che si ? laureato in legge lo scorso anno o l?altro prima ma ci? non toglie che con le sue ricche poesie incantasse il lettore come ha incantato noi, che siamo rimasti nel dubbio di quale parlare. Poi decisamente abbiamo scelto ?Non osate?. Il breviario poetico del nostro dolore e dello sconforto per la nullit? sconfinata della vita, lontano dall?opprimerci, ci ? di sollievo, ci apre il cuore alla speranza, agisce come grande liberatore dello spirito: ?un giorno mi chiamer? lungo le oscure strade dell?infinito? e l'amaro pensiero sorrentiniano, pur apparendoci leggermente pessimista, si scioglie e rasserena, siamo portati dal Poeta alla sua alta idealit? tra le armonie mosse dall'anima.

Dobbiamo confessare che ci siamo compiaciuti di scoprire e toccare con mano la piccolezza dell?uomo e delle cose, assaporando volutamente ?la conservazione della memoria e l?ultimo rantolo ribelle?

Ci siamo riconosciuti miserabili, e per dirla con Pascal: riconoscersi miserabili ? segno di grandezza. Il Poeta ci agita come una canna fragile scossa dal soffio del vento un po? forte, ma che il pensiero ancora infuso di forza vitale, ci permette di respirare e non ci fa sentire spenti, poich? avvertiamo la passione che vibra come il petto scosso dal battito fremente del cuore.

Sono versi frementi e appassionati che ravvivano i fantasmi i quali, inesorabilmente ci danzano intorno e senza dubbio potremmo anche essere fagocitati se il Poeta non fosse vigile e li sorvegliasse,come sorvegliava ogni moto della sua coscienza agitata

D'un tratto con tocco breve e fuggevole uno stato d'animo ci dispone alla contemplazione infinita, con spicco elementare e ingenuo, in tanta solennit? di mistero o vigore di concetto, senza una parola che non sia l'espressione di un mondo.

NON OSATE

Dedicata al poeta Alekos Panagulis

di Gerardo Sorrentino

Non amo la vita
pi? di quanto non ami gi? la morte:
? una questione di equilibrio,
e se la Temide dalla mano destra armata
un giorno mi chiamer? lungo le oscure strade dell?infinito
potr? fare di un timido sospiro
la pi? violenta vendetta che un uomo possa immaginare,
ma non osate voi,
che dell?udito sperate solo,
di poter conservare in memoria
l?ultimo rantolo del ribelle,
sarebbe troppo pericoloso concedervi tale onore,
potreste comprendere un minimo di dignit?
che dall?inferno vi sputer? contro,
oh no, restate dietro al vostro pastore,
che vi protegge per quel che siete,
non cambiate la vostra indole,
un giorno lo faranno i vostri figli,
e allora un?immensa e tragica risata
vi sommerger? da valli lontane
e da tempi da troppo andati.
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settimanale di scienze umane n?0706 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

A chi ? ritornato dalle ferie auguro un sereno anno lavorativo, chi sta ritornando, non si spazientisca facendo la lunga coda, e chi le gode nel mese di settembre buon riposo e gaudioso divertimento

FATTI

28 agosto 1997: il SUNIA denuncia: l?evasione fiscale sui contratti d?affitto ammonta a 15.000 miliardi, il 50% dei contratti non viene registrato, soprattutto nelle grandi citt? come Roma e Milano; il fenomeno interessa quasi cinque milioni di famiglie italiane. Nel 47,9% dei casi denunciati dagli stessi inquilini non esiste copia del contratto, nel 39,9% il contratto non viene registrato e nei casi rimanenti l?alloggio figura quale foresteria.


29 agosto 1997: l?ex amministratore delle Ferrovie Lorenzo Necci, dopo un interrogatorio di sette ore alla Procura di Perugia, chiede di essere ascoltato anche a Roma per l?inchiesta sull?alta velocit?. Necci dichiara alla radio di essere stato per anni al centro d?interessi enormi, che hanno provocato diverse morti, ma se lui dovesse morire, non si tratterebbe certo di suicidio: la disponibilit? a collaborare con la magistratura gli avrebbe procurato le prime minacce.

30 agosto 1998: i cantieri per riparare i danni del terremoto sono fermi a Foligno e in tutta l?Umbria. Nella sola Foligno, i progetti ammessi ai finanziamenti sono 1264, altri 300 sono in istruttoria. Dieci i lavori iniziati, ma le imprese abilitate sono soltanto 875 nell?intera regione: si prospettano ritardi di anni, oppure l?arrivo di imprese da altre parti d?Italia.

31 agosto 1997: a Venezia, la Lega brucia un fantoccio a tre teste con i simboli della CGIL-CISL-UIL, insieme ad alcune tessere sindacali delle tre organizzazioni, per annunciare la costituzione del sindacato padano ?SINPA?. I leader sindacali confederali fanno rilevare la rottura delle regole democratiche e delle libert? di confronto e d?opinione da parte della Lega, che segue metodi basati sulla intolleranza.
01 settembre 1999: tragedia di Ustica: il giudice Rosario Priore ha depositato l'ordinanza di rinvio a giudizio per dieci generali, quattro dei quali accusati di alto tradimento. Per diciannove anni avrebbero sviato ed insabbiato le indagini sulla tragedia del DC-9 Itavia, decollato da Bologna e precipitato, il 27 giugno 1980, sui cieli di Ustica. Per il giudice Priore l?aereo fu abbattuto durante una battaglia aerea fra Mig libici e caccia americani e francesi.

02 settembre 1987: un traffico di armi e mine verso il Medio Oriente viene scoperto con il blocco della motonave Boustany I nel porto di Bari. Durante le indagini saranno arrestati i dirigenti della societ? Valsella Meccanotecnica, del gruppo FIA.

03 settembre 1987: la nave italiana Jolly Rubino ? assaltata da una motovedetta iraniana nel Golfo Persico. Il giorno seguente il governo prender? la decisione di inviare nel golfo una flotta di navi da guerra.

PARLIAMONE
CONOSCIAMO L?ITALIA: ALTAVILLA IRPINA

Altavilla Irpina, in provincia di Avellino, ? una cittadina di origine Normanna e nel Dodicesimo secolo tutta la zona divenne feudo di Luigi di Capua che scelse il nome della citt? in ricordo Hauteville di Normandia, mentre Irpina ? identificativo della zona e deriva dal termine italico ?hirpus?

Dista sedici chilometri dal capoluogo Avellino, e diciassette da Benevento; confina con Arpaise (dove nacque mia madre), Chianche, Petruro Irpino, Tufo, Prata di Grottolella, Sant'angelo a Scala e Pietrastornina.

Per raggiungerla da Avellino bisogna percorrere per quindici chilometri, la SS 88 e dopo venti, venticinque minuti si ? ad Altavilla Irpina; mentre da Benevento si percorre la medesima statale ma per sedici chilometri.

Ricordo che partivamo da Paduli alle 23,00 con la carrozzella per essere alla Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta costruita sopra un?antica chiesa del Dodicesimo secolo, a forma di croce latina, con quattro ordini di pilastri ed una grande cupola centrale. Questa chiesa, durante l?anno ? meta di schiere di devoti che si recano presso il santuario dove ? venerato il Beato Alberico Crescitelli di Altavilla e dove ? custodito il Corpo di San Pellegrino, martire del Secondo secolo; si partiva di notte per trovare un posto molto vicino all?altare maggiore sotto la nicchia che conserva le reliquie di San Pellegrino, perch? da molte parti d?Italia giungono sul luogo il 24 agosto e il miracolo del Santo si manifesta solo la mattina del 25 agosto.

Il Santo, ? seduto appoggiato con la mano sotto la guancia destra; in direzione del volto c?? una ciotola d?oro dove, quando avviene il miracolo vi scende il sangue che trasuda dal volto e dopo avvenuto il miracolo, come per incanto il sangue, che prima riempiva la ciotola si dissolve in vapore. Quando lo vidi la prima volta era il 25 agosto 1938 e mi sono portato dentro la meraviglia di questo mistero della Fede.

L?anno successivo la chiesa era affollatissima e fummo in grado di ascoltare la messa, stando attenti ai sussurri che pervenivano da chi stava pi? vicino al Corpo del Santo: silenzio assoluto eccetto la voce potente del sacerdote che officiava (allora non esistevano microfoni). Un uomo che s?infil? accanto a noi disse che un signore che si era nascosto dietro la chiesa per orinare, sembra che abbia detto: ?San Pellegr?, i fessi sentono a messa e aspettano, io te piscio ?nfaccia?; non aveva finito la frase che rotol? lungo il costone roccioso sul cui picco sorge la chiesa. Accanto all?acquasantiera dove mia zia mi teneva in braccio, improvvisamente un ragazzo, appoggiato sulle grucce, cadde intontito sulla spalla di mia zia, quando rinvenne cominci? a camminare senza grucce, a passo svelto verso l?altare maggiore.

Non sono riuscito pi? ad andarci, prima la guerra, poi la necessit? di imparare un mestiere, vi ringrazio con tutto l?amore che posso, perch? oggi, per il bene che vi voglio, ci sono ritornato con voi.

Il centro storico, meravigliosamente caratteristico denota lo stile del tempo, risale all?Undicesimo secolo e la campagna ? rimasta di epoca medievale, con i suoi antichi casolari, zone con presenza di fossili, acque sulfuree e saline, depositi di tufo vulcanico e pozzolane, la zona ? stata dichiarata area archeologica. Questo ? il luogo che, senza dubbio, offre le suggestioni pi? gradevoli ed interessanti. Si ? sviluppato intorno all'antico Castrum, circondato in passato da mura e torri, l?abitato presenta ancora oggi il suo modello medievale, con porte e viuzze strette rimaste come si modellarono sulla orografia del terreno, con case costruite su uno o due piani sulle cui facciate non mancano piccole edicole votive, segno di una religiosit? popolare sempre viva.

Da vedere il Palazzo Comitale considerato l?esempio pi? bello del Rinascimento campano. La costruzione fu iniziata dal feudatario Andrea De Capua in occasione del suo matrimonio con Costanza di Chiaromonte (ex regina e moglie ripudiata del re Ladislao D?Angi? Durazzo) ed ebbe termine nella seconda met? del Cinquecento, imponente nel suo aspetto non di castello ma di un superbo maniero; ora in fase di restauro che prevede attivit? connesse all'universit? di Benevento.

I benefici economici di Altavilla Irpina vengono anche da un giacimento di zolfo scoperto nel 1866 da Federico Capone, personaggio eclettico e deputato di fede repubblicana. Le miniere giacciono sulla riva destra del fiume Sabato.

Dell'antico impianto restano dei capannoni, delle turbine della centrale idroelettrica.

Ecco il motivo per cui una visita allo stabilimento offre spunti di interesse soprattutto per il fatto che le miniere di zolfo di Altavilla Irpina, insieme con quelle di Tufo, rappresentano, per l'Irpinia, uno degli esempi importanti di archeologia industriale.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

?PRIMO PENSIERO?

di Tania Vlasov

Tania Vlasov, ? nata a Losanna da padre russo e madre greca; ? cresciuta in Argentina. Afferma che le origini slave hanno sviluppato l?animo malinconico e riflessivo. Da oltre trent?anni vive a Milano,che considera la sua patria. E? divorziata, ha due splendide figlie che sono la sua gioia. Ha amato scrivere i suoi pensieri, le riflessioni, sin da piccola; cose che ha custodito gelosamente, per anni; pensando che non potessero interessare, fino al giorno in cui ? approdata in Internet ed ha scoperto tante belle poesie, dicendosi che forse? chiss? anche le sue avrebbero potuto parlare a qualcuno. La sua vita ? una continua ricerca del mondo interiore e della conoscenza del prossimo. Adora la natura, la filosofia, la musica e la lettura che parla al "cuore" ed alla "mente". L?intimismo nella poesia sembrava scomparso con i poeti della penultima leva e invece lo ritroviamo e anche splendidamente espresso in questa ?Primo pensiero? di Tania Vlasov.

Nella sua poesia tutto pare portato da un'onda unica di suoni: la sinfonia lirica dell'anima del Poeta. La musica dell'anima, non quella sola dei ritmi, delle parole, degli accenti del verso, che ora si spezza, o si restringe, o sussulta, o si espande; quell'arcana, infinita, dolcissima melodia, che erra col vago e indefinito sentimento che brucia lo spirito e accarezza, culla il sogno, che sorge, tra il fluttuare e trascorrere delle armonie pi? intime.

Nessuno potr? dire la commozione del poeta, quando la forza divina, la vibrazione musicale tutta interiore, intensissima, ha destato onde tumultuanti nell'anima e le impressioni non ancora esprimibili.

Il fascino musicale che si sente ? gi? possente nei primi tre versi che fanno languire la nostalgia della fanciullezza, quando ancora non avrebbe mai immaginato di vivere come un uccello ferito la sua ?grande passione?, che le suggerivano immagini, fuggenti la parola, ogni concreta espressione. Appunto perch? la musica non imita e non esprime che lo stesso sentimento in persona e sembra rivelare altri mondi migliori, altri misteri d'ignorati Campi Elisi, l'arte da lei preferita.

PRIMO PENSIERO

di Tania Vlasov

Non cosi avrei voluto vivere
da uccello ferito
In cima al molo
questo pensavo,
invidiando ai gabbiani
la danza sfacciata
nell'aria e nell'acqua.
Non cosi pensavo di vivere:
misurando il tempo
nella vita degli altri

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SERENE FERIE CON TUTTO L?AMORE CHE POSSO. RICORDO A CHI HA ACQUISTATO L?ANTOLOGIA ?BASTA UNA POESIA? DI VOTARE L?AUTORE CHE PREFERISCE ED INVIARLO A renobromuro@alice.it AFFINCHE? POSSA SCRIVERE IL PROFILO POETICO PER L?INSERIMENTO NEL PREMIO ?POETA DELL?ANNO ?Renato Milleri (remil)?? Grazie dal profondo del?intimo con gratitudine.



ATTUALITA?

Agosto,

congiungi la sposa al Padre,

al Figlio Martire per noi,

mentre Angeli cantano Osanna

cori festanti al mio cuore.



Sposa, Madre e Sorella passasti,

al cielo assurgendo, per l'anima:

Nel fondo mettesti pargolo ricciuto:

Gianpiero, Lia gi? c'era e in compagnia.



Non sete, non tremito d'invidia

al labbro che non conobbe sorriso.



Notti deliranti senza stelle

luna, anima senza luce, scavata

da solchi profondi, trenod?a

per il chiesto e non avuto

sposa dell'anima, prima.



Improvvisamente

congiungendoti al Padre, Sposo e Figlio

passasti o Vergine sui solchi dell'anima

posasti mano lieve impercettibile.

Risorsi agosto,

tra le braccia eternamente

stretti finch? vita m'? data

Gianpiero, gli altri gi? c'erano.



FATTI

07 agosto 2000: si conclude l'accordo per l?acquisizione dal Gruppo Cecchi Gori della quota di maggioranza di Tmc e Tmc2. Seat-Pagine Gialle ha acquistato il 75% di TMC: l'operazione si ? articolata in tre tronconi: Seat acquisisce un 25% della tv monegasca attraverso un aumento di capitale di duecentocinquantamiliardi e il restante 50% tramite l'emissione d?azioni ordinarie per un valore di cinquecento miliardi.

08 agosto 2003: Lorenzo Bignamini, psichiatra, di quarantadue anni, attraversa il centro milanese in bicicletta per tornare a casa, dopo il lavoro. La moglie e le figlie lo attendono in vacanza, dove il giovane medico non giunger? mai. Un ex collega, Arturo Geoffroy, malato di schizofrenia e da lui curato anni fa, gli tende un agguato mortale in strada. L'uomo fugge. Verr? arrestato qualche giorno dopo sulla spiaggia di Camogli in Liguria.

09 agosto 2001: al Tribunale di Venezia, durante la notte, esplode una bomba contenente cinque chili di esplosivo ad alto potenziale, poche ore prima dell'arrivo in citt? del premier Silvio Berlusconi. Gli inquirenti non hanno dubbi: ? un attentato. L'ordigno sar? rivendicato poco dopo da oltre venti organizzazioni terroristiche, tra cui i Nuclei Territoriali Antimperialisti. Viene incaricato delle indagini il giudice Felice Casson. Nel Kosovo due alpini italiani: Giuseppe Fioretti e Dino Paolo Nigro, di stanza nel contingente italiano, muoiono cadendo da un elicottero in fase d?atterraggio. La magistratura apre un'inchiesta per omicidio colposo.
10 agosto 1998: il Viminale conferma: scaduti i trenta giorni dall?arrivo in Italia, ai clandestini non ancora rimpatriati sar? consegnato il foglio di via, che consentir? loro di restare nel nostro Paese per altri quindici giorni. Non ? prevedibile una proroga dei termini: ? pronto un piano per chi non rispetta il decreto di espulsione. Protestano Lega e Alleanza nazionale (che parlano di smacco alla credibilit? dello Stato) per quanto fatto dalla polizia per arginare il fenomeno. L?UDR chiede una riforma dell?attuale legge.

11 agosto 1979: la Camera concede la fiducia al primo governo Cossiga con 287 s? (DC, PSDI, PLI, SVP), 242 no (PCI, MSI, PR, Indipendenti di sinistra), 65 astenuti (PSI, PRI); il 12 al Senato otterr? 153 s? e 118 no.

12 agosto 2003: questa lunga estate del 2003 sembra non finire mai. L'afa e il caldo straordinari uccidono, soprattutto gli anziani. Nelle citt? italiane, cos? come nel resto d'Europa, la situazione climatica estrema mette in luce i problemi legati alla solitudine e al malfunzionamento sanitario. ? polemica tra il ministro della Sanit? Girolamo Sirchia e i sindaci cittadini. Intanto il fuoco distrugge i boschi in molte parti d'Italia: gli incendi registrano, rispetto all'anno scorso, un aumento del 91,2%
13 agosto 2004: ? siglato l'accordo preliminare che porter? la Piaggio di Roberto Colaninno all'acquisizione del 100% di Aprilia. Per il nuovo gruppo ? previsto un aumento di capitale di cinquanta milioni e la conversione di centodieci milioni di crediti. Il nuovo gruppo sar? leader nella Ue con un fatturato di 1,5 miliardi di euro.

I MALATI E L?ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE

Ricordate che due settimane or sono, numero 0701 di fatti e poesia, vi parlai della destinazione dei malati soggetti alle ASL governate da un assessore della Regione che non sa fare i conti? Vi ripeto uno stralcio affinch? il mio dire sia pi? chiaro:

?? quando si telefona al CUP per prenotare una visita medica, chiedono nome cognome ed et?, poi ti propongono va bene alle 13,00, del 19 luglio, al Policlinico di Tor Vergata? (l?esempio ? per gli abitanti della Regione Lazio e particolarmente di Roma, ma penso sia cos? anche nelle altre Regioni d?Italia). Allora timidamente si suggerisce: ?Prima di quell?ora non ? possibile? Sono diabetico e cardiopatico?. L?impiegata n?? (perch? queste signore o signori non hanno nome) subito scatta e con arroganza t?impone: allora alle nove del 14 novembre, le va bene?

- Ma come prima aveva detto alle 13,00 del 19 luglio?!; e per aver chiesto di spostare l?orario alle 09,00 del mattino per salvaguardarmi la vita mi rimanda a novembre?

- Allora quale prenoto? ? Stride con voce acida. Luglio alle ore 13,00 o novembre?

- Chini la testa e a malincuore, sperando nella grazia di Padre Pio, Papa Giovanni XXIII o Ges? che ti proteggano e ti facciano superare il gran da fare per quel giorno, perch? per essere puntuale alle 13,00 devi partire da casa alle 10,30, taci.

Questa settimana, invece parler? (sempre tenendo presente la destinazione? Camera Mortuaria) di come la Regione Lazio spende un sacco di soldi in carta e fa pagare le medicine salva-vita; oppure permette ad un dentista della ASL di sbagliarti la protesi dentaria e se ricorri da lui perch? non puoi mangiare, ti sbatte in faccia un NO! Potente come le trombe di Gerino che ti fa tremare:

- Venga il primo settembre, non posso fare niente sono in ferie.

- Ma come ? domandi ? a luglio non ? stato in ferie, perch? sono venuto anche allora e mi fu detto che era in ferie?

- Sono in ferie. ? Ti sbatte in faccia con arroganza la sua villan?a ? Le ho detto ritorni il primo settembre e se si pu? fare qualche cosa si far?.

Il paziente che da giorni non riesce a mangiare perch? la protesi non glielo permette. Se vuole mangiare deve farlo senza denti e deve accontentarsi della pappa dei bambini; insiste, ma? non c?? niente da fare; il ?dentista villano? ? irremovibile. Devo ricordare che la protesi dentaria ? stata fatta da un odontecnico, sotto la sua responsabilit?, che non ? andata bene dal primo giorno e che ora si ? spaccata perch? non una protesi rinforzata, eppure l?hai pagata per tale.

- Veda nelle vicinanze di casa sua se trova un odontecnico e si faccia riparare la protesi, io sono in ferie.

E? agosto e sono tutti in ferie, cerchi un indirizzo con un numero di telefono attraverso ?Le pagine bianche?. Fai cento telefonate e trovi qualcuno che ti risponde e gentilmente ti suggerisce di recarti in via? che forse c?? qualcuno ancora aperto, perch? loro stanno chiudendo per ferie; ha ricevuto la risposta telefonica perch? c?era il trasferimento di chiamata.

Il paziente s?incammina, gi? sapendo in cuor suo che trover? tutto chiuso, e domandando, domandando riesce a trovare un odontotecnico; bussa e? quasi non crede ai suoi occhi: la porta si apre e due giovani vestiti di tutto punto, pronti per la partenza lo ascoltano e, sorridenti riparano la protesi senza pretendere un centesimo di euro per il lavoro.

Forse che l?Assessore alla Salute della Regione Lazio gioca sulla magnanimit? degli italiani, pronti e altruisti ad aiutarsi l?un l?altro?

In questo modo l?Assessorato alla salute della Regione risparmia un sacco di soldi che poi spende (il triplo, in parte gi? ne ho parlato) in carta e francobolli mentre proibisce ad un malato di curarsi come dovrebbe, perch? alcuni farmaci salva-vita sono concessi solo se si ha una specifica malattia, anche se soffri per un male correlato a quello che prevede di usufruire il medicinale gratis?

Molte medicine salva-vita costano un occhio della testa e, per un pensionato sociale togliere dallo stipendio anche soli 65,00, 70,00 euro al mese significa stare digiuno due e magari tre giorni, per? l?Assessore si premunisce di inviarti a casa un promemoria, di tre fogli, per un appuntamento che hai preso tramite il CUP. Se solo pensasse che dieci risme di carta potrebbero coprire la spesa per salvare la vita ad un malato, sfrutterebbe meglio il suo mandato e farebbe il proprio dovere, per il qual ? stato votato.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

SERENA

di Anna Petraroli



Anna Petraroli ? casalinga. Ha sempre amato scrivere poesie lo fa per improntare su di un foglio le sensazioni che prova. Non le ha mai fatto leggere a nessuno ma ora ha deciso di farlo per il piacere di condividere le sue sensazioni con chi la possa comprendere. L'atto del poetare proviene da un incanto di realt? schiettissimo. C'? un contrassegno direi fatale e carnale, suggello autentico che trasfigura in arte le cose semplici della vita facendo s? che da questa trasfigurazione germogli la genialit?. Quelle che ella chiama ?luce dell?alba che spia e illumina le fredde pareti?, sono le supreme commozioni della sua vita, che verga sulla carta dandogli un ritmo e un?andatura corale, popolare.

Il paesaggio ? costruito con parole semplici, l?esaltazione che riceve nel sentirsi invadere da un fascio di luce, che rappresenta totalmente la bellezza dell?animo semplice e avvinto da una bellezza naturale, forse d?autorit? antica e veneranda. La sua sensibilit? spasmodica, di vedersi invasa dal primo fascio di luce del mattino, non gli preclude di rimanere incantata e avviarsi, come una sonnambula, verso una forma classica della vita e dell'arte; verso l'idea di una serenit?, come ella afferma ?come mai prima non mi riusciva di godere tutto questo??; e le pare di correre e respirare l?aria pulita con l?odore della terra appena bagnata da una pioggia non carica di ?radionuclidi? nelle sconfinate distese di un altro tempo.

Nessuno pu? sapere, come la Petraroli, nel rapido e largo stacco dei suoi versi riesca ad essere modernissima e, al tempo stesso, naturale, popolaresca.

Non credo che questi versi e l?autrice stessa, passeranno come una cometa; anche se analizziamo le strette ragioni formali, in una sfera pi? vasta e calorosa. Si sente che Ella d? un esempio d'eroica fedelt? alla poesia: un esempio di poesia testimoniata. S?, testimoniata! Quante volte e quanti di voi (credo tutti) alzandosi di mattino nell?aprire le imposte della finestra, nel vedere il cielo sereno si sente invadere, direi avvolgere da un alone di serenit? che senza pensare vi fa gridare, incuranti che altri possano udire:

?Sono serena, serena, serena?

Un largo sorriso che viene dal cuore! Con questa visione inaugura un tono intimo e grave. Sembra un avvertimento simbolico, quel verso che annuncia ?un largo sorriso che viene dal cuore? sistemato, ?volutamente?? al centro della lirica.

L'arte che, assume talvolta un che di romantico, sa ritrovare, come finestre di mare brillanti in fondo a cupi vicoli, aperture e certezze verso serenit? dorate. Delicatezze ed agrezze speciose, improvvise miniere di un contenuto infinitamente cosciente.

Ma sensazioni ed immagini di questo genere, pur bellissime, interessano soprattutto come punto di distacco verso una sua natura pi? profonda. Sono ricordi di ore nelle quali, per intenzione, o simbolicamente soltanto, ella ha cercato di riaffermare il possesso dei propri valori, che vive intensamente ed anticipa la grazia. Si affermerebbe che esprima, con il bisbiglio leggero e la precisione di un disegno psicologico le sue nostalgie, le sue attese, la sua realizzazione di poeta. L'innesto della tonalit?, si avverte facilmente e ci rallegra perch? l?autrice ? serena e la sua serenit? ? candida e pura, sincera come la vedono il suo animo e gli occhi.

E la piena purezza delle attuazioni appare, dicemmo, nei paesaggi, sia in forme che hanno ancora del descrittivo; sia in vere e proprie illuminazioni Uriche, dove si astraggono del tutto in geometrie i colori e arabeschi musicali, con raccordi semplicissimi di parole facili e ritornanti, che limitano e spartiscono vasti e limpidi spazi...

Ma tali spazi appunto conferiscono all?apparizione della luce dell?alba, paesaggi di libert? e di redenzione; e fanno tanto pi? sentire come quella serenit? non fosse qualche cosa di astratto, un tema da disciogliere in valori affini di cultura.

SERENA

di Anna Petraroli

Svegliarsi al mattino serena

la luce dell'alba che spia

che illumina le fredde pareti

Serena mi sento serena

Balzo dal letto leggera

spalanco la finestra

un fascio di luce m?invade

Com'? bella stamani la natura

e tutto un sorriso nei campi

ma quello che pi? mi rallegra

e un largo sorriso che viene dal cuore

Serena mi sento serena

? una poesia melodiosa

Dov?? quella nube!

che solo ieri m?impediva di vedere tanto splendore

Serena mi sento serena

Spero solo che la gioia

che ha invaso il mio cuore non duri soltanto un mattino

*****************************************

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Repertorio n° 3426 ? Raccolta n° 1270 del 29/10/1984 (non profit)

FATTI

18 settembre 1984: muore a Roma Riccardo Lombardi, uno dei fondatori del Partito d'azione e leader della sinistra socialista. Era nato nel 1901 a Regalbuto, in provincia di Enna.

19 settembre 1985: muore a Siena Italo Calvino. Era nato a Santiago de Las Vegas, a Cuba, nel 1923. Calvino è l'autore di alcuni tra i più espressivi romanzi italiani del secondo dopoguerra: Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957), Il cavaliere inesistente (1959), Palomar (1983).

20 settembre 1990: Libero Gualtieri, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi e il terrorismo, presenta la relazione relativa al lungo lavoro di indagine condotto sulla tragedia di Ustica del DC9 Itavia precipitato nel 1980. Aeronautica, servizi segreti, magistratura, politici sono chiamati in causa per avere, in vario modo e in tempi successivi, contribuito ad ostacolare l'accertamento della verità.

21 settembre 1990: ad Agrigento la mafia uccide il giudice Rosario Livatino.
22 settembre 1992: Bruno Trentin mentre tiene il comizio a Firenze, durante lo sciopero proclamato da CGIL-CISL-UIL contro la manovra economica del governo è colpito da un bullone. Nei giorni successivi analoghe contestazioni nei confronti di dirigenti sindacali avverranno in molte città.

23 settembre 1986:la FIAT, con un esborso di tre miliardi di dollari, rientra in possesso della quota azionaria che nel 1976 aveva ceduto alla Libia.

24 settembre 1995: il volontariato e le iniziative sociali che fanno capo alla Caritas italiana e al Coordinamento delle Comunità di Accoglienza (CNCA), chiudono un convegno a Firenze, chiedendo un'attenzione anche legislativa e progettuale sul "terzo settore" della società (tra Stato e mercato) e sulle imprese sociali non profit.

PARLIAMONE

TRA FUFFA E SCEMI DEL VILLAGGIO: DOVE MANDARE I POETI?

Un amico di Umberto Eco, ?poeta laureato?, afferma: ?Su Internet si trova la fuffa peggiore: materiale inerte, esternazioni emozionali da scemi del villaggio, blog di esibizionisti??

Nell?articolo, invece, l?Illustre Maestro, ci fa sapere che: «Sul ?Corriere della Sera? di sabato scorso è stata aperta una polemica, estiva solo in apparenza. Tutto nasce da un?intervista di Nanni Balestrini su ?Liberazione? dove il nostro, incapace di evitare provocazioni anche in età sinodale, lamentando che l'editoria abbia smesso di pubblicare poesia, dice che per fortuna c'è Internet che permette di far circolare le poesie di tutti. Ovviamente Balestrini pensa sia ai siti che antologizzano poeti noti che a quelli che ospitano gli esordienti, e ammette che è difficile orientarsi in mezzo a tanta abbondanza, ma segnala alcuni indirizzi affidabili».

Vi ho parlato di questo avvenimento,ricordate, «Parliamone ?Attenti all?esca??»

Ora scende in campo il più grande semiologo che esista al mondo. Anche lui è preso dalla nostalgia. Avallando quanto ha detto il suo amico poeta, che in Internet c?è materiale scadente la ?fuffa? peggiore, e i blog sono proprietà di esibizionisti, noi poveri alunni incapaci d?intendere e di volere restiamo a guardarci in faccia come ebeti, senza reagire.

Ma dobbiamo riconoscere che anche gli ?immortali? soffrono di nostalgia. Non fu Lui con Luciano Berio che verso la fine dell?anno 1958 e inizio del 1959 avviò un esperimento radiofonico sul testo dell'Ulisse di James Joyce, con il quale diede il via alla stesura di un saggio che avrebbe dovuto costituire il testo fondamentale della Neoavanguardia?

Insigne Professore, non è stato Lei con Luciano Berio a creare il neologismo ?Neoavanguardia?, permettendo al ?Gruppo 63? di portare il caos nell?Arte, spiegandolo nel suo libro ?Opera aperta?, facendo dell?anno 1963 il più caotico che l?Italia abbia vissuto?

E? vero, Maestro ammirato e idolatrato, che Internet da due anni ha cominciato a dare i numeri, gli autori fanno di tutto per eccellere non per originalità, ma per tecnica informatica. Eppure Internet è stata ed è l?unica risorsa per un giovane scrittore che vuole far conoscere le sue opere visto che gli editori, non parlo degli pseudo ma di coloro che vorrebbero fare veramente gli editori e che, per poterlo fare, chiedono al giovane autore la collaborazione al 50% delle spese per la stampa, acquistando un tot numero di copie, per l?editing, la distribuzione e la presentazione, anche se dopo aver intascato gli ottomila euro, minimo, della presentazione e della distribuzione non se ne parla più. Ora hanno imparato la vendita via Internet, però il libro la libreria non la vede nemmeno con il cannocchiale e il lettore non avendo nessuna critica o commento o accenno alla trama, acquista il libro del nome affermato e il giovane, preso in giro, rimane anche scornato perché non vende più delle dieci copie che acquistano gli amici fedeli.

Forse Lei, Maestro illustrissimo, si riferisce a questo? Forse il suo amico e Lei, per ?Fuffa? intendete sottolineare l?attuale stato di cose? E sembra proprio che col passo seguente l?Illustre Professore voglia proprio spiegarlo:

«Interrogati altri poeti e critici, ne sono venute fuori tre obiezioni principali. La prima (e mi pare sia giusta) che, anche se alcune collane di poesia sono state chiuse, non è vero che gli editori hanno smesso di pubblicare poesia e alcuni tra i poeti più noti (dico contemporanei, non classici) vendono anche diecimila copie. La seconda (anch'essa giustissima) è che per i poeti giovani che vogliono farsi conoscere ci sono altri canali alternativi come riviste, festival e letture pubbliche. La terza è che, come ha detto un poeta laureato, "se vai su Internet a cercare la poesia, trovi tanto materiale inerte, esternazioni emozionali da scemi del villaggio; i blog sono fatti per lo più da esibizionisti. Si trova la fuffa peggiore, senza un orientamento».
Insigne Maestro, diecimila copie di libri di poesia? E? un record che può vantare solo Montale con ?Satura?, oggi al massimo un poeta più conosciuto quando avrà venduto ottocento copie è fortunato. Il poeta laureato di cui parla, evidentemente non ha visitato i siti che hanno un proprio ?indirizzo letterario?. E? anche vero che i siti letterari non hanno entrate. I giovani possono farsi conoscere, non c?è bisogno di andare nelle piazze o partecipare a festival. Ma dove sono i festival della poesia? Se qualcuno esiste è la brutta copia della ?Talentiade Olimpiade di Talenti? ideata e organizzata dalla rivista Marman di Sanremo nel 1973. Oggi, il giovane, non può sperare nemmeno alla pubblicazione in una rivista, perché è richiesto l?acquisto di un tot numero di copie. Quindi il giovane e valente poeta non avrebbe mai, senza Internet, la valorizzazione nel giusto merito.

Maestro sempre più ammirato: ?un poeta laureato?? Che cosa intende per ?poeta laureato?? Non sapevo che esistessero due tipi di poeti! Poeta si nasce oppure è colui che scrive elucubrazioni in verticale che poi chiama poesie, ma questo è un altro discorso. Forse, essendo nell?Olimpo non s?interessa a quanto avviene nel mondo artistico-letterario dei diseredati: esiste tanto marciume che chiamo, dal 1973, ?Racket dell?Arte?. Ora, in questo mondo in cui prevale il nepotismo e l?amico dell?amico,ci sono concorsi in cui un giovane che tutto potrebbe fare, meno che scrivere ?esternazioni personali? chiamarle poesie e vincere un concorso serio perché la sua vittoria è stata imposta dal suo amico presidente di giuria.

Questo accade nel mondo editoriale cartaceo, non credo che potrebbe accadere in Internet, dove siti che hanno dal medio all?alto livello culturale, valorizzano nel giusto merito i giovani o comunque nuovi autori attraverso concorsi cui oltre ad una giuria tecnica (di questo festival della poesia itinerante, avendo in concorso più di un migliaio di concorrenti), composta da Francesco Grisi (presidente), Giuseppe Selvaggi, Paolo Diffidenti, Giorgio Carpaneto, Augusto Giordano e?, subentrava il lettore col suo giudizio che, assicuro, in oltre diciassette edizioni sedici volte giuria tecnica e pubblico si sono trovati concordi.

Mi creda, Professor Eco, ha detto un lettore assiduo di Internet: «coloro che ci chiamano cialtroni e matti se ne stessero nel loro mondo in-cantato in silenzio, perché certamente da Internet Tommasi di Lampedusa e Guido Morselli non moriranno inediti...» Noi internetiani siamo scemi ma sappiamo riconoscere il valore di un?opera sia essa di narrativa sia di poesia o di pittura.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

COME UN?AQUILA

di Luciana Evita Tonietti


«Come un'aquila felice volo lassù
dove nessuno potrà mai arrivare».

Della felicità che ognuno prova nel «volo», specialmente se questo è solitario, se ne può parlare soltanto se si accettano le dottrine e l?esperienza dei grandi oppure si riportano alla memoria le letture crociane per la formazione e l?operosità di critico.

Leggendo «Come un?aquila» di Luciana Evita Tonietti occorre accettare, senza riserve, il concetto dell'arte come intuizione ed accettare, quindi, subito il principio della sua autonomia, ma sempre a proprio modo, accogliendo l?intuizione.

Ho cercato la poesia fuori da tutto ciò che in una composizione poetica può essere edonistico, discorsivo, illustrativo.

Secondo la prima Estetica crociana che non contraddico, ma accetto la teoria dell'intuitività dell'arte, perché sembra coincidere con la concezione dell'arte dei poeti moderni, che cercano esperienze concrete, fondate sulla propria conoscenza delle varie arti, specialmente la pittura e la musica. L'idea fondamentale di Benedetto Croce, il quale asserisce, «che esiste l'arte in assoluto e non le singole arti» è penetrata attraverso formulazioni svariatissime, anche in grafomani che non sanno neppure chi sia.

Ciò che fa diventare poesia la produzione della Tonietti è, invece, l'esperienza, più che l'intuizione, della fondamentale unità delle arti. Si tratta in conclusione di una conferma, in teoria, di una larga e precedente esperienza intellettuale.

Il carattere empirico è di una evidenza solare: Il preludio ad una poesia moderna, in cui la sostanza poetica e rivelata dalla monotonia del verso, quasi a voler simboleggiare il monocorde stridio dell?aquila. Ma «l?anima ha fame» e nessuno fa niente per saziarla. L?anima! Un?anima che lascia il ronzio nella memoria di un'infinità di versi: la disperazione dell?affamato, la rabbia di chi rincorre la giustizia tra gli uomini, il desiderio anelato di poterla saziare, anche se il percorso sarà difficile, lungo ed aspro.

Una confessione con e nello stesso tempo senza vergogna, che senza dubbio cerca di dare un senso anche emotivo ed emozionale attraverso la musicalità piana e forte, appunto, come lo stridio dell?aquila quando si alza in volo verso le più alte vette, verso il cielo terso e luminoso.

COME UN?AQUILA
di Luciana Evita Tonietti
Come un'aquila felice volo lassù
dove nessuno potrà mai arrivare.
Leggera volteggio fino a volare
sulla vetta più alta del picco.

Lassù si libera il mio Spirito e si mescola
con l'universo e odo il sibilare del vento
e lo sguardo si perde nell'infinito.
Leggiadra mi abbandono, sospesa
nell'aria mi lascio cullare dalla corrente,
volo, volo, vado dove il soffio
mi porta alla ricerca di cibo.
La mia Anima ha fame
e difficile è

il percorso per saziarla.

Come un'aquila leggera volteggio
ho ancora molta strada da fare
e la mia vita si perde in miriadi di emozioni
che fanno vibrare il mio corpo, la mia mente.
Il mio essere

ogni giorno lotta per vivere
per amare,

per dimenticare,

per non soffrire.



Come un'aquila volo lassù dove
nessuno potrà mai arrivare.

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FATTI
25 settembre1984:Michele Sindona è estradato in Italia e rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia.

26 settembre 1990: muore a Roma Alberto Moravia. Il suo vero nome era Alberto Pincherle nato a Roma il 28 novembre 1907. Con i suoi diciassette romanzi, dodici volumi di racconti, dieci volumi di teatro e altrettanti di saggi, critiche, recensioni e articoli di viaggio, tradotti in più di trenta lingue, Moravia si caratterizza come una figure importante della cultura del Novecento italiano.

27 settembre1988: in Sicilia la mafia uccide il giudice Antonio Saetta, presidente della Corte d'appello di Palermo, e Mauro Rostagno, ex dirigente di Lotta continua che a Trapani aveva aperto una comunità per il recupero dei tossicodipendenti e da mesi aveva cominciato a denunciare dagli schermi di una televisione locale i trafficanti di droga della zona.

28 settembre1986: il ministro della sanità Carlo Donat Cattin denuncia una colossale truffa ai danni dello Stato compiuta in alcune regioni meridionali attraverso il rimborso ai farmacisti di somme ingenti per medicinali mai venduti.

29 settembre1984: i giudici di Palermo che indagano sui delitti politici di mafia emettono trecentosessantasei mandati di cattura. Sono decisive le rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta. L'ex sindaco Vito Ciancimino sarà arrestato il 3 novembre.
30 settembre1992: Presidente e assessori della Regione Abruzzo sono arrestati per una truffa ai danni della CEE.

PARLIAMONE
MISS ITALIA: COSTUME SOCIALE ITALIANO
Miss Italia è un concorso di bellezza che è entrato subito nel costume del nostro Paese appena ha emesso il primo vagito, sessantasei anni fa.

E? meraviglioso pensare anche per poco che ha presa sui mass media, tutta nostrana: il Papa è stato deriso? Prodi è come un?altalena? Berlusconi canta sempre la solita canzone? Fini fa orecchio da mercanti? D?Alema finalmente ha raggiunto quello per cui ha sospirato per anni? Noi ci vediamo lo svolgimento della gara di Miss Italia e per un paio d?ore dimentichiamo fatti e misfatti politici, e vergognosi fatti di spioni. Miss Italia essendo un fenomeno di costume riesce, alla sua vegliarda età a far dimenticare tutti questi intrallazzi e le bugie che ci vengono raccontate prendendoci per coglioni: le telecamere hanno ripreso scena e registrato parole? Il giorno dopo, afferma che non ha mai detto quelle parole: che memoria labile ha il presidente del consiglio!

Meglio seguire il corso di oltre venticinquemilioni di famiglie italiane, che va dietro alla sorte di ragazze giunte dai piccoli borghi alle grandi città, per il titolo di Miss Italia e la segreta speranza di diventare celebre come diva del cinema. Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali, così non vediamo facce di legno che non riescono a far trapelare la benché minima emozione quando ritrattano verità testimoniabili, almeno siamo certi di seguire un avvenimento che ha attraversato metà del Ventunesimo secolo aiutandoci a dimenticare le difficoltà quotidiane del dopoguerra e il periodo del boom, gli anni della contestazione, fino ad oggi per vederlo diventare un fenomeno sociale e un evento televisivo.

Nel suo cammino sempre più esteso Miss Italia ha fatto intervenire le penne migliori del giornalismo e della cultura italiane: «è un fatto sociale», scrive Orio Vergani; «è la gara di bellezza che più ha inciso nella storia del nostro costume» sostiene Gaetano Afeltra; Sofia Loren sottolinea che «è lo specchio d'Italia perché tutto si svolge alla luce del sole»; e Carlo Rossella afferma: «è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia».

Io penso sia un appuntamento con l?immaginario che fa dimenticare,mi ripeterò fino all?infinito, la quotidianità riuscendo a raccontare le cose con semplicità, da sembrare una favola d?altri tempi.

Il concorso, come si sa, dal 1959 è guidato da Enzo Mirigliani, testimone entusiasta della bellezza italiana, il quale, «nel corso degli anni ha saputo renderla sempre viva e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente un sano e pulito modello di bellezza».

Tutto ebbe inizio nel 1939, con il concorso di Miss Sorriso vinto dalla quattordicenne Isabella Vernay. Dopo la pausa della guerra, nel 1946, il concorso riprende e nasce Miss Italia, che nel 1948 raggiunge l?epoca d?oro del cinema italiano, eleggendo reginetta Lucia Bosè, commessa nella pasticceria Galli di Milano, che guadagna diciottomila lire al mese. Già Luchino Visconti le propone di tentare la carriera cinematografica. Accanto a lei, sulla passerella di Stresa, le fanno compagnia le future star del cinema italiano: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago e Silvana Mangano, che non partecipa alla finale. Questo è l?anno delle forti emozioni,perché il concorso diventa nazionale,con una Giuria composta di grandi personaggi, tra cui Totò. Tra le concorrenti Anna Visconti, Ornella Zamperetti e Fulvia Franco, che lo vince.

Il concorso di Miss Italia, diventa lo scopo delle ragazze sognatrici. Si giunge così al 1950 che passa alla storia per la presenza di Sofia Scicolone, in arte Lazzaro, futura Loren, giudicata troppo procace per il titolo è «una spilungona male impostata!», ma premiata con una fascia appositamente istituita, quella di Miss Eleganza. Un ricordo lo merita Chiara Masciotta, incoronata lo scorso anno da Bruce Willis. Quest?anno ha vinto una ragazza alta un metro e ottanta, Claudia Andreatti, occhi cerulei, corpo statuario e sorriso abbagliante, nata nel trentino.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

SENTIERI DELL?ANIMA

di Diana Moscatelli

Ognuno di noi, per stimolo naturale, cerca la sua felicità: questa è la sola legge della vita. Ma accanto al desiderio di coesistenza, c'è quello serio, direi dottrinario:

«Lo smarrimento del vivere

m?insegue nei tuoi silenzi,

sentieri di sterpi e foglie

morte nutrono i passi

del mio incedere stanco

lungo il filo del tempo».

Senonché, con lo scorrere degli anni ci si comincia a domandare: che cos'è la ragione? Lo smarrimento? E? l?abitudine del vissuto incamerato dal cervello sia dei giovani come dei meno giovani o dei vecchi; in questo modo si assiste al trapasso tra il pensiero generico e la volontà personale di distruggere attraverso la poesia la confusione, che, tra l?altro, è diventata gradualmente inconsapevole della propria volontà e, allora, tutto diventa chiaro e si ha la certezza della separazione tra le varie età. Alla base di tutto è il disordine e il lavorio dell?io creativo che resiste al principio di cooperazione con il ?Sé? razionale. Quel ?Dove sei?? isolato dal discorso originario fa capire che Diana Moscatelli, va incontro al lettore medio denudando l?anima in pieno accordo con il ?Sé? razionale, ricordando le promesse che le erano state fatte al principio della storia d?amore. Ricavando dal suo stesso verseggiare l?insegnamento e Diana obbedisce al suggerimento dell?Io creativo e lo mette in pratica.

«Qui è quasi inverno.

Te lo ricordi

come temevo il freddo?

gelo nel cuore fa tremare.

Pietrifica le lacrime,

acute spine a offendere,

nell?anima,

la voglia d?un sorriso.

M?insegnasti

che non ha stagioni il sole

per scaldare».

Un?implorazione apprezzata come il massimo della raffinatezza amatoria, ma è come togliere le briglie all?Io creativo che scorre come un torrente impetuoso; con una metrica e una musicalità che incantano in questo periodo in cui c?è la beffarda abitudine di scrivere in verticale senza alcun rispetto per la poesia, al punto che in certi momenti anche la mente più equilibrata vacilla, e delle storie amatoria che dovrebbero far sospirare il lettore perché ci si ritrova in quella storia sparisce. Non avviene col lirismo di Diana che con l?esclamazione di un settenario:

«E ti facesti sole!»

Ci narra come la storia d?amore che sembrava dovesse brillare nella vita di ognuno dal giovane al vecchio è stato solo l?incanto del tempo, e, com'è nel ritmo della vita, al sole segue la pioggia, alla passione vilipesa la tristezza più cupa.

Si capisce, e non solo da questi esempi, come la Moscatelli, abbia una natura sensuale e amante del particolare realistico è convinta e la sua convinzione convince anche il lettore, perché è la spiegazione della vita.

SENTIERI DELL?ANIMA

di Diana Moscatelli

Lo smarrimento del vivere

m?insegue nei tuoi silenzi,

sentieri di sterpi e foglie

morte nutrono i passi

del mio incedere stanco

lungo il filo del tempo.



Dove sei?



Qui è quasi inverno.

Te lo ricordi

come temevo il freddo?

gelo nel cuore fa tremare.

Pietrifica le lacrime,

acute spine a offendere,

nell?anima,

la voglia d?un sorriso.

M?insegnasti

che non ha stagioni il sole

per scaldare.



E ti facesti sole!



Lo sapevamo

che il vetro del brindisi augurale

non avrebbe vibrato

per il nostro amore.



Lo sapevamo.



Io con le mie paure.

E tu?.

sentiero luminoso?

non potevi capire!

Com?era bello!

Il cuore che cantava

e gli alberi fioriti tutt?intorno.



Com?era bello!



Umanità e natura unite

in un?ardente illusione

di miracolo!



sabato 23 settembre 2006

Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
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FATTI

04 settembre1997: il governo approva il piano di ristrutturazione presentato dalle Ferrovie. Sono previsti aumenti annuali delle tariffe del 5%, la riorganizzazione del lavoro, maggiori investimenti e l?ammodernamento della rete e dei treni, la divisione della società in due aree distinte (linee e servizi). Prevista anche la riduzione dell?organico, mediante la non sostituzione dei quattromila pensionamenti annuali.
05 settembre 1997: Madre Teresa di Calcutta, 87 anni, premio Nobel per la Pace 1979, muore per un arresto cardiaco nella metropoli indiana dove viveva da cinquant?anni e dove aveva fondato l?ordine delle sorelle missionarie della carità a favore dei diseredati. Il presidente della Repubblica Scalfaro, che parteciperà ai funerali di Stato a Calcutta, dichiara che la figura della piccola grande suora risalta come vincitrice, per avere vissuto la legge eterna dell?amore fino alla consumazione. Il Papa esprime profondo dolore e grande commozione per la perdita della religiosa, sua amica e figura straordinaria di bontà.

05 settembre 1997: il gruppo tedesco Mannesmann è il nuovo partner strategico dell?Olivetti. Per la somma di duemilatrecentocinquanta miliardi (più altri seicento di aumento di capitale, che diventeranno novecento in caso di totale esercizio dei warrant), i tedeschi assumeranno entro il Duemila il 49,9% della holding di controllo di Omnitel e di Infostrada. Con questa alleanza, l?Olivetti azzera i propri debiti (duemilacinquecento miliardi) e si pone all?avanguardia nella gara per lo sviluppo delle telecomunicazioni.

06 settembre 1984: a Roma, nei giardini del Campidoglio, luogo di ritrovo dei gay, è ucciso un turista olandese e sono ferite altre tre persone in un raid di gruppi di estrema destra. Le organizzazioni gay protestano per i molti fatti di violenza che hanno per obiettivo gli omosessuali.

07 settembre 1995:è eletto nuovo presidente della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello, che la guiderà per un mese e mezzo, essendo vicino alla scadenza del mandato. In seguito sarà poi presieduta da Mauro Ferri.
08 settembre 1943: nelle prime ore del mattino Badoglio trasmette al quartier generale alleato ad Algeri un messaggio, con il quale informa Eisenhower che il governo italiano non può diffondere l'annuncio dell'armistizio a causa della consistente presenza di truppe tedesche ammassate nei dintorni di Roma. L'invio di una divisione aviotrasportata da impiegare nella difesa della capitale viene sconsigliata per l'impossibilità italiana di fornire i mezzi e il carburante necessari per gli spostamenti dei reparti sbarcati. Eisenhower annulla quindi l'operazione e respinge la richiesta di rinviare la comunicazione dell'armistizio, minacciando pesanti ritorsioni nel caso in cui non vengano rispettate le clausole dell'accordo. Ore 16,30. Radio New York anticipa la notizia della firma dell'armistizio con l'Italia. In Italia settentrionale i reparti dell'armata tedesca comandata dal maresciallo Erwin Rommel iniziano i rastrellamenti dei soldati italiani e l'occupazione dei punti strategici, delle aree industriali e delle vie di comunicazione. Ore 18,45. Al Quirinale si svolge una riunione per valutare la situazione. Vi partecipano il re e Badoglio, Acquarone, Guariglia, Carboni, i ministri della guerra, della marina e dell'aeronautica. Durante la seduta giunge la notizia che Eisenhower ha annunciato l'armistizio con l'Italia. Ore 19,45. Alla radio Badoglio legge un comunicato con cui informa il paese che: ?Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi?.

09 settembre 1998: all?età di 55 anni, muore il cantautore Lucio Battisti, dopo un ricovero di due settimane all?ospedale San Paolo di Milano. La notizia provoca un profondo cordoglio popolare. Nell?arco di tutta la giornata, le reti televisive trasmettono i numerosi successi dell?artista che da tempo viveva ritirato dal mondo dello spettacolo.

10 settembre 1991: William Gaiti confessa di essere coautore dell'assassinio di don Umberto Pessina avvenuto nel giugno 1946 a San Martino in Piccolo (RE). Per il delitto di don Pessina era stato condannato ingiustamente l'allora sindaco comunista di Correggio, Germano Nicolini, nonostante gli altri due partecipanti all'agguato, Cesarino Catellani ed Ero Righi, avessero confessato il delitto al tempo del processo contro Nicolini.

11 settembre 1989: i termini per la carcerazione cautelare sono aumentati di sei mesi per evitare che imputati condannati in primo grado per reati di mafia, terrorismo e traffico di droga riacquistino la libertà prima dello svolgimento del processo d'appello. Al valico del Brennero (BZ) tra Italia e Austria, i camionisti dei TIR attuano un blocco stradale per protestare contro le limitazioni poste dall'Austria all'attraversamento del suo territorio. Il blocco sarà tolto soltanto il 19 dopo che Vienna avrà concesso un aumento dei permessi di transito.

12 settembre 1984:Luciano Ferrari Bravo, Emilio Vesce e Gianni Sbregiò sono rimessi in libertà provvisoria e destinati al soggiorno obbligato in base alla nuova normativa sulla carcerazione preventiva, che suscita molte polemiche, essendo numerosi i detenuti, alcuni dei quali responsabili di gravi delitti, in attesa di giudizio.
13 settembre 1984: Andreotti, intervenendo al festival dell'"Unità", che si svolge a Roma, sostiene che le due Germanie devono continuare a essere divise e che la riunificazione sarebbe irta di pericoli.Il governo della Repubblica Federale Tedesca chiederà spiegazioni.

14 settembre 1991: al Museo dell'Accademia di Firenze il David di Donatello è colpito a martellate da uno squilibrato.

15 settembre 1997: Giuliano Ferrara, su invito di Silvio Berlusconi, dopo aver lasciato la direzione del settimanale Panorama, sarà candidato del Polo nel collegio senatoriale del Mugello e si accinge a sfidare Antonio Di Pietro in quella che ha definito una ?battaglia durissima?. Secondo il terzo candidato Sandro Curzi (Rifondazione), Ferrara ha cominciato con un colpo basso, affermando che Di Pietro è stato un giudice che si è fatto pagare dai suoi inquisiti. Di Pietro annuncia querela e dichiara che non risponderà più pubblicamente alle provocazioni di Ferrara, ma continuerà a denunciarlo.

16 settembre 1985: un attentato terroristico dell'ORMS (Organizzazione rivoluzionaria dei musulmani socialisti) provoca a Roma il ferimento di trentanove persone.

17 settembre1985: alla Corte d'assise di Napoli si conclude il processo contro la camorra con la condanna di centotrentasette dei duecentoquarantuno imputati. Il presentatore televisivo Enzo Tortora è condannato a dieci anni di reclusione. La sentenza provoca un durissimo intervento di PSI e PR, che entrano in conflitto con la magistratura. Tortora si dimetterà il 10 dicembre da deputato europeo per non ostacolare le successive fasi del processo.

PARLIAMONE

I quindici articoli dello Statuto dell?A.I.A. ?Poesia della Vita? sono quindici buoni motivi per diventare socio dell?Associazione Internazionale Artisti della Poesia della Vita e per combattere il ?Racket dell?Arte?, oggi più potente che mai, pseudo editori senza distribuzione che pretendono di partecipazione alle spese di pubblicazione oltre 8000,00 euro, per non parlare dell?esosità delle gallerie d?Arte.

La quota associativa è di ? 96,00 l?anno che può essere versata anche mensilmente in misura di ? 9,00 mensili (sul C/C/P. n° 17274028 intestato a Associazione Internazionale Artisti della Poesia della Vita ? Via Castel di Ieri, 21/R? 00155 Roma.

Raccomando vivamente, ai giovani artisti senza editore, senza galleria, senza una sala per concerti che chiederanno in visione lo Statuto di vagliare attentamente gli articoli: 2° e 3° che furono e sono attivi per la loro difesa contro l?imperante ?Racket dell?Arte?, che vuole ad ogni costo la regressione dell?Arte, permettendo pseudo editori, galleristi e proprietari di teatro di impinguare le proprie tasche a discapito degli artisti che non chiedono altro che di essere ascoltati.

«il baricentro» il prossimo mese inizierà la pubblicazione del suo sesto anno e sarà inviato alle Associazioni, agli organi di stampa, alle ML e ai soci in regola col versamento della quota.

Forse cambierà anche la veste grafica, ma su questo la maggioranza non è d?accordo, vedremo.

Intanto vi anticipo le attività previste per quest?anno accademico che vedrà la nascita dell?Associazione Amici di Remil,che avrà come scopo precipuo la valorizzazione degli Artisti della nuova leva, già proposta due anni or sono dai soci fondatori Marco Gavotti, Franco Santamaria e il Sottoscritto; il Quarto Convegno Internazione dell?A.I.A. ?Poesia della Vita? per un aggiornamento: ?Dove va la Poesia??, ?Il libro ha più ragione di esistere??, ?I vantaggi e svantaggi di Internet?, che si svolgerà dal 20 al 22 ottobre 2006, sala da destinare.

Tutti coloro (giornalisti, proprietari di siti Web, e artisti di ogni corrente e cultura, sono pregati, anche se non possono essere presenti d?inviare il loro pensiero in proposito ad uno dei temi che andremo a discutere durante il convegno), ovviamente lo stesso vale anche per i soci dell?Associazione.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

Il contributo che gli artisti italiani stanno dando all?esistenzialismo contemporaneo cammina su due linee parallele, come i binari: Umanesimo e Tecnologia.

Enrico Besso è senza dubbio uno dei caposcuola della corrente umanistica del nuovo esistenzialismo. Il suo canto riporta alla memoria, per contenuto e virilità alla corrente artistica della Resistenza italiana, a cui parteciparono numerosi, ricordiamo i più battaglieri tra essi,Dante Strona, Elio Filippo Accocca, Giuseppe Selvaggi, Alfonso Gatto, Pier Paolo Pasolini.

La rivolta morale di Enrico Besso tocca tutti i toni della vena drammatico-espressionista, fino ad accenti di profonda e dolente umanità, che approda al punto massimo di coesione tra coscienza umanistica e forma artistica.

L'assoluta immediatezza e l'estrema sincerità, che brucia ogni preoccupazione formale, conferisce alla sua lirica veementi ed eloquenti atteggiamenti realistici di una dignità artistica che supera il semplice, per elevarsi a valore di testimonianza storica.

Enrico Besso attraverso la parola cerca di uscire dal doloroso isolamento nel quale gli uomini sono costretti dall'impossibilità di capire e capirsi. Per questo il verso diventa la forma espressiva più importante, anteponendo in primissimo piano la forma descrittiva e rappresentativa, anche se si svolge con una realtà impressionante, sia perché, come vediamo, ad ogni verso dà un suo significato, quello e non un altro; il punto esclamativo che sembra inutile messo dopo il vaffa... e prima di Vita nel dialogo che si apre alla chiusura poetica della lirica, non cerca di nascondere i moti più nascosti del proprio animo, le sensazioni che non si ha il coraggio di confessare nemmeno a se stessi.

In molte poesie di Besso padre (perché anche il figlio Marco è un poeta unico nel suo genere, di cui vi ho già parlato in passato) prevale una sorta di dialogo con se stesso, dove espone le sue idee con un linguaggio musicale che monopolizza l'attenzione generale, coinvolgendo i lettori, ai quali si rivolge direttamente, senza, però, aprire con essi un vero dialogo.

Perché il suo canto non cada nel vicolo cieco dell'incomunicabilità, Enrico Besso inventa tecnicamente la figura del personaggio che introduce la riflessione e crea un contatto immaginario con i lettori, per far diventare tutti partecipi e protagonisti del dramma suo e dell?umanità.

DI TUTTO CIO? CHE NON E? MIO

di Enrico Besso
Di tutto ciò che non è mio, di ciò che ti è dovuto
- essere uomo o pietra, odio o amore,
non ci risparmia dalla stessa fine -
sono infinitamente stanco, vita mia.

Si approda nudi alla stagione delle verità taciute
e queste unghie convesse dei piedi,
questo tumore in jersey brizzolato,
non m'appartengono, vita, non più.

Sono d'abete rosso gli aghi secchi sopra il ballatoio,
li ho ricontati ad uno ad uno e ... vaffanculo! Vita!
Quelli rimasti te li conti tu!

07 settembre 2006



Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
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IL CASO FENAROLI ? GHIANI

INCOMPRENSIBILE COME LA MIA PAGA MAI AVUTA

di Reno Bromuro



Il mattino dell?11 settembre 1958, giunsi a Roma per rimanerci: Napoli mi aveva nauseato, o meglio alcuni abitanti della città mi avevano fatto cadere in una prostrazione dalla quale credevo di non rialzarmi più. Dopo infinite repliche del mio dramma «Il Vaso dei sogni Perduti» mi trovai a pagare la tipografia per i manifesti giganteschi che avevo fatto stampare dopo aver saputo che la commedia musicale «M?he lassato» era stata mandata in onda per un anno intero tutte le sere dal Canale Televisivo Canoro di San Paolo del Brasile, lanciai gli attori esordienti che avevano imparato sulle tavole del palcoscenico il comportamento professionale; quindi li sentivo maturi per affrontare le persone abitudinarie di un grande teatro come il Politeama. L?amministratore della compagnia era scomparso e con lui l?incasso di un anno di repliche.

Risolti i problemi con il proprietario del Teatro e della tipografia, con cambiali che, poi ho pagato dopo lungo tempo perché a Roma non trovai subito lavoro.

Appena sceso dal treno la prima cosa che feci comprai il giornale, per cercare tra gli annunci economici, era giovedì e ?Il Messaggero? ne pubblicava tanti, un lavoro.

Ma solo uno sguardo in prima pagina mi gelò il sangue nelle vene, mi dissi che sarebbe stato di cattivo auspicio, a caratteri di scatola era scritto che una donna di nome Maria Martirano Fenaroli, di 47 anni, era stata strangolata nel suo appartamento di Via Monaci di Roma mentre il marito era a Milano per lavoro.

Ma essendo l?italiano un tipo strano, dimentica presto i guai degli altri, per pensare solo ai suoi. Ciò vale per gli avvenimenti cruenti della vita sociale e politica italiana, ma anche per molti dei delitti comuni, passionali, di vendetta,di interesse, insomma dei fatti più drammatici del vivere quotidiano.

Ripensandoci a freddo mi ritorna alla mente l'alone di mistero che circonda ancora omicidi imputabili a un serial killer, come quello chiamato il mostro di Firenze, oppure assassinii come quelli avvenuti in via Poma e all'Olgiata.

Si ha la tendenza, non per egoismo alla disaffezione di un certo apparato che, dopo terrorismo, mafia e tangentopoli, disdegna la scarsa notorietà che non offre una soluzione esauriente di un delitto normale.

E durante questi anni la catena dei gialli oscuri continua, come ad esempio la dubbia inchiesta Pacciani che fa nascere la popolarità non so quanto meritata di un magistrato come Piero Luigi Vigna, e forse proprio per supplire all'incapacità investigativa dimostrata dalla magistratura di Roma, di Simonetta Cesaroni, della contessa Alberica Filo della Torre e mentre si va alla ricerca di un capro espiatorio qualsiasi si affaccia sulle pagine della cronaca nera il delitto della Sapienza, l'omicidio di Marta Russo.

Ma ritorniamo al mio arrivo a Roma, che l?efferato delitto mi faceva tentennare come il peso della pendola. In realtà che cosa raccontava il giornalista?

«Alle ore 10 dell?11 settembre 1958, qualcuno suona all?uscio di un appartamento al primo piano di via Ernesto Monaci 21, una tranquilla strada nei pressi di piazza Bologna. E? la domestica della signora Maria Martirano che, dopo ripetuti squilli e non ottenendo risposta si rivolge ad un vicino. L?uomo dal suo appartamento rompe un vetro di casa Martirano, entra nell?appartamento e scopre il cadavere della donna. E? stata strangolata.

Maria Martirano è la moglie di un industriale da sempre in cattive acque, il geometra Giovanni Fenaroli, titolare della Fenarolimpresa, che vive a Milano.

Chi l?ha uccisa e perché? Gli investigatori si fanno subito un?idea: da tenere d?occhio è proprio lui, Fenaroli, il marito della vittima, per quella assicurazione strana sulla vita che prevede anche la morte violenta».

Poi, preso dall?ansia di trovare lavoro dimentico il delitto Martirano, ma dopo due mesi ricompro il giornale perché i posti che trovavo mi lasciavano tutti senza paga: dovevo aspettare che i clienti pagassero per avere il mio salario ma i clienti non pagavano mai secondo il proprietario e quindi la mia paga finiva puntata su qualche cavallo o su qualche schedina della SISAL.

Non avevo né il tempo, né la voglia di leggere il giornale, però lo conservavo.

Dopo due mesi avevo un lavoro ben retribuito e ripresi a leggere il giornale, nel tram o nell?autobus, all?andata e al ritorno da casa al posto di lavoro; e scopro che le accuse sono dirette al ragioniere della ditta, Carlo Sacchi, il quale messo sotto torchio dalla polizia racconta di aver ascoltato una telefonata tra il suo principale e la moglie. «Nella telefonata Fenaroli la avvisava che si sarebbe recata da lei ? a ritirare dei documenti molto delicati e compromettenti ? una persona di sua fiducia, un tale Raoul. Lei avrebbe dovuto aprirgli con tranquillità e consegnargli quel materiale scottante».

Raoul era Raoul Ghiani, un elettrotecnico, conoscente di Fenaroli. E il movente dell?assassinio, una polizza di assicurazione che avrebbe fatto ricco Fernaroli se la moglie fosse morta, anche di morte violenta.

Il castello accusatorio sembra inventato da uno scrittore ancora acerbo perché è tutto indiziario, formulato dai magistrati che hanno necessità di dare in pasto al pubblico un capro espiatorio. Fenaroli ha bisogno di soldi ed incarica Ghiani di uccidere la consorte. Compenso per il killer: un milione di lire che lo stesso avrebbe trovato in casa della vittima.

L?accusa si aggrappa sugli specchi e si trova nei guai perché Ghiani ha un alibi di ferro, un alibi che, non si sa come, la polizia riuscirà a demolire.

La storia, però ha tante prove che non tornano. Come quella dei gioielli che Ghiani, per inscenare la rapina, avrebbe preso nella casa di via Monaci e che, nonostante perquisizioni accurate, saranno trovati, due anni dopo, nella ditta dove il presunto killer lavorava.

Era una storia squallida, nemmeno sfruttabile come incipit per un romanzo giallo, di danaro che vedrà i due il marito e il killer condannati all?ergastolo in tre diversi giudizi. Un arresto e una condanna in tre gradi giudiziari, ipotizza il giornalista Antonio Padellaro, «un intrigo che vede lo zappino dei servizi segreti del generale Giovanni De Lorenzo, quello del Piano Solo?» Un killer a pagamento oppure un altro mistero insoluto per gli italiani che hanno poca memoria?

Sabato sera dopo le 22,30 la 7, manda in onda la storia di questo caso controverso, con la presenza di Ghiani.

Nel ricostruire i fatti di quella notte, Sacchi racconta di essere stato incaricato da Fenaroli di prenotare un posto sul volo Milano-Roma delle ore 19.35 con il nome di Wolfango Rossi. Quella sera stessa, alle ore 23,00 Fenaroli aveva telefonato alla moglie per dirle di ricevere un uomo che doveva consegnarle alcuni importanti documenti. Fu veramente un vero e proprio "giallo" che divise l'opinione pubblica in "colpevolisti" ed "innocentisti". La stessa ricostruzione dei fatti, così come venne fuori dal processo, faceva pensare ad uno sceneggiato poliziesco televisivo;
proprio perché sono tante le prove che non tornano. Come quella dei gioielli che Ghiani avrebbe sottratto nella casa di via Monaci per inscenare la rapina e che, nonostante perquisizioni accurate, salteranno fuori soltanto due anni dopo.

Questo è uno dei tanti delitti della nostra misteriosa Italia che non avrà mai una verità. Come io non ho mai saputo perché la sera del 24 dicembre 1958, la passai in attesa che il principale mi portasse il salario per andare a Napoli e passare il Natale con i miei figli: che mistero! Sono passati tanti anni ma aspetto ancora quei soldi, il salario di quattro mesi e una settimana di lavoro cercando di riempire un Natale in solitudine a Roma mentre i miei bambini mi aspettavano a Napoli.

Reno Bromuro

Roma 10 settembre 2006

Biobibliografia

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Archivio personale ?Il Messaggero?

La 7 documentario con intervista a Ghiani
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8 SETTEMBRE 1943

BUGIE E FUGA FECERO NASCERE IL CAOS

di Reno Bromuro

Giovedì 2 settembre 1943, verso il tramonto ritornavamo a casa dopo aver giocato per tutto il pomeriggio a ?Bandiera?, poi qualcuno andò a studiare per gli esami di riparazione e rimanemmo in tre a divertirci a ?guardie e ladri?. Per essere più liberi, vale a dire poter gridare a squarciagola senza dare fastidio a nessuno ci nascondevamo per il ?malazzeo? (il magazzino in disuso da decenni) dove le terme di Traiano e l?orto di ?Trecoglioni? facevano al caso nostro.

A pochi metri da Porta Columbro, c?è (o c?era) un larghissimo spazio dal quale si può vedere, in giorni sereni, Benevento. Ma quella sera rimanemmo imbambolati perché la città era avvolta dalle fiamme, non bruciava, era il sole rosso del tramonto che la faceva quasi fosse al centro dell?Inferno.

Noi ridevamo, con l?incoscienza dei ragazzi, ma una signora con molta più esperienza di noi, disse che aveva visto quel cielo una sera del 1935 e dopo pochi mesi scoppiò la guerra in Africa. Rimanemmo a bocca aperta; poi riprendemmo il gioco come se nulla fosse accaduto.

Ma la previsione della Signora, con il cesto in testa, era giusta. Il Paese non sapeva niente ma venerdì 3 il generale Eisenhower, Comandante delle Forze Armate alleate, autorizzato dai governi americano e inglese e nell?interesse delle Nazioni Unite propone, al Maresciallo Badoglio, Capo del Governo Italiano la resa senza condizioni, che accetta le dodici ferree condizioni cui ci si dovrà attenere.

Mercoledì 8 settembre 1943 alle ore 19,45, la radio blocca le trasmissioni in programma e in pieno silenzio si ode la voce di Corrado:

«Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l?impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell?intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta.

Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza».

Nessuno, seppe niente, neanche i comandanti delle forze armate che il Capo del Governo Badoglio aveva mandato segretamente il generale Castellano, a trattare la capitolazione e questi il 27 agosto portò a Roma un testo di armistizio steso dagli angloamericani; che fu chiamato ?corto armistizio?; cioè uno schema preliminare per la resa dell'Italia. Il testo porta la data anticipata del 3 settembre, Le condizioni di armistizio sono presentate dal generale Eisenhower.

Subito dopo l?annuncio di Corrado, avvenuto alle 19,45 dell?8 settembre 1943, inizia il dramma dell?esercito italiano anche perché la notizia dell?armistizio fu seguita dal messaggio del maresciallo Badoglio che comunicava di aver chiesto l?armistizio al ?generale Eisenhower e che la richiesta era stata accolta.

Nel giro di poche ore il dramma si trasforma in tragedia per centinaia di migliaia di soldati abbandonati a se stessi, nell?ora forse più tragica dall?inizio della guerra.

Il 9 settembre gli Alleati sbarcano a Salerno, dove rimangono bloccati alcuni giorni a causa della feroce resistenza che i tedeschi oppongono dalle colline che circondano la zona, ritardando l?avanzata verso nord. Alcuni gerarchi fascisti scappati in Germania dopo il 25 luglio - tra i quali Vittorio Mussolini, Roberto Farinacci, Alessandro Pavolini, Guido Buffarini Guidi - dal quartier generale di Hitler lanciano un proclama che accusa Vittorio Emanuele Terzo e Badoglio di tradimento e annuncia la nascita di un nuovo governo fascista.

Ritornavamo dal Convento dei Frati Minori quando, dove la strada si divide in quattro direzioni, su quella che porta a Buonalbergo vedemmo tre auto con la bandierina sul lato sinistro,in bella vista;e Padre Ludovico,il Priore del Convento vi si parò davanti e si diresse verso la seconda salutando con umiltà, poi ci disse: ?Ragazzi gridate viva il Re e salutate?. Che peccato non averlo visto!

Il 10 settembre i tedeschi ottennero la resa dei contingenti italiani posti a difesa di Roma. In quelle stesse ore, in molte località del Paese, da Sud a Nord nelle zone occupate dai tedeschi, gruppi di antifascisti si ritirarono sulle montagne per formare i primi nuclei di guerriglia. A questi "antifascisti politici" si aggiungeranno presto soldati sbandati, o altri giovani per i quali, come afferma Guido Quazza, la scelta della resistenza era quasi "esistenziale", fondata su una spontanea volontà di reagire all'occupazione tedesca, in un tentativo di rivincita contro il fascismo. Inizia ufficialmente la Resistenza.

L?11 settembre dai microfoni di radio Bari il re con un filo di voce annunciò, dopo due giorni, il suo trasferimento nell'Italia liberata: "Per il supremo bene della Patria che è sempre stato il mio primo pensiero e lo scopo della mia vita, e nell'intento di evitare più gravi sofferenze e maggiori sacrifici, ho autorizzato la richiesta di armistizio. Italiani, per la salvezza della capitale e per potere pienamente assolvere i miei doveri di re, col governo e con le autorità militari mi sono trasferito in altro punto del sacro e libero suolo nazionale...".

Il giorno dopo il piano di invasione tedesco è concluso e il Paese è diviso in due zone, il Regno del Sud e l'Italia "occupata" al nord, dove Mussolini, dopo essere stato liberato sul Gran Sasso, per ordine di Hitler, costituisce la Repubblica Sociale Italiana.

Scrive Silvio Bertoldi: Re, ministri e generali, lo Stato in fuga. La cronaca delle drammatiche ore di quell'8 settembre 1943

«Alle cinque della sera, l?ora fatale in cui Ignacio Sanchez, il torero di García Lorca, affronta la morte nell?arena, Vittorio Emanuele III comincia a prepararsi a lasciare Roma. È l?8 settembre 1943, un sereno mercoledì che prelude a un dolcissimo autunno, e il re ha 74 anni. Il ministro della Real Casa, Acquarone, ha telefonato che il Quirinale è ritenuto più sicuro di Villa Ada, meglio trasferirvisi. Sarà il primo passo di un itinerario peraltro previsto e destinato, nell?ipotesi, a conclu-dersi in Sardegna, per sfuggire a una eventuale cattura da parte dei tedeschi. Si è pensato a tutto nel caso d?un abbandono della capitale: due cacciatorpedi-nieri dovranno prendere a bordo i sovrani e portarli alla Maddalena, beni e oggetti preziosi sono già in Svizzera, sedici milioni, per affrontare le prime esigenze, diciassette valigie per il viaggio, carte e documenti in una borsa. Alle 18.15 precise la Fiat 2800 dell?autista Baraldi varca il portone della reggia. Vittorio Emanuele ed Elena si ritirano nei loro appartamenti. Il preludio della fuga di Pescara è questo.
Ma gli avvenimenti precipitano ed è difficile dar conto in breve d?ognuno di essi. La cronaca segnala l'improvviso ritorno del sovrano a Villa Ada, come per un cessato allarme, e subito dopo l'altrettanto improvviso ritorno al Quirinale per un improvvi-satissimo Consiglio della Corona. È ormai certo che Eisenhower annuncerà alla radio in serata la firma dell'armistizio da parte dell'Italia e coglierà di sorpresa governo e militari, impreparati all'evento e chissà perché convinti che l'annuncio sarebbe stato dato il giorno dodici».

I primi reduci sporchi, affamati, cominciano ad affollare la via di Ravano, la quale essendo stretta li faceva camminar incolonnati uno dietro l?altro.

Fu proprio il 12 settembre che si sparse la voce che alla stazione ferroviaria di Apice c?erano vagoni di derrate e subito noi ragazzi ci organizzammo e partimmo per la strada sterrata della ?femmina arsa? che ci permetteva di camminare per tre quattro chilometri e non dodici e più che richiedeva la strada normale.

Fu quel giorno che scrissi:



«Ad Apice un treno carico di vitto
dicono per le strade di Paduli;
siamo corsi pieni di speranza.

I treni sono tre nella stazione
la gente più di mille e scalmanati
m'intrufolo nel «Silos»: c'è riso e grano»?

Al ritorno vissi la prima tragedi adella mia vita, per giungere prima in paese lasciai la strada e m?icamminai per Montesanto, cantando a squalciagola e saltando da un albero all?altro, quando, una voce gridò: ?Acthung?, continuai a correre, sulle spalle avevo lo zaino militare di papà, e fui raggiunto da una scarica di mitra. Corsi per la discesa a zig zag tra gli alberi e respirai solo quando mi sentii al sicuro.

Ai miei non dissi niente, altrimenti mi avrebbero proibito di uscire.

E dal giorno dopo la via sterrata di Ravano divenne la nostra casa, scrutando, se tra la fila interminabile di uomini, ci fosse anche il viso di papà e di zio.

I reduci, per aggirare i posti di blocco dei tedeschi, scendevano dai treni colmi,dove erano attaccati come acini al grappolo, alla stazione di Paduli, salivano in paese per rifocillarsi,per fortuna molti padulesi avevano fatto man bassa alla stazione di Apice, per cui i reduci potevano non solo saziare la fame arretrata ma portarsi dietro anche la riserva per rifocillarsi fino a quando non sarebbero arrivati alle loro case, in Puglia, in Basilicata, in Calabria e Sicilia.

Tutti i giorni, passavo in rassegna la carovana di reduci fino alla stazione ferroviaria di Paduli, dov epassavo l?intera giornata sgolandomi ad ogni arrivo di treno, ma mio padre e mio zio non risposero all?appello fin al Natale del 1944 mio padre e a Pasqua 1945 il fratello, zio Giovanni.

I ricordi più drammatici li ho raccontati in ?Occhi che non capivano? (poesie scritte come un diario giorno dopo giorno dal 1943 al 1945 con un apagina aggiunta nel 1968) che è piaciuto molto. Non ho più venduto tante copie quante ne vendetti allora nel 1975.

Chiudo questo mio ricordo dell?8 settembre 1943 con la lirica 14 settembre 1943, che ben si adatta, a mio parere al racconto dei ricordi di quei giorni: racconti ie note che non si trovano in nessun libro di storia. Una lirica augurale anche per gli orfani del Medio Oriente, nella speranza che l?utlimo verso sia di buon auspicio.

«Interminabile colonna di carne
lungo le rive del Tammaro
in quei giorni di settembre.
Corpi, anime sozze
di pidocchi
di vergogna

occhi che non capivano
cercavano occhi vergognosi.

Uno, ai piedi di una vite
in mano, un grappolo d'uva:
- Non voglio tornare a casa! -
e piangeva.

Fetore di pelle:
non pidocchi giganti
mangiano giovane carne
non mia;

vergogna morde l'anima:
eravamo duemila

due soltanto ci hanno disarmato:
non voglio vedere mio padre!

Occhi che non capivano
cercavano occhi vergognosi.

Dritto, sulla collina
si staglia verso il cielo
come accusatore:
uomo in grigio-verde
armato fino ai denti.

Stupore, meraviglia,
domande che si intrecciano
risposte non avute...
Michele era armato

non sapeva perché.
Fedele al giuramento
era tornato a casa
ai padulesi non più
da ebete, da eroe.

Occhi, che non capivano cercavano
tra carne putrefatta dai pidocchi
propria carne pieni di speranza.

Un grido che sapeva
di prima liceo,
una parola petrarchesca
scosse lo stupore, l'apatia:
«Italia mia
vengo a vendicar
l'altrui vergogna!»

Ancora imberbe, armato di bastone
corse per lo scosceso pendio: gridò!.

Una scarica di mitra!...

Il volto di fanciullo
gli occhi innocenti
aperti verso il ciclo
il corpo inerte
ai piedi dell'ulivo
sembrano dire: BASTA!

Occhi che non capivano, i miei,
cercavano non vergogna...

Piansero, piangono
e gridano: basta».
Rispondi