LTL 9 - Recensione
Inviato: 06/06/2014, 11:34
Questa nuova antologia non voleva essere recensita; probabilmente lo stesso argomento causava la non voglia di essere catalogato e posto in uno scaffale della memoria. Nonostante la STICCON, varie vicissitudini e ponti festivi fitti di impegni, sono riuscito a bloccarla quel tanto che basta per scrivere le mie impressioni. Si, sono le mie impressioni e valgono solo in quanto mie.
“La morte dell'immortalità” di Selina Pasquero: Prima scelta dei curatori. Il racconto è godibile fin dalla prima lettura, anche se necessita di una seconda lettura per comprendere certi aspetti; inoltre mi piace l’ambientazione carceraria. Un filo di infodump che non disturba troppo, il giornalista fa domande troppo generiche e non è ben caratterizzato, sembra più un novellino che un giornalista scafato e non ci fa una bella figura. Avevo intuito il finale per cui non ho avuto il colpo di scena.
“La Nuvola” di Chiara Masiero: Secondo ma per me meritava il primo posto per la capacità di creare la giusta atmosfera emotiva, ma non per un piccolo problema tecnico/scientifico. Non ho capito bene l’età di Miska… se bisogna attendere i 21 anni prima del processo [la maturità mentale e psicologica] perché mi sembra che ne abbia dieci? Di certo non è maturo fisicamente e psicologicamente, oppure mi sono perso qualche passaggio?
Anche se l’idea non è nuova trovo che sia stata sviluppata con buona tecnica e buona sensibilità narrativa.
“Il prezzo dell'immortalità” di Christian Fedele: Ottimo racconto che fonde le classiche storie di sfide impossibili per ottenere un premio munifico. Mi piace il colpo di scena finale ed immagino che l’immortalità raggiunta non sarà molto dolce per il protagonista. Non avrei scritto l’infodump [si, a questo giro mi sono fissato con l’infodump].
“Ricordi pericolosi” di Franca “Pardan” Scapellato: Un piccolo triller, con una atmosfera angosciante che avvolge la protagonista. Il colpo di fulmine fa collana Harmony, per capirci metto uno spoiler molto stringato Nonostante questa “forzatura” è un bel racconto con una storia psicologica più che tecnico scientifica.
Ecco lo spoiler [Lui viene ucciso la prima volta, per cui le due uccidono, in realtà, lo scienziato reincarnato, che si innamora perdutamente di Lei appena la vede].
“Archivio nazionale” di Maria Lipartiti: Ottimo racconto ed è tra i miei preferiti. Nessuna informazione strana lasciata cadere dall’alto, una visione sociale ben costruita, la giusta critica verso gli estremismi. Non ho altro da aggiungere perché non trovo difetti facilmente correggibili nei termini del bando.
“Morte programmata” di Mauro Cancian: Hem…. Benché il racconto proceda in modo lineare, non l’ho apprezzato. La storia ha delle lacune logiche che lasciano un leggero disturbo a chi segue la fantascienza anche per l’aspetto scientifico. La storia è buona anche se non originale infatti sono molti i racconti un cui la forza di una madre vince su avversità inimmaginabili. Si può rimediare controllando meglio le affermazioni scientifiche [microonde come modificatori genetici e sopra tutto, ma anche il salto nel vuoto e gli anelli abitativi… non sono molto chiari, ma questo è un problema di caratteri a disposizione].
“Ancora di salvezza” di Giuliana Ricci: Idea simpatica, usata varie volte in racconti vari [ricordo la “Il naufrago del tempo - Relics” puntata di Star Trek The Next Generation]. Deboluccio il primo paragrafo dell’incidente primario per l’infodump; eliminando quelle parti di spiegazione e andando subito al punto dove i due astronauti sono già immersi nel disastro, secondo me, si rendeva più avvincente e coinvolgente la scena. La seconda parte del recupero è sviluppata meglio, quasi a voler confutare il detto anglosassone “meno è meglio”.
“Compagnia” di Andrea Andreoni: Completamente spiazzante; non ci sono tecnologie strane o punti di vista futuristici; il tutto si basa sul rapporto psicologico del protagonista con se stesso. La società descritta è perfettamente plausibile e, temo, fin troppo vicina.
“Il frutto dell'uomo” di Alberto De Paulis: Divertente finale, la storia è piacevole e ben scritta. Il personaggio principale è ben delineato con i suoi acciacchi e le sue manie. Questo fa riflettere, sono i dolori che ci rendono saggi? Ma quanta sofferenza può sopportare un uomo prima di perdere l’equilibrio? Quanto tempo può concedersi prima di annoiarsi?
“Le Tre Lune 9 – Scacco alla Morte”: l’ennesima antologia ben riuscita; i curatori stanno facendo un buon lavoro e chi scrive è, nonostante sia stato piuttosto cattivo questa volta, di ottimo livello. Il tema non era facile perché è stato trattato spesso e non è facile trovare delle novità in sole diecimila battute. Continuate così e prepariamoci al n° 10.
“La morte dell'immortalità” di Selina Pasquero: Prima scelta dei curatori. Il racconto è godibile fin dalla prima lettura, anche se necessita di una seconda lettura per comprendere certi aspetti; inoltre mi piace l’ambientazione carceraria. Un filo di infodump che non disturba troppo, il giornalista fa domande troppo generiche e non è ben caratterizzato, sembra più un novellino che un giornalista scafato e non ci fa una bella figura. Avevo intuito il finale per cui non ho avuto il colpo di scena.
“La Nuvola” di Chiara Masiero: Secondo ma per me meritava il primo posto per la capacità di creare la giusta atmosfera emotiva, ma non per un piccolo problema tecnico/scientifico. Non ho capito bene l’età di Miska… se bisogna attendere i 21 anni prima del processo [la maturità mentale e psicologica] perché mi sembra che ne abbia dieci? Di certo non è maturo fisicamente e psicologicamente, oppure mi sono perso qualche passaggio?
Anche se l’idea non è nuova trovo che sia stata sviluppata con buona tecnica e buona sensibilità narrativa.
“Il prezzo dell'immortalità” di Christian Fedele: Ottimo racconto che fonde le classiche storie di sfide impossibili per ottenere un premio munifico. Mi piace il colpo di scena finale ed immagino che l’immortalità raggiunta non sarà molto dolce per il protagonista. Non avrei scritto l’infodump [si, a questo giro mi sono fissato con l’infodump].
“Ricordi pericolosi” di Franca “Pardan” Scapellato: Un piccolo triller, con una atmosfera angosciante che avvolge la protagonista. Il colpo di fulmine fa collana Harmony, per capirci metto uno spoiler molto stringato Nonostante questa “forzatura” è un bel racconto con una storia psicologica più che tecnico scientifica.
Ecco lo spoiler [Lui viene ucciso la prima volta, per cui le due uccidono, in realtà, lo scienziato reincarnato, che si innamora perdutamente di Lei appena la vede].
“Archivio nazionale” di Maria Lipartiti: Ottimo racconto ed è tra i miei preferiti. Nessuna informazione strana lasciata cadere dall’alto, una visione sociale ben costruita, la giusta critica verso gli estremismi. Non ho altro da aggiungere perché non trovo difetti facilmente correggibili nei termini del bando.
“Morte programmata” di Mauro Cancian: Hem…. Benché il racconto proceda in modo lineare, non l’ho apprezzato. La storia ha delle lacune logiche che lasciano un leggero disturbo a chi segue la fantascienza anche per l’aspetto scientifico. La storia è buona anche se non originale infatti sono molti i racconti un cui la forza di una madre vince su avversità inimmaginabili. Si può rimediare controllando meglio le affermazioni scientifiche [microonde come modificatori genetici e sopra tutto, ma anche il salto nel vuoto e gli anelli abitativi… non sono molto chiari, ma questo è un problema di caratteri a disposizione].
“Ancora di salvezza” di Giuliana Ricci: Idea simpatica, usata varie volte in racconti vari [ricordo la “Il naufrago del tempo - Relics” puntata di Star Trek The Next Generation]. Deboluccio il primo paragrafo dell’incidente primario per l’infodump; eliminando quelle parti di spiegazione e andando subito al punto dove i due astronauti sono già immersi nel disastro, secondo me, si rendeva più avvincente e coinvolgente la scena. La seconda parte del recupero è sviluppata meglio, quasi a voler confutare il detto anglosassone “meno è meglio”.
“Compagnia” di Andrea Andreoni: Completamente spiazzante; non ci sono tecnologie strane o punti di vista futuristici; il tutto si basa sul rapporto psicologico del protagonista con se stesso. La società descritta è perfettamente plausibile e, temo, fin troppo vicina.
“Il frutto dell'uomo” di Alberto De Paulis: Divertente finale, la storia è piacevole e ben scritta. Il personaggio principale è ben delineato con i suoi acciacchi e le sue manie. Questo fa riflettere, sono i dolori che ci rendono saggi? Ma quanta sofferenza può sopportare un uomo prima di perdere l’equilibrio? Quanto tempo può concedersi prima di annoiarsi?
“Le Tre Lune 9 – Scacco alla Morte”: l’ennesima antologia ben riuscita; i curatori stanno facendo un buon lavoro e chi scrive è, nonostante sia stato piuttosto cattivo questa volta, di ottimo livello. Il tema non era facile perché è stato trattato spesso e non è facile trovare delle novità in sole diecimila battute. Continuate così e prepariamoci al n° 10.