Come andarono le cose...

[jormungaard]

La notte umida e afosa era quasi al termine e all’orizzonte si intravedevano ormai i primi chiarori dell’alba.
Il sacerdote Maya, chiuso da giorni in quel loculo, in cima alla grande piramide a gradoni, mostrò i primi segni di cedimento mentre un odore stantio di sudore e altri liquidi organici permeava quell’ambiente claustrofobico.
Il suo Re l’aveva fatto richiudere lì affinché completasse il gran calendario dell’impero e non avrebbe rivisto la luce del sole finché quell’opera non fosse stata completata.
Riguardò tutte le date finora stilate, gli eventi benevoli e quelli funesti, i giorni buoni per la raccolta e quelli propizi per i sacrifici. Il suo Re credeva molto in questo calendario e il sacerdote si guardò bene dal prevedere eventi funesti durante il suo regno.
A quel punto decise di porre finalmente fine a questo suo supplizio coatto che perdurava da settimane e dopo aver scorso gli anni e i secoli con le sue previsioni prese la sua decisione finale.
Srotolò la lunga pergamena che componeva l’immenso calendario, deciso a mettere in campo tutta l’esperienza acquisita in anni di studio e di contemplazione. Si coprì gli occhi con una mano e con l’altra mano, dopo averla roteata in aria per qualche secondo, fece cadere il dito a caso sulla pergamena.
Il dito si poggiò nel punto in cui era indicata la fine del 13° periodo denominato baktun.
Con un’espressione soddisfatta arrotolò nuovamente la pergamena, si stiracchiò e comunicò alla guardia fuori di aver terminato il suo lavoro.
All’uscita inspirò profondamente, ammirò la nascente luce del sole con orgoglio e scese dalla piramide. Quella data appena predetta, chiudeva finalmente il calendario e avrebbe significato la fine e l’inizio del tutto, ma si perdeva così lontana nelle nebbie del tempo che nessuno, pensò, sarebbe stato così stupido da ricordarsi di questa profezia.

[carlo]

[Massimo Baglione]

ehehe!