Una vita per ricordare
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Una vita per ricordare
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Quel 6 di aprile del 1992 doveva essere per lui la fine del mondo… del suo mondo.
Invece, dopo un breve e indefinito turbinare nell’oscurità, riaprì gli occhi, osservò la stanza della sua unità abitativa e il macchinario a cui era collegato. Da quest’ultimo uscì una vellutata voce femminile che esclamò:
- Termine simulazione!
Un androide dai tratti somatici familiari si avvicinò a lui e, con un sorriso impostato, gli disse:
- Bentornato su Trantor, Isaac.
Quel 6 di aprile del 1992 doveva essere per lui la fine del mondo… del suo mondo.
Invece, dopo un breve e indefinito turbinare nell’oscurità, riaprì gli occhi, osservò la stanza della sua unità abitativa e il macchinario a cui era collegato. Da quest’ultimo uscì una vellutata voce femminile che esclamò:
- Termine simulazione!
Un androide dai tratti somatici familiari si avvicinò a lui e, con un sorriso impostato, gli disse:
- Bentornato su Trantor, Isaac.
Ultima modifica di jormungaard il 24/09/2016, 14:14, modificato 2 volte in totale.
- jormungaard
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Re: Una vita da ricordare
Bello, anche se ammetto che mi sfugge l'omaggio trek. :-(
- jormungaard
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Re: Una vita da ricordare
La frase "terminare simulazione"... è da molto che non vedo TNG ma giurerei che sia una delle frasi più usate per il ponte ologrammi insieme a "interrompere simulazione".
Mi auguro che sia corretta la citazione altrimenti dovrò assaggiare la bat'leth del mio amico Jorm e il vero problema è che lui ne possiede effettivamente una
Mi auguro che sia corretta la citazione altrimenti dovrò assaggiare la bat'leth del mio amico Jorm e il vero problema è che lui ne possiede effettivamente una
- Massimo Tivoli
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Re: Una vita da ricordare
Anche io non sono un trekker, ma la situazione è affascinante comunque :)
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Re: Una vita da ricordare
Acqua, anche se si avvicina al "terminare programma" all'uscita del ponte ologrammi.Sillogia 35 ha scritto:La frase "terminare simulazione"... è da molto che non vedo TNG ma giurerei che sia una delle frasi più usate per il ponte ologrammi insieme a "interrompere simulazione".
Mi auguro che sia corretta la citazione altrimenti dovrò assaggiare la bat'leth del mio amico Jorm e il vero problema è che lui ne possiede effettivamente una
Ti toccherà assaggiare la mia bat'leth.
Re: Una vita per ricordare
Ma sì, è il ponte ologrammmi. Anche se la stanza del pericolo c'è anche negli Xmen -.-
- jormungaard
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Re: Una vita per ricordare
Bellissimo. Mi è quasi venuto il magone...
La citazione trekkiana però non riesco a vederla. Visto che l'androide non può essere Data, restano solo "unità abitativa" e "macchinario". Argh! Getto la spugna!
La citazione trekkiana però non riesco a vederla. Visto che l'androide non può essere Data, restano solo "unità abitativa" e "macchinario". Argh! Getto la spugna!
- jormungaard
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Re: Una vita per ricordare
Il tuo raccontino è molto bello.
Ha lo stesso titolo di un episodio di StarTrek, in originale "The inner light"
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- jormungaard
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Re: Una vita per ricordare
ALLELUJA!!!!
Ida Dainese "trekker" ad honorem.
Ti regalo un ingresso gratis per la prossima Levantecon, con tanto di badge di "ospite speciale".
Ida Dainese "trekker" ad honorem.
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- Ida Dainese
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- Marco Signorelli
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Re: Una vita per ricordare
brava Ida...
Inoltre: Spesso le voci dei computer dell'Enterprises sono femminili [erano doppiate da Majel Barrett].
jormungaard, bel racconto e bell'omaggio.
Inoltre: Spesso le voci dei computer dell'Enterprises sono femminili [erano doppiate da Majel Barrett].
jormungaard, bel racconto e bell'omaggio.
- jormungaard
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Re: Una vita per ricordare
Puntata n.25 della 5 stagione di The Next Generation dal titolo "Inner ligth", tradotta in italiano "Una vita per ricordare" è ritenuta una delle più belle puntate in assoluto di TNG.
A questo episodio, nel 1993, gli è stato addirittura assegnato il premio Hugo per la miglior rappresentazione drammatica.
Data Stellare 45944.1
Il Capitano Picard giace a terra privo di sensi sul ponte dell’Enterprise. Un attimo prima stava osservando una sonda spaziale di origine sconosciuta quando all’improvviso viene colpito da un raggio emesso dalla sonda stessa. Il risveglio non è dei più rilassanti. Picard si rende conto di essere in un letto sconosciuto, in una casa sconosciuta, in una terra sconosciuta su di un pianeta sconosciuto. Mentre sull’Enterprise vengono effettuati vari e vani tentativi per riportarlo allo stato cosciente, il Capitano viene informato dalla moglie Eline di chiamarsi Kamin e di essere convalescente da una malattia che lo ha costretto a letto per giorni.
Passano gli anni e con essi le speranze di un ritorno ad una vita normale, ma tale perdita viene compensata da amicizie, amore e figli nella comunità di Ressik sul pianeta Kataan.
Al termine di una lunga e prosperosa esistenza, ormai vecchio e stanco, Kamin si reca al lancio di una sonda che contiene la memoria di una vita, della vita di un abitante di quel pianeta purtroppo condannato all’estinzione a causa del suo Sole che lentamente, ma inesorabilmente, si stra tramutando in una Nova. In quel momento gli appaiono amici e moglie morti da tempo, tutti intorno a lui, ancora giovani, a spiegargli che la sonda – la stessa che l’Enterprise sta osservando – lo ha scelto come “testimone” dell’ormai estinta civiltà di Ressik.
Picard si risveglia sulla plancia; sono trascorsi solo pochi minuti da quando ha perso i sensi, ma egli si sente più vecchio di una vita (da ricordare).
Durante la sua esistenza come Kamin, il Capitano amava dilettarsi al flauto, e questo strumento viene ritrovato all’interno della sonda quale segno tangibile dell’evento e talismano per la memoria.
A questo episodio, nel 1993, gli è stato addirittura assegnato il premio Hugo per la miglior rappresentazione drammatica.
Data Stellare 45944.1
Il Capitano Picard giace a terra privo di sensi sul ponte dell’Enterprise. Un attimo prima stava osservando una sonda spaziale di origine sconosciuta quando all’improvviso viene colpito da un raggio emesso dalla sonda stessa. Il risveglio non è dei più rilassanti. Picard si rende conto di essere in un letto sconosciuto, in una casa sconosciuta, in una terra sconosciuta su di un pianeta sconosciuto. Mentre sull’Enterprise vengono effettuati vari e vani tentativi per riportarlo allo stato cosciente, il Capitano viene informato dalla moglie Eline di chiamarsi Kamin e di essere convalescente da una malattia che lo ha costretto a letto per giorni.
Passano gli anni e con essi le speranze di un ritorno ad una vita normale, ma tale perdita viene compensata da amicizie, amore e figli nella comunità di Ressik sul pianeta Kataan.
Al termine di una lunga e prosperosa esistenza, ormai vecchio e stanco, Kamin si reca al lancio di una sonda che contiene la memoria di una vita, della vita di un abitante di quel pianeta purtroppo condannato all’estinzione a causa del suo Sole che lentamente, ma inesorabilmente, si stra tramutando in una Nova. In quel momento gli appaiono amici e moglie morti da tempo, tutti intorno a lui, ancora giovani, a spiegargli che la sonda – la stessa che l’Enterprise sta osservando – lo ha scelto come “testimone” dell’ormai estinta civiltà di Ressik.
Picard si risveglia sulla plancia; sono trascorsi solo pochi minuti da quando ha perso i sensi, ma egli si sente più vecchio di una vita (da ricordare).
Durante la sua esistenza come Kamin, il Capitano amava dilettarsi al flauto, e questo strumento viene ritrovato all’interno della sonda quale segno tangibile dell’evento e talismano per la memoria.