Luis Bu?uel

Filmografie e biografie dei grandi registi
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carlo
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Luis Bu?uel

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Luis Bu?uel

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FILMOGRAFIA Regia Anno

Quell'oscuro oggetto del desiderio (regista) Luis Bu?uel 1977
Il fantasma della libert? (regista) Luis Bu?uel 1974
Il fascino discreto della borghesia (regista) Luis Bu?uel 1972
Tristana (regista) Luis Bu?uel 1970
La via lattea (regista) Luis Bu?uel 1968
Bella di giorno (regista) Luis Bu?uel 1967
Intolleranza (regista) Luis Bu?uel 1965
Il diario di una cameriera (2) (regista) Luis Bu?uel 1964
L'angelo sterminatore (regista) Luis Bu?uel 1962
Viridiana (regista) Luis Bu?uel 1961
Violenza per una giovane (regista) Luis Bu?uel 1960
L'isola che scotta (regista) Luis Bu?uel 1959
Nazarin (regista) Luis Bu?uel 1958
La selva dei dannati (regista) Luis Bu?uel 1956
Estasi di un delitto (regista) Luis Bu?uel 1955
Gli amanti di domani (regista) Luis Bu?uel 1955
Cime tempestose (2) (regista) Luis Bu?uel 1953
L'illusione viaggia in tranvai (regista) Luis Bu?uel 1953
Lui (regista) Luis Bu?uel 1952
Il bruto (regista) Luis Bu?uel 1952
Le avventure di Robinson Crusoe (regista) Luis Bu?uel 1952
Una donna senza amore (2) (regista) Luis Bu?uel 1951
Adolescenza torbida (regista) Luis Bu?uel 1950
I figli della violenza (regista) Luis Bu?uel 1950
Las Hurdes (regista) Luis Bu?uel 1932
L'age d'or (regista) Luis Bu?uel 1930
Un chien andalou (regista,attore) Luis Bu?uel 1929

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BIOGRAFIA

Nome: Luis Bu?uel
Data e luogo di nascita: 22 Febbraio 1900, Calanda, Teruel, Spagna
Data e luogo di morte: 29 Luglio 1983, Mexico City, Mexico
Autore surrealista per eccellenza, Luis Bu?uel, nato in Aragona, nella provincia di Teruel, a Calanda nel 1900, da un proprietario terriero arricchitosi in America a da una ?diciottenne di straordinaria bellezza?, studia in un collegio di Gesuiti nel quale maturer? buona parte di quell?anticlericalismo che sar? uno dei temi principali della sua produzione artistica. Bench? desideri frequentare la Schola Cantorum e diventare compositore, finisce per iscriversi alla facolt? di Agraria di Madrid nel 1917. In quel periodo, oltre a diventare un fanatico di pugilato (sport che egli stesso pratica con successo) ha modo di frequentare personalit? del calibro di Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti e Salvator Dal?. Abbandona Agraria per la facolt? di Lettere, allestisce rappresentazioni teatrali e fonda il primo cineclub madrileno.
Dopo la laurea, nel ?25, gi? influenzato dai temi surrealisti, decide con Dal? di recarsi a Parigi, ma prima di arrivare a coronare i propri sogni di autore partecipa come assistente alla regia di alcuni film di Jean Epstein. Nel ?29 con l?aiuto finanziario della madre riesce finalmente a girare Un chien andalou, vero e proprio manifesto del surrealismo bu?ueliano. Sebbene il film sia accolto con un certo entusiasmo, il regista spagnolo non ? per nulla soddisfatto dallo spirito di questo entusiasmo, fino a sentirsi tragicamente incompreso: ?Ma che posso io - scrive Bu?uel - contro i ferventi di ogni novit?, anche se questa novit? oltraggia le loro convinzioni pi? profonde, contro una stampa venduta o insincera, contro questa folla imbecille che ha trovato bello o poetico quanto, in fondo, non ? che un disperato, un appassionato invito all?omicidio??. C?? evidentemente nell?atteggiamento dell?autore oltre a una comprensibile amarezza, anche una traccia di quel sentimento elitario e aristocratico che costitu? uno dei grossi limiti dell?avanguardia surrealista. Se non tutti avevano capito che Un chien andalou non era la ?descrizione di un sogno?, ? invece subito evidente la carica eversiva di L?age d?or girato nel 1930 grazie al mecenatismo dei visconti di Noailles. Il film viene ritirato, messo al bando e le copie distrutte, sicch? solo molti anni dopo sar? possibile vederne le copie stampate. A disagio ?non tanto di fronte all?estremismo, che gli andava anche bene, di certi appelli e formulazioni, quanto per lo spirito di clan che, pi? che non l?antico progetto comune ormai stinto e compromesso, tenevano insieme il gruppo? Bu?uel inizia il lento e silenzioso distacco dal surrealismo.
Nel ?32 gira Las hurdes, splendido e terribile documentario su una delle zone pi? povere e disastrate della Spagna, tutto giocato sul continuo contrasto fra la crudezza spettrale delle immagini, l?apparente distacco della regia e il soave commento musicale (la Quarta Sinfonia di Brahms). Il film viene proibito in patria e assieme alla militanza nelle file repubblicane sar? la causa di un lunghissimo esilio. Dopo alcuni anni in cui lavora come produttore esecutivo tra gli Stati Uniti e il Sudamerica, terminata la Seconda guerra mondiale, Bu?uel pu? finalmente iniziare in Messico una seconda carriera registica. Nel periodo messicano, pur dedicandosi prevalentemente a film ?alimentari? (pensati cio? con l?intento esclusivo di guadagnare), Bu?uel ha modo di esprimere ancora sprazzi della propria sensibilit? surrealista, specialmente nelle sequenze oniriche e nelle azioni allucinatorie e schizofreniche di film come Los olividados (1950) e Ensajo de un crimen (1955). Purtroppo spesso i produttori o le varie censure nazionali si appropriano delle sue opere e le riportano a forme pi? classiche e normali, sicch? lo stesso regista in seguito ?ha fatto appello alla censura per spiegare il divario tra le sue intenzioni e il risultato raggiunto? nelle opere del decennio 1946-1955. La critica stessa poi, colta alla sprovvista dal ritorno di un personaggio ormai mitico, fatica a cogliere la profonda inquetudine che si cela sotto la superficie di certi torbidi melodrammi. Nazarin (1958), capolavoro che racconta le vicende di un giovane San Francesco messicano scambiato per il nuovo Messia, segn? il ritorno di B. al cinema d?autore propriamente detto.
Dopo Viridiana del 1961, vincitore al festival di Cannes, la carriera del maestro spagnolo ? un susseguirsi di capolavori tutti pi? o meno celebri e ?scandalosi?, da L?angelo sterminatore (1962) a Simon nel desierto (1965), da Bella di giorno (1966) a La via lattea (1969), da Trstana (1970) a Il fascino discreto della borghesia (1972) fino a Il fantasma della libert? (1974) e Quell?oscuro oggetto del desiderio (1977). Gi? L?age d?or ?anticipa se non tutto Bu?uel, le coordinate di fondo del suo discorso?, ma ? certo che il suo cinema con gli anni, pur restando fedele a certi espedienti onirici e simbolici, assume una carica antiborghese, anarchica e rivoluzionaria sempre pi? intensa e precisa, dunque surrealista, perch? ?tutto ci? che non attacca le istituzioni non ? surrealista?.
I suoi strali si abbattono sul clero e sulla religione incaricandosi ?di distruggere un campo di esperienze religiose e di aprirle alle possibilit? che il dubbio sprigiona?. Ma soprattutto contro la borghesia, i suoi riti ottusi e grotteschi, la sua violenza repressa e l?insopportabile ipocrisia della sua autostima. Con l?andar degli anni poi, restando immutate le convinzioni di fondo, si accresce l?ironico distacco del maestro dai personaggi e dalle loro ossessioni erotico-religiose ben conosciute da Bu?uel durante l?infanzia presso i gesuiti, ?sette anni di malattia, di completa mancanza di libert?, di fuga nell?immaginazione erotica?. Misoginia, passionalit? latina, aristocrazia e anarchia, ironia e ferocia, tutto si mescola nell?opera di un grande artista interessato pi? di ogni altra cosa agli uomini e alla loro inevitabile stupidit?; un cineasta che ? stato soprattutto ?un grandissimo sceneggiatore e un asso nella costruzione drammatica?, proteso alla massima resa del contenuto, indifferente alle ?borghesi? ragioni della forma.


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R: Luis Bu?uel

Messaggio da hombre sincero »

Non riesco a pensare ai ciechi senza ricordare una frase di Benjamin Peret:
"Non e'forse vero che la mortadella e' fabbricata da ciechi?"
Per me questa affermazione, in forma interrogativa, e' vera quanto il Vangelo.
Certo, qualcuno potrebbe trovare assurdo il rapporto tra i ciechi e la mortadella. Per me e' l'esempio magico di una frase assolutamente irrazionale, improvvisamente e misteriosamente colpita dal fulmine della verita'.

Luis Bunuel
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