Forum di discussione

Idee, discussioni varie per giungere alla proposta.

Moderatori: Gaetano Intile, Robennskii

Robennskii
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Robennskii »

Artigiani, artigiani, secondo e ultimo affinamento della Bottega, che acquisisce alcune preziose indicazioni dei nuovi arrivati.

Abbiamo ora sole tre sezioni:
-la presente Forgia perta a tutti per le discussioni
-l'Incudine aperta a tutti in lettura ma solo agli Artigiani in scrittura affinché essi postino i testi in base alla consegna ricevuta
-le Proposte extra tema dove tutti artigiani e non possono postare il loro testi per ricevere da chi volesse un commento o una revisione.

https://www.assonuoviautori.org/bottega

Ringrazio Massimo Baglione, il nostro webmaster coi fiocchi, per il lavoro e la disponibilità sempre dimostrata.

Ricordo che chi desiderasse entrare nel Gruppo Artigiani può chiederlo a me, anche qui. Al momento siamo in sei, Maria Namio Digito Giovanni RdiLauro e sottoscritto.

Ora mi rivolgo agli Artigiani, amiche e amici, siamo a due testi postati sulla consegna "Disfatta/Rimpianto" postata nell'Incudine.

Buona serata a tutti.
Robennskii
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Presentazioni

Messaggio da Robennskii »

Buonasera amiche e amici,.se qualcuno avesse voglia di presentarsi, parlare della propria esperienza di autrice/autore, è benvenuto qui.
Gaetano Intile
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Gaetano Intile »

Va beh, dai. Comincio io.
Scrivere lo faccio da una vita. E forse sono quindici e più anni che frequento forum del tipo BA, che sono sempre meno frequentati e rari. Non ho alcun account social, e quindi non li frequento e non so come funzionano, dunque non so cosa mi perdo. D'altra parte non sono di primo pelo. Da qualche anno mi sono innamorato della narratologia, e Massimo mi ha dato la possibilità di mettere in opera l'Officina. Che è un luogo dove mettersi alla prova coi rudimenti della scrittura ragionata. Adesso, insieme a Roberto, stiamo provando ad aprire la Bottega. L'idea è quella di scrivere dei racconti e di scambiarci reciproche impressioni. Sarebbe bello anche poter costruire insieme un romanzo se si riuscisse a costruire un gruppo affiatato. La scrittura è solitudine, lo so, di solito però si impara meglio in compagnia.
Per definire che tipo di autore sono dovrei prima dirvi che tipo di lettore sono diventato. Estremamente prigro e lento come lettore, ahimè, ancor di più come autore. Non sono più onnivoro, come quando ero ragazzo, ma ho imparato a inquadrare gli autori che voglio leggere e mi concentro su quelli. Italiani per lo più, e niente più letteratura di genere, a parte i gialli. Il giallo più bello? Enigma in luogo di mare di Fruttero & Lucentini. Ma anche La Solitudine del Manager di Vazquez Montalban, ma anche La promessa, di Durrenmatt. Posso dirvi cosa ho sul comodino. Non leggo mai un solo testo alla volta, ma sono arrivato anche a dieci. Il Don Chisciotte di Cervantes, Le menzogne della notte di Bufalino, La morte di Virgilio di Broch, Il valzer degli addii di Kundera, L'incanto del lotto 49 di Pynchon. E poi amo i saggi, di storia, di filosofia, di sociologia, di economia, di politica. Sono abbonato a Limes, ebbene sì. Come autore seguo le mie passioni da lettore. Provo a scrivere narrativa non di genere e con dei temi ben specifici, alla Kundera. Ho scritto forse un centinaio di racconti e un paio di romanzi. Molti altri li ho iniziati ma non finiti.
Non ho mai cercato di pubblicare, e infatti non ho mai pubblicato nulla. L'idea però mi solletica e prima di passar a miglior vita vorrei regalare al genere umano le mie fatiche e il mio genio. Anzi, a questo proposito accetto consigli, e spero che qualcuno con più esperienza voglia intervenire.
Giovanni p
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Giovanni p »

Buongiorno a tutti,

la mia storia come scrittore amatoriale parte dalla lettura. Sono stato sempre un lettore lento, ma costante, purtroppo ho imparato ad apprezzare i libri dopo che ho terminato gli studi in quinta superiore.
Negli anni mi sono sempre più appassionato alla lettura fino a quando ho provato a scrivere, senza però far leggere a nessuno quello che ho prodotto. Questo ha fatto sì che i miei primi racconti fossero confusionari e senza stile, scrivevo racconti copiando l'essenza dei libri che leggevo,
questo ha fatto in modo che dopo un po' gettassi la spugna, fino al giorno in cui nell'autunno 2021 ho scoperto BA.
Su questa piattaforma ho avuto modo di confrontarmi con altri scrittori più bravi di me che mi hanno fatto capire che la scrittura è un'arte che ha delle regole.
Il mio approccio a BA, e in seguito NASF, ha iniziato a mettere ordine dove c'era caos, da quel momento ho iniziato prima a scrivere e poi a esercitarmi migliorando molto, ma la svolta è stata con l'officina del racconto di Gaetano Intile.
Nell'officina ho trovato delle tracce sulle quale lavorare e degli esercizi che mi hanno permesso di produrre delle buone storie che avessero ordine e senso.
Consiglio a ognuno di dedicarsi all'officina e di RIPETERE gli esercizi visto che con la ripetizione si possono scrivere sempre nuove storie approfondendo gli argomenti, trovando sempre nuovi spunti e sfumature sulle quali migliorare.
A oggi, da quell'autunno del 2021, ho quasi trenta storie all'attivo e un romanzo breve in cantiere che cerco di far crescere di settimana in settimana.
Dopo la prima partecipazione su BA il mio obbiettivo era quello di pubblicare un libro, oggi però la mia meta è quella di imparare a scrivere, punto di arrivo secondo me più importante di una pubblicazione.
Gaetano Intile
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Gaetano Intile »

Ciao, Giovanni. Grazie del contributo, lo apprezzo molto. E grazie per la citazione, ne sono orgoglioso. Trenta racconti in due anni? Sei uno speedy Gonzales. Io ho una scrittura lentissima.
Hai una grande vena narrativa, molte idee, alcune molto buone, di solito non banali, e devo dire che col tempo i racconti sono migliorati in modo notevole. Certo, confrontarsi fa crescere. Meriti di vincere una gara stagionale su BA, è solo questione di tempo e del racconto giusto, ormai sei sempre in vetta.
Quanto al copiare, si copia sempre. L'originalità, l'autenticità, non esiste, o se esiste è sopravvalutata. Ci si riferisce sempre a qualcuno venuto prima di noi. Solo, col tempo si matura e si acquisisce una propria individualità, vale nella vita come nella scrittura. Quando si diventa un individuo le cose si iniziano a vedere a modo proprio, e quindi le si scrive a modo proprio, non adoperando i concetti degli altri. Questo per dirti che se con le letture hai acquisito dei buoni maestri tieniteli stretti e non ti preoccupare di voler assomigliare a loro.
Concentrati sulle emozioni, alla fine solo loro contano in narrativa. Beh, dipende dalla narrativa.
Curioso di conoscere le tue letture, se puoi dirlo qui pubblicamente.
Giovanni p
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Giovanni p »

Mi fa più che piacere condividerle con voi!

Il primo libro che ho letto con passione è stato Siddartha di Herman Hesse, per la prima volta ho provato delle emozioni forti nel leggere un libro, cosa che per me è stata un'esperienza unica dato che nella mia carriera di studente molti libri non li ho neppure tolti dal cellophane. Da lì ho sentito il bisogno di leggere ancora, un altro libro che ha lasciato il segno è stato L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera. Da lì a poco ho letto molti autori del novecento come Bukowski (straconsiglio Panino al prosciutto), Henry Miller, Hemingway, Steinbeck, Kerouac e Twain (straconsiglio Lo straniero senza nome)
Poi col tempo mi sono affezionato a Lovecraf e ai suoi viaggi nelle Dreamland, ma il consiglio che mi ha aiutatosulla lettura mi è arrivato da Alberto Marcolli di BA, ovvero leggere autori italiani.
Da lì ho ripreso in mano Calvino e Buzzati e ho capito quanto la letteratura italiana sia ricca.
Momentaneamente sto leggendo "Leggende e fiabe" di Hesse, rileggo qualche libro già letto fra un manuale e l'altro.
Il primo manuale che ho letto è stato Come non scrivere di Claudio Giunta, lo consiglio anche se qualcuno lo ha definito banale. I prossimi saranno L'arco di trasformazione del personaggio, Dialoghi, Lezioni di stile, Tieni presente che e Story; Visto le mie tempistiche spero di farcela entro il 2024.
Nel frattempo sto rileggendo anche l'offina, spero a beve di avere un idea per l'esercizio 3.
Gaetano Intile
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Gaetano Intile »

Prova L'immortalità di Kundera, e poi passa a tutte le opere del periodo francese. E poi prendi in mano un romanzo di Sciascia, Il contesto, ad esempio, o Todo Modo. Alberto ha ragione, per saper scrivere in italiano devi leggere autori italiani. Kundera era arrabbiatissimo per le traduzioni delle sue opere dal ceco in francese, per esempio. Si lamentava del fatto che fossero superficiali e a tratti ridicole. E in Francia lui era edito dal grande Gallimard. In italiano, dopo la brutta esperienza con Bompiani, volle che fosse Calasso a rivederle e infatti i suoi romanzi da allora sono stati pubblicati da Adelphi, la collana curata dal compianto Calasso, compresa l'insostenibile leggerezza. Insomma, come dice il termine stesso tradurre, dal latino tradere, imparentato con tradire. Tradurre è tradire. Con gli autori italiani il problema non esiste.
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Giovanni p »

Grazie mille, lo leggerò.

È un pó di tempo che sto accumulando dubbi e spunti che vorrei condividere, se la cosa è gradita mi farebbe piacere aprire degli argomenti nella sezione della bottega.
Giovanni p
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Giovanni p »

Gaetano Intile ha scritto: 26/02/2024, 19:31 Prova L'immortalità di Kundera, e poi passa a tutte le opere del periodo francese. E poi prendi in mano un romanzo di Sciascia, Il contesto, ad esempio, o Todo Modo. Alberto ha ragione, per saper scrivere in italiano devi leggere autori italiani. Kundera era arrabbiatissimo per le traduzioni delle sue opere dal ceco in francese, per esempio. Si lamentava del fatto che fossero superficiali e a tratti ridicole. E in Francia lui era edito dal grande Gallimard. In italiano, dopo la brutta esperienza con Bompiani, volle che fosse Calasso a rivederle e infatti i suoi romanzi da allora sono stati pubblicati da Adelphi, la collana curata dal compianto Calasso, compresa l'insostenibile leggerezza. Insomma, come dice il termine stesso tradurre, dal latino tradere, imparentato con tradire. Tradurre è tradire. Con gli autori italiani il problema non esiste.
Sciascia lo adoro, l'ultimo libro che ho letto è stato "Il cavaliere e la morte" lo consiglio a tutti. Purtroppo le traduzioni a volte stridono, mi ricordo il giovane Holden sembrava tradotto dal google traslate.
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Re: Forum di discussione

Messaggio da Robennskii »

In medias res.

Posso dire, alla mia vetusta età compresa tra gli ento e gli anta, che scrivere ha somigliato molto, nel mio percorso di vita, al rapporto con le donne. All'inizio credevo di fare sfracelli, poi ho cominciato ad avere qualche dubbio e oggi posso affermare, con orgoglio, che non mi si è mai cagato nessuno, con licenza parlando.

L'orgoglio sta nel fatto di aver raggiunto questa consapevolezza cosmica fino a incassarla con un aplomb anglosassone che, per la sua aura di nobile indifferenza, produce il curioso effetto di farmi sembrare un figo.

Per metà della mia vita ho visto cose che voi umani, l'altra metà ve la lascio immaginare. Non è cosi che devono fari gli scrittori davvero bravi?

Sono un appassionato di short tales alla maniera del mio mentore Edgar Allan Poe, a cui va la mia perenne devozione. Del resto, sono sempre stato un démodé: vivo l'epoca attuale con un ritardo tecnologico scandaloso. Per tornare alla scrittura, talvolta ho provato a raggiungere le diecimila parole, ma l'idiosincrasia nei confronti dell'allungo mi ha stroncato con i tipici sintomi che conosco bene, in primis la distorsione spazio- temporale cum nausea. Cosi ci ho rinunciato... alla fine devi guardare nello specchio e riuscire a vedertici dentro. Per la cronaca, ho completato un centinaio di racconti che rileggo, ogni tanto, soddisfatto. Lo confesso, in qualche caso mi faccio pure i complimenti, sempre allo specchio.

Sono allergico ai concorsi c.d. culturali trovando che, da anni, il focus non sia tanto la qualità quanto il cosa si scrive. Ma questo vale anche per il cinema e, ultimamente, la musica. O parli di certe cose o "lascia perde", come diciamo a Roma.

Per questo non guardo TV e continuo a passare e ripassare film e musica degli anni 70-80. Ciò giustifica il silenzio religioso che mi viene sovente rimproverato. Ho rinunciato a dare spiegazioni al riguardo: non ci posso fare niente se i più parlano di personaggi, avvenimenti, pettegolezzi di cui non so nulla. Per fortuna in questo mi aiuta non poco il citato aplomb che, sovente, confonde le acque. Non di rado mi viene chiesto se io sia un mistico o, perfino, un aviatore. A proposito, sono nato sotto il segno dei Pesci.

Confidenza molto personale, sono un bugiardo per necessità.

Je vous aime.
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