è impensabile ma gli artisti non si lamentano
- hombre sincero
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Ciao,
non sono sicuro di aver seguito bene
ma mi sembra, e ti chiedo di correggermi
se sbaglio, che tu veda questa incapacità
e poca obbietivita' di giudizio, nei confronti
di un lavoro artistico, come un male di questo
preciso momento storico.
Non credi che sia stato sempre così?
E aggiungo, siamo proprio sicuri che un ufficio preposto
di "esperti" riuscirebbe a giudicare onestamente un'opera
senza prendere dei granchi grossi come case?
Se ci voltiamo e ci guardiamo alle spalle, ci sono
fin troppi esempi, nei piu disparati contesti politici
e sociali, di artisti giudicati (nel bene e nel male)
a sproposito.
Questo non sempre e' accaduto per la malafede
dei vari giudici benpensanti, ma credo ci sia
un'innegabile difficoltà nel giudicare un lavoro artistico
nella propria contemporaneità.
Enormi bufale sono state prese, non solo
dalla critica ma anche dal pubblico e
perfino da autorevolissimi artisti di tutti
I paesi e di tutti i tempi.
non sono sicuro di aver seguito bene
ma mi sembra, e ti chiedo di correggermi
se sbaglio, che tu veda questa incapacità
e poca obbietivita' di giudizio, nei confronti
di un lavoro artistico, come un male di questo
preciso momento storico.
Non credi che sia stato sempre così?
E aggiungo, siamo proprio sicuri che un ufficio preposto
di "esperti" riuscirebbe a giudicare onestamente un'opera
senza prendere dei granchi grossi come case?
Se ci voltiamo e ci guardiamo alle spalle, ci sono
fin troppi esempi, nei piu disparati contesti politici
e sociali, di artisti giudicati (nel bene e nel male)
a sproposito.
Questo non sempre e' accaduto per la malafede
dei vari giudici benpensanti, ma credo ci sia
un'innegabile difficoltà nel giudicare un lavoro artistico
nella propria contemporaneità.
Enormi bufale sono state prese, non solo
dalla critica ma anche dal pubblico e
perfino da autorevolissimi artisti di tutti
I paesi e di tutti i tempi.
Ultima modifica di hombre sincero il 13/01/2012, 14:45, modificato 1 volta in totale.
Hombre Sincero
Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
per evitare ciò che tu affermi,avevo proposto di lasciare che un autore non preso in considerazione avesse ,sulla pagina di un ipotetico sito di questo collegio, una finestra ove si spiega il perché non è stato scelto e quindi si rende pubblico il motivo(per esempio anche sulla pagina del ministero della cultura)per il quale è stato scartato ;così ,se veramente questo autore è bravo ed è stato solo trascurato, avrà sia un modo per poter mostrare che non è vero e poi avrà ,in questo collegio, degli ipotetici rappresentati degli artisti che comunque renderebbero ,almeno su internet,note a tutti gli artisti (su una pagina web de dicato a questo sindacato degli artisti )le motivazioni per le quali egli non è stato scelto e ,naturalmente,se inizia ad esserci una polemica, si ripeterà lo studio sul libro ,questa volta ,forse, in modo molto più accurato e forse lasciando che intervengano anche altre parti sociali (ma qui stiamo passando ai cavilli, credo ,comunque,che le soluzioni che ti ho fornito bastino ,almeno per una comprensione generale)
Spero che ,contro questa eventualità,abbia trovato soluzioni convincenti.....poi lascio a te un giudizio...........
Spero che ,contro questa eventualità,abbia trovato soluzioni convincenti.....poi lascio a te un giudizio...........
- hombre sincero
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Può essere un modo per diffondere e far circolare l'arte, per far partecipare a un dibattito più persone, per educare la gente ad accettare nuove idee e forme, ma non credo sia un metodo che garantisca la correttezza e la veridicità del giudizio.
Probabilmente sarà il tempo ad accollarsi questo arduo compito.
Non ne sono sicuro ma non penso che l'artista sia la persona più indicata a fare una critica oggettiva sul proprio lavoro e questo per ovvi motivi.
La cosa principale e se vogliamo più affascinante è, come dicevo, la reale difficoltà nel giudicare un lavoro contemporaneo. L'impossibilità di collocare il percorso artistico in un periodo storico, la conseguente e quasi totale assenza di riferimenti...
Saranno l'istinto e la sensibilità a guidarci ma senza poterci garantire l'esattezza della nostra azione.
Se ci pensiamo bene è naturale che sia così. Se l'artista sviluppa un percorso basandosi sulle proprie intuizioni, sulle proprie antennucce un po' più capaci e percettive della media, come possiamo pensare che sia proprio la media a poter decretare la validità di questo lavoro nel tempo stesso in cui questo è stato concepito?
vedi Aslak quanti "se" ho scritto?
Questo è solo un parere e certamente non è un giudizio.
E' provare a capire i meccanismi che regolano il concepimento di un lavoro e come questo vada a impattare sulla società contemporanea; tutto qua.
Però noi, in questo bar, ne stiamo parlando, altri faranno lo stesso altrove e già questo non è poco; credo.
Probabilmente sarà il tempo ad accollarsi questo arduo compito.
Non ne sono sicuro ma non penso che l'artista sia la persona più indicata a fare una critica oggettiva sul proprio lavoro e questo per ovvi motivi.
La cosa principale e se vogliamo più affascinante è, come dicevo, la reale difficoltà nel giudicare un lavoro contemporaneo. L'impossibilità di collocare il percorso artistico in un periodo storico, la conseguente e quasi totale assenza di riferimenti...
Saranno l'istinto e la sensibilità a guidarci ma senza poterci garantire l'esattezza della nostra azione.
Se ci pensiamo bene è naturale che sia così. Se l'artista sviluppa un percorso basandosi sulle proprie intuizioni, sulle proprie antennucce un po' più capaci e percettive della media, come possiamo pensare che sia proprio la media a poter decretare la validità di questo lavoro nel tempo stesso in cui questo è stato concepito?
vedi Aslak quanti "se" ho scritto?
Questo è solo un parere e certamente non è un giudizio.
E' provare a capire i meccanismi che regolano il concepimento di un lavoro e come questo vada a impattare sulla società contemporanea; tutto qua.
Però noi, in questo bar, ne stiamo parlando, altri faranno lo stesso altrove e già questo non è poco; credo.
Hombre Sincero
Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
il tuo discorso sembra essere giusto benché ancora non comprenda quale sia il tuo pensiero sulla società contemporanea e quella da me proposta invero possiamo affermare che un artista dalla massa non venga compreso ma non possiamo negare che la società in quanto tale si sviluppa sulla massa medesima quindi ,comunque,non avremmo modo di definire una società migliore sotto questo aspetto essendo il concetto stesso della società a cozzare con quello dell' elevazione al di sopra della media; quindi ,non solo questo sistema non andrebbe bene ,ma anche qualunque altro sistema si basi anche sul rapporto sociale non potrebbe andar bene arrivando quindi a una contraddizione ,ossia quella di voler una società che non sia tale che almeno non cerchi un compromesso tra il popolo e il collegio(la parte alta,colta)
Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
interessante discussione
- hombre sincero
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Intendi dire quale sia il mio pensiero sulla società contemporanea, cioè cosa ne penso? in che senso?
Se per "massa" intendiamo la maggioranza della popolazione, si, credo sia così, difficilmente la maggioranza di una popolazione potrà assaporare nelle sue varie sfaccettature un'opera nella sua contemporaneità, cioè nel momento stesso che è stata generata (e nel suo immediato futuro), anche se invero ho sempre sognato un'arte bambina, capace di farsi dialogante con grandi e piccini, di tutti i tempi e di tutti gli strati sociali...ma questo invero è un altro discorso.
Come dicevo, se l'artista ha una capacità non solo espressiva, ma anche percettiva, superiore alla media, ecco il motivo per cui la media non potrà avvertire l'intuizione dell'opera, o meglio, non la potrà avvertire nella sua contemporaneità, mentre si troverà maggiormente a proprio agio una popolazione che avvicinerà un lavoro mezzo secolo dopo la nascita dello stesso e questo per i motivi già esposti nei post precedenti.
Forse potremo avere una società vissuta in un determinato periodo storico "migliore" di un'altra società vissuta in altro periodo, ma come potremmo paragonare l'intero di una qualsiasi società con l'elevazione (per una determinata attitudine) sulla media di uno o più singoli? A prima vista e secondo il mio parere è questo confronto che cozza.
Se per "massa" intendiamo la maggioranza della popolazione, si, credo sia così, difficilmente la maggioranza di una popolazione potrà assaporare nelle sue varie sfaccettature un'opera nella sua contemporaneità, cioè nel momento stesso che è stata generata (e nel suo immediato futuro), anche se invero ho sempre sognato un'arte bambina, capace di farsi dialogante con grandi e piccini, di tutti i tempi e di tutti gli strati sociali...ma questo invero è un altro discorso.
Come dicevo, se l'artista ha una capacità non solo espressiva, ma anche percettiva, superiore alla media, ecco il motivo per cui la media non potrà avvertire l'intuizione dell'opera, o meglio, non la potrà avvertire nella sua contemporaneità, mentre si troverà maggiormente a proprio agio una popolazione che avvicinerà un lavoro mezzo secolo dopo la nascita dello stesso e questo per i motivi già esposti nei post precedenti.
Forse potremo avere una società vissuta in un determinato periodo storico "migliore" di un'altra società vissuta in altro periodo, ma come potremmo paragonare l'intero di una qualsiasi società con l'elevazione (per una determinata attitudine) sulla media di uno o più singoli? A prima vista e secondo il mio parere è questo confronto che cozza.
Hombre Sincero
Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
sembra essere una risposta interessante ....ci rifletterò su
- DevilMaster
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Un "libero pensatore", per definizione, è libero da qualsiasi organismo, stato, pensiero politico e organizzazione. Lo stato con un libero pensatore non ha niente a che fare... altrimenti non sarebbe libero.
Un libero pensatore esprime il suo pensiero e se questo è interessante di sicuro, in un modo o in un altro questo verrà fuori.
Gli "artisti", visto che vi piace tanto questa parola, se vogliamo definirli tali, dovrebbero smettere di pensare in modo conformista e aspettarsi qualcosa da qualcuno. Gli "artisti", in quanto tali, dovrebbero esprimere la loro "arte" perché non ne possono fare a meno... non perché si aspettano di "camparci".
Le parole "stato", "politica", "privati", "economia" e compagnia bella non dovrebbero mai comparire sulla bocca o su un foglio di un "artista".
Proprio il concetto dovrebbe essere alieno a tali persone e ogni volta che sento certi discorsi il mio odio per l'umanità e per chi ad essa appartiene e usa impropriamente certi concetti, significati e parole... si rafforza.
Un libero pensatore esprime il suo pensiero e se questo è interessante di sicuro, in un modo o in un altro questo verrà fuori.
Gli "artisti", visto che vi piace tanto questa parola, se vogliamo definirli tali, dovrebbero smettere di pensare in modo conformista e aspettarsi qualcosa da qualcuno. Gli "artisti", in quanto tali, dovrebbero esprimere la loro "arte" perché non ne possono fare a meno... non perché si aspettano di "camparci".
Le parole "stato", "politica", "privati", "economia" e compagnia bella non dovrebbero mai comparire sulla bocca o su un foglio di un "artista".
Proprio il concetto dovrebbe essere alieno a tali persone e ogni volta che sento certi discorsi il mio odio per l'umanità e per chi ad essa appartiene e usa impropriamente certi concetti, significati e parole... si rafforza.
Ultima modifica di DevilMaster il 03/02/2012, 5:03, modificato 1 volta in totale.
WebMaster di
Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
-
- Macchina da scrivere
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Condivido pienamente e quoto..DevilMaster ha scritto: Un "libero pensatore", per definizione, è libero da qualsiasi organismo, stato, pensiero politico e organizzazione. Lo stato con un libero pensatore non ha niente a che fare... altrimenti non sarebbe libero....
Gli "artisti", in quanto tali, dovrebbero esprimere la loro "arte" perché non ne possono fare a meno... non perché si aspettano di "camparci".
A.M.
Non c'è più dolore atroce del sapere di non sapere.
Non c'è più dolore atroce del sapere di non sapere.
- hombre sincero
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Re: è impensabile ma gli artisti non si lamentano
Condivido quasi tutto quello che ha detto devil
Pienamente d'accordo sul fatto che un artista (chi esercita una delle arti) dovrebbe portare avanti la propria ricerca senza aspettarsi un ritorno, anche perché in caso contrario sarebbe portato a produrre ciò che lui crede possa più essere apprezzato, venduto, e non ciò in cui lui crede maggiormente.
Un consenso da parte del pubblico dovrebbe rappresentare solo ed esclusivamente un'eventuale conseguenza di un lavoro prodotto da una sincera passione e da tutti quei sacri meccanismi, ancora oggi non del tutto conosciuti, che fanno scattare la Necessità di fare arte.
E' anche vero che autorevolissimi Artisti che hanno fatto la storia della poesia e dell'arte, si sono mangiati fegato, cuore e palle, quando il pubblico non degnava il loro lavoro di uno sguardo e magari osannava altri nomi che il saggio tempo ha reso sconosciuti.
E' anche vero che essere apprezzati (e questo non solo in campo creativo) fa piacere; a tutti.
E allora?
Boh, mi son perso e ho un piatto di pappardelle alla lepre che mi aspetta.
Buona serata
Pienamente d'accordo sul fatto che un artista (chi esercita una delle arti) dovrebbe portare avanti la propria ricerca senza aspettarsi un ritorno, anche perché in caso contrario sarebbe portato a produrre ciò che lui crede possa più essere apprezzato, venduto, e non ciò in cui lui crede maggiormente.
Un consenso da parte del pubblico dovrebbe rappresentare solo ed esclusivamente un'eventuale conseguenza di un lavoro prodotto da una sincera passione e da tutti quei sacri meccanismi, ancora oggi non del tutto conosciuti, che fanno scattare la Necessità di fare arte.
E' anche vero che autorevolissimi Artisti che hanno fatto la storia della poesia e dell'arte, si sono mangiati fegato, cuore e palle, quando il pubblico non degnava il loro lavoro di uno sguardo e magari osannava altri nomi che il saggio tempo ha reso sconosciuti.
E' anche vero che essere apprezzati (e questo non solo in campo creativo) fa piacere; a tutti.
E allora?
Boh, mi son perso e ho un piatto di pappardelle alla lepre che mi aspetta.
Buona serata
Hombre Sincero