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e ancora...

Strozzate in colli di bottiglia
a testa in gi?, senz'aria
per soffiare, da troppa spinta
sospinte sul precipizio d'un costone
a ritirata marea;
gigli e giunchi, stanchi si sole
reclinato il capo, borbottano
profumo in singhiozzi

e poi...

pat? di parole e pensieri
oggi offre la casa a chi
mangia a occhi chiusi! e
bocca aperta di meraviglia d'onda
sospesa all'alba quando
si congeda discinta la luna
da indiscreti sguardi:
nottambuli di passaggio.

ancora un p? di pazienza...

Come viene viene vivere
e con chi capita condividere
di caff? una posa
a cui chiedere cosa accada
se dei passi conto il rumore
e agli uccelli dove va il cuore.

Vento di venti vortici
che incanta nubi numi e nomi
di gocce infrante su affrancati vetri
d'affanni d'afa da inferno
a cui non chiedo di chiudere
fruscianti usci su libere fronde
incurvate dal giogo
d'una vita appesa, approntata all'uso
d'un consueto gioco d'abuso.

e se poi la vedo,
mi scordo
di non averla pi? sentita...

le 5.47
mi sembran le 22
la stanchezza
diventa energia
l'ansia,
magia

magia magia
che la notte si porta via!!!!

evviva!

Un saluto a tutti, sento il bisogno di riportare una mia poesia scritta di getto. L'ho inviata tramite sms per fare gli auguri di buon ferragosto. Forse l'ho mandata anche a te Carlo. Ho detto bisogno semplicemente perche' per scherzo ho partecipato con questa poesia ad un concorso dove il tema era: SCRIVIAMO l'ESTATE. Come al solito, da quando frequento questo sito mi succedono cose bellissime, ho pubblicato un libro, etc. etc. Per farla breve mi hanno contattato perche' saro' premiato. Allora mi farebbe piacere partecipare a questo ebook proprio con questa poesia a cui sono molto affezionato perche' racconta la mia estate di adolescente...e non solo:

SOGNO D'ESTATE

Riverbero all'orizzonte
strada desolata, bollente
comitive abbandonate sui muretti
ner silenzio, cinguettii de passerotti.

Le cicale hanno smesso de cantare
pischelli co li mezzi vanno ar mare.
Vecchi, stanchi, perzi nell'apatia
sogno d'estate in periferia.

Grazie Carlo e grazie al mio portafortuna Monia di Biagio


Giuseppe Mincuzzi
Er Poeta Metropolitano

Non e' discriminare ma vivere
al centro di un altro altare.
Altre leggi, altri equilibri, nuovi
i verbi e i sostantivi.
Forse i sogni son gli stessi
tra le stelle e dentro i cessi,
cio che cambia e' l'elemento, il soggetto e non
il tormento.
Quello e' sempre li a guardare, mai si ferma,
come il mare.
Suggerisci la pazienza, ma ne
ho piena l'esistenza.
Vaffanculo ai sogni e al mare, bevo
un drink e vo a
cagare.
E poi penso che stranezza, e' il caso
l' esattezza!
Io pensavo a una ballata e
ho finito con una
cagata!

mi sa che me l'avevi mandato, ma non ho risposto che non avevo soldi nel cell... :oops: cmq i portafortuna non esistono, nel tuo caso solo meriti :D

er poeta romanesco
in mezzo ar callo un po' de fresco
io pure so romano,
nun posso f? ammeno de batteje na mano
quello che penso o scrivo adesso
che nun posso non annaje ampresso

una voce da bambina
avevi la prima volta,
ma quanto ne sapevi
di libri e di film!

per ore intere
ti ho pensato
in astratto
come neanche al liceo
in un lungo silenzio
avrei fatto

una strana estate
quest'ultima ? stata
pensando sempre a una donna
per lunghi anni sognata
ma rimanendo
- come solo un pazzo vero -
con quella sbagliata!

io sogno una
che forse ? sbagliata

la ho, a volte
ma come sul cono
la panna montata