raccolta

[nikita]

La bile nera.

E se mi riconosco
come acqua che stagna, lasciandomi cadere
cerchi  concentrici saturnini si diffondono nel bosco.
E' Saturno, l'autunno
il coraggio che manca
e non ho difese
protese le braccia rifiuto
mi lascio cadere, nell'acqua riposa
la mia malattia.

[nikita]

Life.

Ieri pomeriggio non hai fatto l'amore con me
eri furente, eri furente
mi abbracciavi con foga
ma non eri con me
facevi l'amore con la vita
e con lei eri arrabbiato
e l'hai scopata
prima che lei lo faccia a te.

[nikita]

Sogno.

La luce tersa
di un cielo senza nubi
-governami esistenza-
poiche' ne sono incapace
tendi un filo d'acciaio
tra l'infinito e me
e su questo fammi camminare.

[nikita]

Non sono lei.

Ti parlo di neve che fiocca
e silenzio che grida
non e' neve ma polline
non sono lei ma io
anche se mi leghi i capelli
e il sorriso t'inganna.
Ti parlo di me  che sono stanca
e non torna
- Beata Gioventu'-
ingannata
non sono lei
neppure coi suoi abiti vestita
ti parlo e non mi ascolti
ti perdi nei tuoi anni
che piu' non sono
cercando di rivivere
felicita' perdute.
Non sono lei e mi guardi
quasi non ci credi
al tuo destino avaro
che ride
di occhi innamorati
che ora scorgi bene
di un altro iride sfumati.

[nikita]

Qui piove a dirotto, da giorni.
Nel 2000 l'alluvione ha portato via vite e case.
L'incubo e' ancora sotto pelle, la Dora esonda nuovamente.
Questo e' quello che, dopo un anno dall'alluvione scrissi, esorcizza un po' la mia paura.

Di ottobre la pioggia.

Non voglio pensare
acqua
che la tua gentilezza
possa dannare
ma, la tua forza
da mano frenata
inonda e scava.
Non voglio pensare, che
non ho visto l'azzurro
ma solo bruma e pioggia
fango e roccia
e paura che draga
goccia a goccia.
Con solo le foto tra le mani
e ombrelli piegati
dal tuo peso
guardavamo al cielo
in cerca di stelle
attraverso un velo.

[nikita]

Il ragionevole dubbio.

Non mi difendo, non uso piu' la poesia
ed era un mezzo, un tempo, per raggiungerti
cosa abbiamo fatto al nostro tempo
che era solo nostro
tu con le tue parole
io col mio silenzio
non ho piu' l'impulso di riprenderti
magari schiaffeggiandoti
perche' sei stato chiaro ieri
piu' chiaro di cosi' si muore
e forse sono morta, dentro
perche' sento
una noce nel cuore
lasciata troppo tempo a terra
a marcire
a morire
e marcire
morire
restando a terra
battendo noci tra le mani
pentendomi di non averti schiaffeggiato
per riprenderti
tu col tuo silenzio
io che parlo troppo
ma non e' piu' tempo
non e' il mezzo per raggiungerti
questa poesia
con cui mi difendo.

[nikita]

Wirloff.

Un angolo tra due pareti
potrebbe rappresentare
una casa
se solo fosse blu
con un gatto che attraversa la stanza
senza graffiare
una preghiera
detta con il cuore
che prezzo puo' avere,
65 euro
di pizzeria scontenta
di bimba che piange
il gatto che rincorre
la liberta'.

[nikita]

La pietra accesa.

Pare un incendio dietro la collina
ed e' solo la luna che s'alza
piccola cosa la tua auto
corri coi fari accesi, sfidi
come un gatto a far la coda grossa
o un lupo, ululiallaluna
mentre sei solo benzina che brucia.
In un momento cambia strada
destra-sinistra-centro
ovunque immensa
in questa notte chiara
millenaria.

[nikita]

La malattia.

Sono in trance
molecola impazzita
nell'arteria del traffico,
come ho potuto perdermi
nei tuoi occhi piccoli
da presbite
quando io amo quelli grandi
sgranati sul mondo.
Incontrarti
a un semaforo
con addosso
una delle tue
improbabili magliette
mi arresta il respiro,
ma sei malattia cronica
dalla quale guariro'
coccolando la mia anima.

[nikita]

Oro Platino Diamante.

Ogni volta che te ne vai
mi mordono le bestie del passato
azzannano il mio cuore,
rinnovata ogni volta
la solitudine.

Come ogni estate riempie
il noce davanti a casa
di foglie nuove
ogni volta il distacco
e' piu' folto
perche' hai riempito
la mia vita
di parole nuove
che mi mancheranno.

Ogni volta che te ne vai
la testa si svuota
delle tue risa
e colori
e abbracci.

Sole sulla terra
-ed e' su questa terra che mi tieni-
mano nella mano
malgrado la stanchezza
mia la condanna mia la salvezza.