Stefano Benni
Stefano Benni
causa penuria di pecunia e mancaza di librerie in zona sto rileggendo "TERRA", ? davvero un gran libro, mi era piaciuto, ma lo apprezzo ancora di piu in questa seconda lettura!
Stefano Benni
TERRA ? uno di quelli che mi manca... dovr? provvedere perch? alcuni libri di benni li amo proprio tanto!
Stefano Benni
10 Ottobre 2006
La mia droga si chiama Tamara
"Egregio signor Grillo,
Le scrivo in quanto so che lei è sensibile ai problemi degli animali a quattro e due zampe. Mi chiamo Tamara e sono una bufala campana. Già da tempo avevo notato uno strano sapore nei mangimi, e anomale reazioni digestive nelle mie colleghe. La mia amica bufala Sofronia , ad esempio, dopo ogni pasto, produce trecento litri di latte cantando 'Ricominciamo' di Pappalardo. La bufala Camilla arrotola l'erba medica formando spinelli di un metro e mezzo di lunghezza. La bufala Armida si è fatta tatuare su una coscia una foglia di marijuana e sull'altra un ritratto di Gasparri. Per ultima la bufala Mary, in un crisi di astinenza, ha mangiato un contenitore di plastica e ha sparato fuori, al posto del latte, più di seicento mozzarelle imbustate, con relativa data di scadenza.
Totò o'pushero, il nostro allevatore, ha detto che non è vero, che c'erano soltanto piccole dosi di hashish nel fieno, ma sappiate che siamo drogate da anni. Alcune di noi, di notte, vanno a cercare stramonio e funghi allucinogeni nei pascoli. Altre guardano Bonolis. La nostra vita è devastata.
Ma oltre al danno, la beffa. Ho letto sui giornali la rivelazione che un politico italiano su tre consuma droga. Ebbene subito deputati e senatori si sono affrettati a dire che è colpa nostra. Che essendo notoriamente questo un parlamento di abbuffoni, tutti dopo la seduta correvano a ingozzarsi di mozzarella di bufala nei ristoranti romani, e questo li ha inconsapevolmente drogati.
Ebbene no. Basta guardarli. Osservate gli occhi sbarrati di Calderoli, il tremito del baffo di D'Alema, l'occhio pendulo di Bondi, il labbro tremante di Gasparri, i tic di Cicchitto, l'ipereccitabilità di Rutelli, la narcosi di Fini, il biascicamento di Prodi, lo sguardo non più umano di Silvio.
Qua non c'entra la mozzarella. Qua non siamo nella modica quantità. Non sappiamo che mostruosi tipi di droghe circolano nel parlamento italiano, ma noi non c'entriamo.
E se vi dicono che non è vero, è una bufala".
Testo di Stefano Benni, il lupo
La mia droga si chiama Tamara
"Egregio signor Grillo,
Le scrivo in quanto so che lei è sensibile ai problemi degli animali a quattro e due zampe. Mi chiamo Tamara e sono una bufala campana. Già da tempo avevo notato uno strano sapore nei mangimi, e anomale reazioni digestive nelle mie colleghe. La mia amica bufala Sofronia , ad esempio, dopo ogni pasto, produce trecento litri di latte cantando 'Ricominciamo' di Pappalardo. La bufala Camilla arrotola l'erba medica formando spinelli di un metro e mezzo di lunghezza. La bufala Armida si è fatta tatuare su una coscia una foglia di marijuana e sull'altra un ritratto di Gasparri. Per ultima la bufala Mary, in un crisi di astinenza, ha mangiato un contenitore di plastica e ha sparato fuori, al posto del latte, più di seicento mozzarelle imbustate, con relativa data di scadenza.
Totò o'pushero, il nostro allevatore, ha detto che non è vero, che c'erano soltanto piccole dosi di hashish nel fieno, ma sappiate che siamo drogate da anni. Alcune di noi, di notte, vanno a cercare stramonio e funghi allucinogeni nei pascoli. Altre guardano Bonolis. La nostra vita è devastata.
Ma oltre al danno, la beffa. Ho letto sui giornali la rivelazione che un politico italiano su tre consuma droga. Ebbene subito deputati e senatori si sono affrettati a dire che è colpa nostra. Che essendo notoriamente questo un parlamento di abbuffoni, tutti dopo la seduta correvano a ingozzarsi di mozzarella di bufala nei ristoranti romani, e questo li ha inconsapevolmente drogati.
Ebbene no. Basta guardarli. Osservate gli occhi sbarrati di Calderoli, il tremito del baffo di D'Alema, l'occhio pendulo di Bondi, il labbro tremante di Gasparri, i tic di Cicchitto, l'ipereccitabilità di Rutelli, la narcosi di Fini, il biascicamento di Prodi, lo sguardo non più umano di Silvio.
Qua non c'entra la mozzarella. Qua non siamo nella modica quantità. Non sappiamo che mostruosi tipi di droghe circolano nel parlamento italiano, ma noi non c'entriamo.
E se vi dicono che non è vero, è una bufala".
Testo di Stefano Benni, il lupo
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Stefano Benni
Tra l'altro fra poco ricorre il trentennale dell'uscita di Bar Sport e in giro per l'Italia stanno organizzando la giornata della luisona. Trovate informazioni sul blog di beppe Grillo e dello stesso Benni. Ora ho un collegamento penoso, ma fra un paio di giorni dovrei tornare a Roma e vedrò di aggiungere qualche informazione.
WebMaster di
Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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Stefano Benni
Tornato finalmente, e spero definitivamente (almeno per qualche mese), a casetta mia (Roma), come promesso aggiungo qualche notizia. La giornata della Luisona è il 9 dicembre e in giro per l'Italia si organizzano serate per festeggiarla (con letture di brani tratti da Bar Sport). Questo Forum mi sembra un luogo più che indicato per parlarne nella speranza che qualcuno decida di organizzare una serata. :)
Trovate tutte le informazioni di cui necessitate e i link collegati a questo "evento" a questa pagina:
http://www.beppegrillo.it/luisona_day.php
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Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
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Stefano Benni
Il 9 dicembre il mitico libro ‘Bar Sport’ di Benni compie trent'anni, festeggiamolo insieme! Un gruppo di lettori ha lanciato il Luisona day. Organizzate la lettura di un libro in un bar, o altrove e comunicatela al sito di Benni. Il Luisona day è il solo festival che non costa una lira ai contribuenti! Per i particolari, consultate www.stefanobenni.it
« La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “E’ ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva.
Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.
La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene. »
« La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “E’ ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva.
Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.
La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene. »
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Mi sto leggendo bar sport e mi sto innamorando della sua scrittura satirica, ti prende e vai fino alla fine con tantissime risate. Allo stesso tempo e' uno scorcio d'Italia, narrato senza strani giri o tecniche, semplicemente con la satira...