Gli stipendi d'oro della Rai pagati col canone in bolletta

gli articoli di riflessione e attualità di M. Pulimanti
Rispondi
Avatar utente
Mario Pulimanti
Scrittore
Scrittore
Messaggi: 849
Iscritto il: 12/04/2006, 16:50
Località: Lido di Ostia -Roma

Gli stipendi d'oro della Rai pagati col canone in bolletta

Messaggio da Mario Pulimanti »

Gli stipendi d'oro della Rai pagati col canone in bolletta
E’ stato di forte sdegno da parte dei cittadini il primo effetto della pubblicazione online delle retribuzioni di cento dirigenti e giornalisti Rai che percepiscono compensi oltre i 200omila euro l’anno. Alla faccia della spending review! Per esempio 650mila vanno a Campo Dall’Orto, 392mila a Marano (numero uno della Pubblicità), 360.000 a Leone (da oltre vent’anni alla Rai) e 244mila a Piero Marrazzo ex presidente della regione Lazio. Certo, in questi casi si tratta di dirigenti che occupano le posizioni di più alta responsabilità e la cui permanenza in quegli incarichi dovrebbe essere anche legata al raggiungimento di obiettivi e risultati. Ma ciò che è invece davvero scandaloso è il fatto che nella Rai ci sono anche molte persone che godono di alti stipendi, in molti casi senza avere neppure un incarico o ricoprendo funzioni che certamente non giustificano quegli emolumenti. Il vero buco nero è questo: da un lato la Rai vuole essere considerata come un’azienda che sta sul mercato e si confronta con la concorrenza, ma dall’altro si comporta come il peggiore dei carrozzoni pubblici in cui chi perde l’incarico resta comunque in azienda e mantiene il suo lauto stipendio. Ovviamente a spese dei cittadini. Forse prima che il tetto agli stipendi, andrebbe messo il tetto al numero di dirigenti e direttori. In realtà, un buon metodo per meglio capire un modello sociale ed economico, come il sistema televisivo, è fare i confronti con quelli degli altri paesi europei. In Spagna, ad esempio, la situazione è decisamente migliore. Qui, infatti, la Televisión Española (TVE) -l'azienda pubblica televisiva operante in Spagna- è sostenuta economicamente dalle sovvenzioni governative e da altre fonti come la vendita di programmi all'estero, poiché in Spagna ormai da decenni è stato abolito il canone televisivo a causa dell'alta evasione. La TVE complessivamente fa parte della Fondazione RTVE, l'ente pubblico spagnolo per le trasmissioni radio-televisive, riorganizzato dopo le due riforme tv volute dal governo Zapatero. Dal 1º gennaio 2010 TVE non trasmette più pubblicità, ad eccezioni di quelli degli eventi sportivi e i cosiddetti "patrocini culturali". Quindi per equipararsi all’Europa la RAI dovrebbe ridurre la pubblicità e abolire la lottizzazione, ovvero il controllo diretto della Rai da parte del mondo politico. Inoltre andrebbe eliminato il canone TV, che è una tassa ingiusta perché va contro il principio della libertà di scelta e introduce un principio di concorrenza sleale.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
Allegati
1915813_10207301938679789_4654182913236127795_n.jpg
Rispondi